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Lunedì, 29 Aprile 2024

Dal box auto zeppo di coca, alla punizione con l'acido per il pusher. Raffica di arresti |VIDEO

L'indagine è partita quando la polizia ha intercettato una telefonata: un soggetto avrebbe smerciato in città cocaina a prezzo "concorrenziale". Per punire questa "turbativa di mercato" si era pensato di versare dell'acido sulla sua auto, una Lamborghini posteggiata in Bolognina. Basilare anche la complicità di tre donne

Come sovente accade, quando si indaga sullo spaccio di stupefacente, una nuova attività prende il via da una "costola" della precedente investigazione. Ed è questo il caso dell'ultima operazione della squadra mobile bolognese che nella mattina di oggi ha portato all'esecuzione di 17 misure cautelari da parte della sezione anti-droga della Squadra Mobile di Bologna, che si è avvalsa anche della collaborazione della polizia locale Reno-Galliera. Misura cautelare in carcere per 8 persone (4 delle quali già in cella), per 3 sono stati disposti gli arresti domiciliari e per 6 l'obbligo di dimora. 

Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati circa 5 chili di cocaina.  

Cocaina a prezzo troppo concorrenziale. Pronta punizione con l'acido  

L'indagine è partita nel 2019, quando la polizia intercettò una conversazione telefonica: si parlava di un soggetto, soprannominato "Switch" che avrebbe smerciato in città cocaina a prezzo "concorrenziale", ossia 31-34 mila euro al chilo, o 43-45 euro al grammo. Per punire questa "turbativa di mercato", si era pensato di versare dell'acido sulla sua auto, una Lamborghini posteggiata in zina Bolognina. L'uomo è stato poi arrestato e ha collaborato con gli inquirenti.

Gli agenti della squadra mobile hanno dunque rivolto le loro "attenzioni" a due bolognesi residenti in provincia, con precedenti specifici, documentando cessioni e acquisto di discreti quantitativi di cocaina, circa 2 chili al mese, da piazzare sulle piazze cittadine di spaccio. 

Base della droga, rispunta il complesso di autorimesse in stazione

Nel corso dell'attività, gli investigatori hanno anche individuato un deposito: un box situato in zona stazione, facente parte dello stesso complesso di autorimesse, dove, recentemente, sono stati sequestrati 19 chili di marijuana. Nell'operazione è coinvolto anche uno studente pugliese che si occupava di smerciare la droga in zona universitaria.

Connessione indagine con sparatoria al Pilastro

Per acquistare la cocaina, i due bolognesi si rivolgevano a un calabrese residente in provincia, anche in questo caso, soggetto noto alle forze dell'ordine per i suoi precedenti specifici, il quale, a sua volta, si riforniva da un cittadino albanese, residente in provincia di Pistoia.

La squadra mobile ha documentato diversi viaggi e conversazioni che hanno portato anche nelle piazze del cosentino, dove era destinato parte dello stupefacente, con la complicità di un "vettore". Un viaggio che non è mai avvenuto, visto che i poliziotti hanno fermato l'auto al ritorno dalla Toscana e recuperato due chili e mezzo di cocaina che era stata lanciata dal finestrino. 

Uno dei calabresi arrestati gestiva anche lo spaccio nel rione Pilastro e, ancora una volta, le indagini si sono incrociate con una precedente cattura, ossia l'autore della sparatoria al Pilastro, nella quale, a maggio scorso, era rimasto coinvolto un giovane straniero.

Il ruolo delle donne

Basilare anche la complicità di tre donne, compagne di altrettanti indagati, che hanno avuto parte attiva nell'attività di traffico di stupefacenti. 

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