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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Dagli hub urbani alla riqualificazione: via la nuova legge sui negozi

18 milioni che andranno dalla ristrutturazione, agli hub, all'uso delle tecnologie. Castaldini (FI) relatrice del testo per l'opposizione. Ok di Confesercenti

Una nuova legge a favore dell'economia urbana con un investimento di 18 milioni di euro per la riqualificazione dei negozi e dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, ecc) è stata licenziata dall'Assemblea legislativa regionale su proposta della Giunta.

Non solo riqualificazione ma anche supporto a negozi e i pubblici esercizi usciti con difficoltà dalla pandemia, con il nuovo bando che comprende l’acquisto, il rinnovo e l'ampliamento delle attrezzature, fino alla digitalizzazione.

“E’ un cambio di paradigma - afferma l’assessore regionale al Turismo e Commercio, Andrea Corsini - cui affianchiamo fin da subito un investimento importante e concreto per dare una prima risposta forte al commercio regionale. Vogliamo rendere i centri storici delle nostre città e dei nostri paesi più vivi e capaci di offrire servizi sempre più utili alle cittadine e ai cittadini che li abitano. Luoghi di aggregazione dove trovare risposte adeguate alle mutate esigenze e ai nuovi ritmi di vita quotidiana”. “Un progetto di crescita e sviluppo- aggiunge l’assessore- che sarà fatto in ottica green e senza consumare un centimetro di nuovo suolo”.

Cosa prevede la legge

La legge prevede la riqualificazione di strutture già esistenti, migliorandone l’impronta energetica, la sicurezza, l’accessibilità. E con l’utilizzo delle nuove tecnologie per permettere agli imprenditori di stare al passo con i cambiamenti avvenuti in questi anni nel mercato e i diversi stili di vita delle persone.

Novità: gli hub

La legge promuove in particolare lo sviluppo di nuovi servizi al cittadino "per la creazione di nuovi prodotti commerciali, servizi e spazi di vita rispondenti alle domande di welfare e socialità, con particolare riferimento all’accessibilità per le fasce più fragili della popolazione e mettendo al centro il ruolo pro-attivo della comunità e dei cittadini (ad esempio, ecoquartieri, autoconsumo collettivo, comunità energetiche rinnovabili)" fa sapere la Regione. 

Quindi creazione di centri direzionali: hub urbani caratterizzati da una pluralità di funzioni e soggetti rispetto ai quali le attività commerciali fungono da ‘motore’ per accrescerne l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e garantire una integrazione e valorizzazione di tutte le risorse presenti nel territorio e hub di prossimità vicini ai luoghi di abitazione e di lavoro per rispondere alle esigenze quotidiane delle persone.

La legge economia urbana nel dettaglio

E poi l'utilizzo di nuove tecnologie per la pianificazione: "Si tratta dei cosiddetti ‘gemelli digitali’ delle città per fare simulazioni e monitorare usi e fruizioni degli spazi comuni". 

Importante la prospettiva di nuova occupazione "da promuovere attraverso specifici interventi di formazione, informazione e aggiornamento, in particolare sulla transizione verde e digitale, in collaborazione con le università, i centri di ricerca e gli enti di formazione accreditati"

Castaldini (FI) porta a casa 5 emendamenti 

All’interno del nuovo testo licenziato dall’Aula, cinque emendamenti a proposta della capogruppo di Forza Italia, Valentina Castaldini: "Parlando con gli assessori al commercio di comuni piccoli e medi, è emerso chiaramente che, oltre alle associazioni di categoria, anche le amministrazioni comunali possono attuare politiche efficaci, soprattutto rispetto al grave problema del decoro urbano, di saracinesche abbassate e di piccoli esercizi commerciali che sono circondati da una situazione di decadenza" quindi "sono necessarie misure che prevedano l’applicazione di un canone progressivo o comunque calmierato per gli immobili commerciali privati, coinvolgendo le associazioni dei proprietari immobiliari, le associazioni di categoria e la Camera di Commercio. Alcuni comuni hanno intrapreso o stanno intraprendendo questa strada" dichiara Castaldini che presentato anche un ordine del giorno perchè la Regione possa verificare la fattibilità di un protocollo che diventi un modello regionale.

"Se per un periodo abbiamo pensato che il futuro sarebbe stato quello dei mega poli commerciali fuori dai centri abitati e che da questo modello non ci sarebbe stato ritorno, ora anche la grande distribuzione ci dice che le superfici minori giocano oggi un ruolo importante - osserva la capogruppo - Anzi, negli ultimi anni vivono una stagione di grande popolarità, che ha portato, sia nel settore alimentare che in quello non food, a sviluppare, anche grazie alla formula del franchising, format più contenuti, di maggiore vicinanza e prossimità spesso in ottica di rigenerazione urbana e recupero di aree dismesse. La grande sfida per il futuro del commercio e della distribuzione è certamente l’integrazione tra questi canali ed il canale digitale. Molte delle mie sollecitazioni sono state accolte. Ed è stato un piacere per me essere anche relatrice del testo per l’opposizione". 

"Un lavoro lungo per una legge che serviva - ha detto ai cronisti - ho scelto di votare a favore perchè fatta in accordo con le associazioni di categoria". 

Confesercenti: "Sfida per il futuro, aspettative molto alte"

“L’approvazione della legge regionale sull’economia urbana rappresenta un passaggio importante e pone una sfida per il futuro a tutti i soggetti che a vario titolo operano all’interno dei centri urbani della nostra regione”. È il commento di Dario Domenichini, Presidente di Confesercenti Emilia Romagna. 

“La nuova legge - continua Domenichini - è stata fortemente richiesta dalla nostra associazione e ha visto un lungo percorso di confronto che ci ha visti protagonisti attivi e ha portato a un testo sostanzialmente condivisibile. Supera la numero 41 del 1997 che è stata molto importante per il mondo del commercio e ha avuto un ruolo non secondario per la salvaguardia e lo sviluppo delle imprese del commercio e dei pubblici esercizi; le aspettative sul nuovo provvedimento sono, di conseguenza, molto alte e sarà particolarmente importante il lavoro che dovrà essere fatto da qui in avanti da parte della Giunta per dare ‘gambe’ al provvedimento”.

Per Domenichini “il momento, infatti, è particolarmente difficile per il settore a causa degli effetti della pandemia e delle crisi internazionali in atto che comprimono i consumi e fanno lievitare i costi delle aziende - Confesercenti si dice pronta dare il proprio contributo su tutti i tavoli di confronto - per far sì che la nuova legge non perda di vista la centralità delle imprese del commercio e dei pubblici esercizi per lo sviluppo di politiche in grado di valorizzare i nostri centri urbani e aumentare la vivibilità e la qualità della vita dei nostri cittadini". 

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