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Cronaca

Operaio morto sul lavoro, Zuppi: "I diritti non sono un optional"

Le parole del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei

"I diritti restano diritti, non sono piaceri. Non devono diventare optional o mancette offerte per sentirsi migliori. Su questo c'è ancora molto da fare".

A dirlo è il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, commentando l'ennesimo incidente mortale sul lavoro avvenuto ieri a Bologna, nel quale ha perso la vita un operaio di 30 anni.

"Ci deve interrogare tantissimo - afferma Zuppi, questo pomeriggio a margine dell'inaugurazione della sede dell'Opimm, a Bologna - per capire come garantire la sicurezza per tutti. Di recente è stata sottolineata ancora la gravità della situazione e penso che la garanzia del lavoro per tutti, partendo dai più fragili, in realtà aumenta il livello di sicurezza per tutti quanti. Non dobbiamo mai dimenticare che siamo tutti fragili e cominciare dai disabili significa proteggere tutti quanti noi".

L'Emilia-Romagna, ricorda il cardinale, "purtroppo è una delle regioni con il maggior numero di vittime sul lavoro, per tanti motivi. Ma ci vuole comunque più attenzione per proteggere tutti. Avere attenzione per i più fragili aiuta anche a migliorare la qualità del lavoro per tutti".

Prendendo la parola in apertura del convegno organizzato dall'Opimm, l'arcivescovo ammonisce: "I diritti restano diritti, non sono piaceri. Non devono diventare optional o mancette offerte per sentirsi migliori. Su questo c'è ancora molto da fare".

Secondo Zuppi, del resto, "la dignità va insieme col lavoro e quando non c'è il lavoro manca la dignità. E questo ci preoccupa molto, soprattutto per i disabili. Ma in qualche modo siamo tutti fragili. E quindi unire lavoro e dignità, a partire da loro, significa garantirlo per tutti. Se si cominciano ad avere dei vuoti, diventa pericoloso".

Infine, secondo il presidente Cei, "anche sulla formazione professionale abbiamo ancora tanto da fare. La formazione deve avere piena dignità e deve corrispondere davvero alle reali necessità delle persone e del lavoro", sostiene Zuppi.

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