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Cronaca

Truffa dei Rolex, altri due arresti: finti acquirenti e assegni falsi, il copione della centralina telefonica manomessa

Dalla Questura la notizia di altri due arresti sulla scia di quelli di ottobre: in manette dopo un lungo inseguimento, addosso l'orologio "acquistato" e pagato con l'assegno falsificato

Un orologio di pregio si sa, è sempre un investimento. Ed è quello che avrà pensato il proprietario del Rolex da 13 mila euro quando ha trovato un acquirente interessato al suo, messo in vendita su una piattaforma online. Anche in questo caso, così come per altri episodi analoghi avvenuti qualche settimana fa, si trattava di una truffa. Molto bene architettata.

Il trucco della deviazione di chiamata: al telefono non c'è la banca ma un complice

Nel mese di ottobre 2021 si sono verificate in Emilia Romagna e nelle regioni del centro nord una serie di truffe aventi ad oggetto orologi di valore secondo con una modalità molto particolare: un finto acquirente contatta sui siti di vendita online un venditore di orologi di valore (preferibilmente Rolex), e si propone per l’acquisto pagando con un assegno circolare. Le parti si danno appuntamento presso la filiale di una Banca diversa da quella che ha emesso il titolo e il venditore, ottenuto l’assegno, chiama la filiale che lo ha emesso per verificarne la copertura. Solo che a rassicurarlo al telefono non c'è l'impiegato della banca, bensì un complice del truffatore che riesce a farlo grazie alla manomissione della centralina telefonica. Così, tranquillo per la copertura dell'assegno, il venditore va per depositarlo ed ecco l'amara sorpresa. 

Il VIDEO con cui la Squadra Mobile spiega come riuscivano a ingannare le vittime

Come precisano dalla Questura: "Gli assegni sono sempre stati fabbricati in maniera così perfetta da venire accettato dai lettori delle banche e considerato valido, mentre solo la banca emittente era in grado di verificarne la falsità. Il titolo di credito falso era sempre intestato ad una nota banca bolognese e l’intervento sulla centralina telefonica a cui è collegata la Banca avveniva nella provincia di Bologna ma sempre in comuni diversi, mentre le truffe vere e proprie sono state consumate in diverse regioni del centro nord Italia ed, in particolare, in Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana e Lazio. Si stima che nel solo mese di ottobre tale attività illecita, considerando solo le truffe ricostruite, abbia generato un profitto non inferiore a seicentomila euro".

Due arresti a ottobre e altri due pochi giorni fa

L’attività investigativa posta in essere dalla Squadra Mobile ha portato alla creazione di un primo nucleo di personaggi sospetti per cui si è iniziata un’intensa attività di monitoraggio che ha portato ad individuare due soggetti, inseriti tra i sospettati, che il 28 ottobre 2021 si trovavano ad Altedo. Gli stessi, raggiunti dagli equipaggi della Mobile sono stati colti nell’atto di manomettere l’armadio di derivazione delle linee telefoniche della Banca, la quale era già stata isolata. Peraltro l’intervento ha impedito la consumazione di una truffa avente ad oggetto un Rolex del valore di trentamila euro che stava per avvenire nella provincia di Arezzo. I due soggetti, di origine napoletana, sono quindi stati tratti in arresto e il relativo materiale usato per la manomissione è stato sequestrato. L’analisi dei beni sottoposti a sequestro ha peraltro fornito solide conferme all’ipotesi investigativa perseguita.

Successivamente agli arresti avvenuti in data 28 ottobre, non ci sono più stati casi di truffa del rolex fino al 23 novembre, data in cui l’ufficio ha avuto notizia che altri due personaggi, sospettati, si trovavano in un comune della provincia di Bologna da dove sono partiti per arrivare a La Spezia, luogo ove hanno messo a segno una nuova truffa del Rolex. Stavolta però la truffa si è svolta senza l’intervento sull’armadio di derivazione a cui fa capo la linea telefonica della banca emittente. In sostanza i due soggetti, dopo aver incontrato la vittima in una via centrale della città, hanno consegnato al venditore un assegno falso da tredicimila euro, ricevendo in cambio un Rolex modello Submariner. Dopo di che l’ignaro venditore ha portato l’assegno in banca per l’incasso, assegno che è stato visualizzato e riconosciuto dalla banca ricevente. Pertanto il personale della Squadra Mobile ha informato la Banca ricevente e la vittima della falsità dell’assegno, invitando quest’ultima a recarsi per la denuncia presso la Questura di La Spezia.

L'intervista a Jolanda Ceria dopo i primi arresti di ottobre 

Un lungo inseguimento che finisce a Lucca: in auto il Rolex 

Nel frattempo, subito dopo il fatto, i due indagati si sono dati alla fuga ad altissima velocità ma sono stati fermati dopo un lungo inseguimento dalla Squadra Mobile con l’ausilio di una pattuglia della Polizia Stradale nei pressi di Lucca. Gli stessi sono stati trovati in possesso del Rolex oggetto della truffa e di altri due Rolex che uno dei due fermati teneva ai polsi, di cui si sta accertando la provenienza. L’assegno falso è stato sequestrato. I due, S.G. nato a Napoli nell’84 incensurato e M.G. nato a Napoli nell’86 pregiudicato, sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto e condotti presso la Casa Circondariale di Pisa. Al termine dell’udienza di convalida il GIP dott. Alessandro Trinci ha disposto per entrambi l’obbligo di presentazione alla P.G. ogni giorno per due volte al giorno una di mattina e una di pomeriggio. 

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