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Economia Pilastro / Via del Commercio Associato

Tensioni al magazzino Conor. ll Consorzio: "Danni gravissimi alle merci e protesta ingiustificata"

Così replica il Consorzio ai blocchi di ieri approntati dai lavoratori della logistica, che non mollano: 'I diritti li strappiamo con le unghie e con i denti'

I blocchi di lunedì pomeriggio e di ieri davanti al Magazzino Conor (azienda specializzata nella distribuzione di prodotti ortofrutticoli), che hanno impedito l’ingresso di merci e ostacolato l’ingresso del personale «erano ingiustificati, tanto che ci risulta che sia in drittura d’arrivo un accordo, e hanno provocato gravi danni». È questo il bilancio che fa il Consorzio delle proteste dei facchini e dei SìCobas di queste ultime giornate, che sono sfociate in momenti di tensione con le forze dell'ordine (VIDEO).

«Intanto – spiegano da Conor – non è vero che la cooperativa subentrante avesse licenziato dei dipendenti. Le attività del nostro magazzino, per effetto di una riorganizzazione logistica che coinvolge tutto il gruppo, sono calate del 20-25%. Si sono così venuti a creare 7-8 esuberi che la cooperativa vuole impiegare in altri cantieri. Non licenziare».

I blocchi, in particolare quelli di ieri mattina, avrebbero coinvolto anche altre due aziende che hanno sede nello stesso stabilimento e che nulla avevano a che fare con la vertenza, provocando ingenti danni - come denuncia la società attarverso una nota: «Ottanta dipendenti hanno avuto forti difficoltà ad entrare al lavoro – e le piattaforme contenenti i prodotti freschi e freschissimi, impedendone il conferimneto, di una cinquantina di aziende agricole, che a loro volta impiegano ciascuna una decina di persone, costrette al caldo sotto al sole, si sono irrimediabilmente deteriorate, i prodotti sono da buttare».

Alle parole della società si oppongono quelle dei manifestanti, che sottolineano "Ieri è stata un’importante giornata di lotta - scrive in una nota il collettivo Hobo, solidale con i lavoratori - La storia è quella che continuamente si ripete, nella logistica di distribuzione così come sempre più negli altri settori sociali: entra una nuova cooperativa – Alice, appartenente alla Legacoop del ministro Poletti – che vuole stracciare i diritti conquistati dai lavoratori e far fuori un terzo dei lavoratori, ovviamente tutti iscritti al Si Cobas".
Soddisfatti i manifestanti perchè "dopo quattro ore di picchetto e battaglia, abbiamo ottenuto il rilascio di un lavoratore fermato e un tavolo di trattativa in prefettura. Con una certezza: i diritti li strappiamo con le unghie e con i denti. Con una promessa: torneremo torneremo torneremo".

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