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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

"L'indagine parlamentare sulla strage di Bologna? Un mescolone"

Così Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione dei parenti delle vittime della bomba del 2 agosto 1980

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"Un mescolone. E proprio adesso che il processo Bellini sta entrando nel vivo". Ma, in fondo, Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione dei parenti delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980, non si stupisce più di tanto: da tempo ripete che più si avvicina la sentenza che può 'blindare' la matrice fascista e storica della strage più si vedono accelerazioni di "tentativi di allungare il brodo" su piste alternative "con argomentazioni pretestuose".

Si riferisce all'avvio della discussione, ieri alla Camera, sulla proposta di una "Commissione parlamentare di inchiesta sulle connessioni del terrorismo interno e internazionale con gli attentati, le stragi e i tentativi di destabilizzazione delle istituzioni democratiche avvenuti in Italia dal 1948 al 1992 e sulle attività svolte dai servizi segreti nazionali e stranieri, anche relativamente alla scomparsa di Graziella De Palo e Italo Toni e all'attentato del 1982 alla Sinagoga di Roma".

Di recente il procuratore generale di Bologna Paolo Fortuna e l'avvocato generale Ciro Cascone, hanno evidenziato, nella loro relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, che la cosiddetta Pista palestinese è stata smontata dai giudici. Ma il terrorismo internazionale in Italia e i suoi collegamenti con stragi e attentati è appunto uno dei temi oggetto della commissione parlamentare di inchiesta.

Viene riproposta, commenta Bolognesi, una "impalcatura di argomenti già analizzati e sviluppati" nei processi. Due soprattutto, per Bolognesi: quello che si è concluso il 27 settembre nei confronti dell'ex Nar Gilberto Cavallini, a cui è stata confermata la condanna all'ergastolo emessa dalla Corte d'Assise nel gennaio del 2020, e quello d'appelo a carico dell'ex esponente di Avanguardia nazionale Paolo Bellini, appena iniziato.

La commissione proposta da Alfredo Antoniozzi, deputato Fdi, per Bolognesi prova a scavare "un po' di qua e un po' di là, inserisce il terrorismo rosso. Insomma, un mescolone. Credo che sia un altro tentativo di portare in porto" una strategia "che vuole confondere le persone e le idee alla gente" sulla strage di Bologna. Pesa le parole Bolognesi: non vuole esasperare i toni mentre avanza il processo a Bellini. Ma dice: "Vedete, il punto è che adesso o mai più". Chi teme di vedere confermata da un'altra sentenza la matrice fascista della strage, "dopo aver visto il processo a Cavallini finire male" rispetto alle aspettative di vedere smontate le teorie dei parenti delle vittime, ora "sente che si avvicina una pronuncia dopo la quale c'è solo la Cassazione".

E quindi si restringono i margini per i sostenitori delle piste alternative. Per i 'cercatori' di altre verità, insiste Bolognesi parlando alla Dire, "siamo ormai all'adesso o mai più": o in Tribunale si ribalta tutto, oppure si passa "alla storia. Se la sentenza d'Appello (su Bellini, ndr) lo conferma, si sancisce storicamente la matrice fascista della strage". E quindi le indigini parlamentari diventano gli "ultimi momenti utili per provare a confondere le persone e le idee alla gente", ribadisce Bolognesi. Oltre a quella di Antoniozzi, in Parlamento è stata presentata anche una proposta di "Commissione parlamentare di inchiesta sulla violenza politica negli anni tra il 1970 e il 1989" da parte di Fabio Rampelli (Fdi).

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