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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"Uno Bianca", per Fabio Savi ergastolo confermato

Nessuno sconto per il killer e leader della banda. La Cassazione ha respinto il ricorso dei legali di Savi, che chiedevano la commutazione del carcere a vita in 30 anni di reclusione

Nessuno sconto per Fabio Savi, il killer e leader della banda della "Uno Bianca", per il quale è stato confermato l'ergastolo.

La Cassazione ha infatti respinto il ricorso dei legali del 'Lungo' della banda, che chiedevano la commutazione del carcere a vita in 30 anni di reclusione. I  giudici hanno rigettato l'istanza di Savi e lo hanno condannato al pagamento delle spese processuali.
Gli avvocati avevano chiesto invece che venisse riconosciuto a Savi il diritto di usufruire, a posteriori, del rito abbreviato, rifacendosi alla sentenza 'Scoppola'.

Già nel 2014 la Corte di Assise di Bologna aveva respinto l’istanza avanzata dai legali del killer, che chiedevano di ridurre la pena. La decisione dei giudici era stata data dalla mancanza di "presupposti operativi". La richiesta era già stata bollata come 'inammissibile' dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, perchè sarebbero mancate le  condizioni per applicare la sentenza.

Savi, oggi 56enne, è l'unico dei tre fratelli non poliziotto, è stato condannato all'ergastolo per i crimini commessi dalla banda sia in Emilia-Romagna che nelle Marche a cavallo tra gli anni '80 e gli anni '90  e sta scontando la pena nel carcere di Spoleto.

In oltre 7 anni di attività criminale la banda seminò tettore e sangue. Furono 24 i morti ammazzati, tra i quali carabinieri, guardie giurate, poliziotti. Oltre 100 i feriti, per un totale di 103 azioni criminali, per lo più rapine, ai danni di banche, caselli autostradali,  distributori di benzina, supermercati.  

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