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Cronaca Centro Storico

Sirio resterà acceso anche il sabato: la decisione spacca Bologna

Se per la maggioranza in Comune è la 'logica conseguenza del percorso intrapreso dalla Giunta con il piano per la pedonalità', c'è chi accusa: 'E' una decisione unilaterale', inascoltati cittadini e categorie

Dopo la decisione controversa dei T-days 'permanenti', che dal 12 maggio impiegheranno il centro storico ogni weekend, la mobilità bolognese torna a creare polemiche e discussioni tra maggioranza ed opposizione. Divisi anche i cittadini.
Se da un lato la Giunta Merola, compatta, ha difeso fortemente il progetto di pedonalizzazione cittadino, mirando ad una Bologna più 'respirabile e a misura d'uomo', sono molti i detrattori della nuova ordinanza, che vedrà la riaccensione delle telecamere Sirio anche il sabato. Cosa che non accadeva dal 2005.

Secondo Daniele Ara, responsabile pianificazione territoriale e mobilità del Pd cittadino, "é la logica conseguenza del percorso intrapreso dalla Giunta con il piano per la pedonalità. Si tratta quindi di un tassello aggiuntivo di quel mosaico di interventi programmati per un centro più vivibile. Capisco che ogni volta che si nomina Sirio, scatti la difesa ideologica e si accendano le polemiche, ma nella pratica non cambierà molto per i bolognesi, che si sono ormai abituati a non entrare in centro con le auto private. Invitiamo quindi Pdl e Lega ad abbandonare posizioni anacronistiche e di pura contrapposizione ideologica, che si sono già dimostrate lontane dal sentire comune".

"La Giunta Comunale così spacca in due la città - dice Enrico Postacchini, presidente Confcommercio Ascom Bologna - L'Amministrazione Comunale con una decisione unilaterale e senza alcun preavviso ha disdetto un accordo sindacale in vigore da sette anni che prevedeva lo spegnimento di Sirio al sabato. Nei giorni scorsi avevamo chiesto al Sindaco e ai suoi Assessori di non dividere la città sulle scelte della pedonalizzazione della T e della pedonalità. Avevamo chiesto rispetto ed attenzione per le 4.000 imprese del commercio, del turismo e dei servizi del centro storico che danno occupazione a oltre 35.000 persone, tra titolari di imprese e collaboratori. Non ci poteva essere risposta peggiore, negativa ed offensiva. Con tale scelta la Giunta Comunale si rende responsabile di spaccare in due la città. E' deludente constatare come ad una richiesta di dialogo e di confronto sia pervenuta una risposta che dimostra scarsa sensibilità nei confronti di chi lavora e poca consapevolezza e lungimiranza sul ruolo economico che può giocare il centro".

"Il ripristino della zona a traffico limitato anche al sabato è una notizia inaspettata, ma ci riempie di gioia. Dopo la sospensione dei controlli fatta da Cofferrati, che allora contestammo, finalmente si torna alla legalita". Queste le parole di Filippo Bortolini, presidente dei Verdi di Bologna.

Si è detta invece "interdetta" la Consigliera della Lega Nord Francesca Scarano: "Chiunque comprende che non è possibile parlare di un piano se non si sono affrontati tutti i temi che fanno capo ad una pedonalizzazione di centro storico: parlo soprattutto di infrastrutture. Questa Giunta ha bocciato qualsiasi alternativa alla chiusura del centro, con una disinvoltura eccessiva, continuando a parlare di soluzione democratica per riappropriarsi della città, ma, in realtà, non ha svelato l'imminente riaccensione di Sirio al sabato nemmeno durante la Commissione Consigliare della scorsa settimana, dedicata all'argomento, alla presenza di Ascom.

Colombo ammette anche che non si può sostenere che l'apertura del centro abbia agevolato i consumi, in un periodo in cui il commercio soffre della crisi economica. Proprio la crisi è l'unico dato certo e le uniche soluzioni proposte, per affrontarla, sono quelle di restituire la città a pedoni e ciclisti. Ammiro la spregiudicatezza con cui si sostiene un piano senza dati né progetti, ma con la semplice asserzione di convinzioni nate da idee del tutto svincolate dalla realtà e senza il sostegno di elementi attendibili. Il gruppo consigliare Lega Nord è contrario a soluzioni di questo tipo, non sorrette da una adeguata pianificazione e che, ancora una volta, ci consentono di capire che questa Giunta non ammette, non concepisce e non tollera il confronto. Nessuna idea è bella come la loro: temo che vedremo gli effetti sulla pelle dei bolognesi".

"L'accensione di Sirio al sabato in contemporanea con la chiusura della T annunciata non porta ad altro che un incrinamento dei rapporti già tesi tra la giunta e le associazioni di categoria e crea un problema politico non da poco. Non solo l'Assessore Colombo ha deciso senza interpellare le associazioni, ma non si è degnato neppure di portare a conoscenza i capigruppo delle forze di maggioranza di questa scelta che cade come un fulmine a ciel sereno", è il commento di Pasquale Caviano, consigliere Idv a Palazzo D'Accursio. "Non é possibile continuare così, sembra una replica in piccolo dei governi Berlusconi e Mario Monti che hanno ed utilizzano la fiducia per ogni nuova normativa. Qua nessuno sa niente e le decisioni si imparano attraverso le agenzie, questo non è il modo corretto di rapportarsi né con la città né con le forze della maggioranza che sostengono il Sindaco e la giunta" continua Caviano. "L'assessore Colombo con questa boutade si assumerà la totale responsabilità delle conseguenze che potranno avere due provvedimenti restrittivi come quelli adottati, provvedimenti che partiranno contemporaneamente, senza aver dato tempo ai cittadini ed ai fruitori del centro di abituarsi alle nuove regole. Per quanto detto, a questo punto il Consiglio Comunale si potrebbe dimettere domani, visto che nei fatti non ha più nessuna valenza"

. "Siamo molto soddisfatti: l'accensione di Sirio al sabato è un atto doveroso ed è coerente con le scelta di rendere permanente la pedonalizzazione della T nel w.e. e con le più generali politiche di riduzione del traffico privato e di incentivo alla mobilità sostenibile intraprese dall'Amministrazione, che sono state rese ampiamente note nei mesi scorsi e da noi condivise". è il commento di Paola Forte, coordinatrice dell'Associazione Bologna Pedonale che ha raccolto oltre 11.000 firme a sostegno di una maggiore ciclopedonalità della città.

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