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7 novembre, sciopero e corteo 'Fuori tutti': i sindacati per il rinnovo dei contratti GDO

Si sciopera per il rinnovo dei contratti nazionali dei lavoratori della grande distribuzione privata e cooperativa e delle aziende del commercio aderenti a Confesercenti. A Bologna si parte da via Marocni

Sabato 7 novembre, e venerdì 6 per chi lavora dal lunedì al venerdì, la prima delle due giornate di mobilitazione e sciopero, proclamate da Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL, per i rinnovi dei contratti nazionali di lavoro per i dipendenti della grande distribuzione sia privata che cooperativa, e per il rinnovo del contratto nazionale del commercio di Confesercenti. 
"Contratti nazionali scaduti da quasi due anni, trattative che hanno avuto percorsi diversi ma che ad oggi hanno un unico risultato: il mancato rinnovo del contratto nazionale" si legge nella nota dei confederali "un negoziato, quello finalizzato alla definizione di un contratto collettivo nazionale di lavoro per la GDO, che si protrae da ormai due anni e che continua a scontare posizioni di assoluta rigidità e un atteggiamento dilatorio da parte di Federdistribuzione. 

Sono circa 150 mila i lavoratori interessati nella nostra regione. Sabato 7 novembre sono previsti presidi in tutte le province: a Bologna corteo con concentramento davanti a PAM di via Marconi, dalle ore 9,30 e conclusione davanti a Coop di Piazza dei Martiri 

Per i sindacati Federdistribuzione nonostante il recente rinnovo contrattuale sottoscritto da Filcams, Fisascat e UILTuCS con Confcommercio lo scorso 30 marzo "ad oggi, continua a dichiarare indisponibilità rispetto all’erogazione degli aumenti previsti, con la conseguenza che l’ultimo incremento salariale corrisposto ai lavoratori risale ad ottobre del 2013". Si tratterebbe di riduzione delle maggiorazioni domenicali, del notturno, dello straordinario e del supplementare; aumento del divisore orario; eliminazione della retribuzione dei primi tre giorni di assenza per malattia; condizioni retributive e normative inferiori per i nuovi assunti; ridefinizione del sistema di classificazione e l’introduzione di un capitolo sul Sud, che consenta di derogare al contratto nazionale; ulteriori interventi sul capitolo cooperative minori, questi i punti sui quali i sindacati hanno espresso la loro contrarietà durante la trattativa della Distribuzione Cooperativa. 

"Con Confesercenti la trattativa non è mai decollata, la stessa associazione che aveva sempre sottoscritto un CCNL gemello di quello sottoscritto da Confcommercio, ad oggi nonostante il rinnovo di questo ultimo avvenuto il 30 marzo scorso non si è ancora resa disponibile ad un accordo per il rinnovo, creando in tal modo disparità di trattamento per i lavoratori dipendenti delle aziende loro associate, rispetto ai lavoratori dipendenti delle aziende associate a Confcommercio. Situazioni non più tollerabili - conclude la nota - che hanno portato i sindacati alla proclamazione di due giornate di sciopero, sabato 7 novembre e sabato 19 dicembre, il venerdì 6 e venerdì 18 per coloro che lavorano dal lunedì al venerdì, a sostegno dei rinnovi contrattuali, in difesa di diritti e salario".

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