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Economia

Casa, rinnovato l'accordo sul canone concordato

Siglato l’Accordo Territoriale che entrerà in vigore dall'1 aprile in tutta l'area metropolitana e nei comuni del Circondario Imolese

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E' stato rinnovato a Palazzo Malvezzi l’accordo tra Sindacati Inquilini e Associazioni di Proprietari sui contratti di locazione residenziale non a libero mercato, ovvero a canone concordato. E' valido per tutta l'area metropolitana e per i comuni del Circondario Imolese a partire dal 1° aprile. Vi hanno aderito in modo unitario tutte le sigle sindacali rappresentative degli inquilini e dei proprietari.

"Negli ultimi anni il mercato libero della locazione residenziale in città ha subito rilevanti aumenti - scrive la Città Metropolitana - anche per conseguenza della consistente componente turistica che ha contribuito da un lato a ridurre la disponibilità di alloggi per l’offerta locativa di lungo termine e dall’altro a spingere verso l’alto i canoni, che in alcune aree della città sono diventati inaccessibili per la più parte di famiglie, studenti e studentesse. L’accordo  - si legge - va nella direzione opposta a questa deriva e a favore invece di uno spazio di mercato per la locazione di lungo termine e a canoni abbordabili". 

Cosa prevede l'accordo

L’accordo prevede che venga concordato un canone di affitto più basso rispetto a quello di mercato, sulla base di parametri oggettivi relativi allo stato dell’immobile e alla sua localizzazione; canone che può essere in parte (e a certe condizioni) detratto dal reddito imponibile del conduttore ai fini Irpef.

I proprietari, quale contropartita, possono godere di agevolazioni fiscali: la cosiddetta “cedolare secca”, cioè una tassazione particolarmente vantaggiosa per i redditi derivanti dalla locazione concordata, e una tariffa Imu agevolata rispetto a quella ordinaria.

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