rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

I nostri ospedali, tra personale al collasso e visite in libera professione in barba alle regole

Sotto organico e noti luminari che esercitano la libera professione 'in barba alle direttive emanate dalla Regione". Il 'quandro nero' denunciato da Fials

Al Policlinico Sant'Orsola il personale è ormai al collasso. Lo denuncia la Fials di Bologna, che ha interrotto i rapporti sindacali con tutte le aziende sanitarie del capoluogo: Ausl, Policlinico e Rizzoli. Una rottura su tutta la linea, perchè tutte si segnalano, sostiene il sindacato, per diverse e gravi mancanze nei rapporti sindacali e nei confronti dei lavoratori. Con l'Ausl di Bologna la rottura è maturata dopo la decisione di chiudere il punto nascita all'ospedale di Porretta.

Ma la situazione piu' critica, denuncia la Fials in conferenza stampa, è appunto al Sant'Orsola, alle prese con "condizioni di lavoro non piu' sostenibili, a causa del parziale blocco del turnover dal 2010". In tre anni, nel periodo 2011-2013, il personale medico e non è diminuito di quasi 200 unità: da 4.846 a 4.671 lavoratori. A pagare dazio sono soprattutto gli infermieri (-66) e gli operatori socio-sanitari (-26). "Particolare carenze di personale- lamenta la Fials- si registrano nelle aree delle medicine, delle geriatrie e dell''area pediatrica con proliferazione di doppi turni, ''lunghe'' con anche 12-13 ore di lavoro giornaliere diurne, riposi e ferie che saltano". Aumentano anche gli ordini di servizio, denuncia il sindacato, e si registra una minore presenza di personale di assistenza (infermieri, ostetriche, tecnici), "con una forte difficoltà di tenuta dei livelli minimi di sicurezza assistenziale per i lavoratori e per i pazienti". Nell''area ostetrica, ad esempio, "a fronte di 17 unita'' mancanti sono previste solo tre assunzioni". In tutto questo, da tempo "siamo senza rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza".

Problemi di organico anche all'Ausl di Bologna (11 in meno tra infermieri e operatori socio-sanitari), che sconta anche una diminuzione da 232 a 218 posti letto, punta il dito la Fials. Ma il nodo su cui si e'' consumata la rottura sindacale con l'azienda sanitaria è la chiusura della maternità a Porretta, decisione su cui c'è stata una "tardiva informazione e un mancato coinvolgimento dei sindacati e delle Rsu", lamenta la Fials, che polemizza: "Nella provincia di Bologna esiste ancora un percorso nascita? Se quello attuale prevede solamente la chiusura dei punti periferici, come quello di Porretta, ma non vengono potenziati quelli piu' importanti, come Maggiore, S.Orsola e Bentivoglio, allora siamo solamente in presenza di una pura azione di risparmio di unita' e un notevole aumento dei rischi per le partorienti e i pochi professionisti rimasti per assisterle".

Quanto al Rizzoli, la Fials denuncia in particolare "la libera professione effettuata da noti luminari prima dell'orario istituzionale, in barba alle direttive emanate dalla Regione". E la stessa cosa accadrebbe anche "per le visite ambulatoriali in libera professione, fatte la maggior parte in studi privati".

Il sindacato segnala anche "la situazione ormai al collasso che si vive nella portineria, con una procedura allarmi cervellotica" che metterebbe "a rischio la sicurezza di lavoratori, degenti e ospiti". Il Rizzoli tra l'altro paga "profumatamente operatori di una ditta esterna, con circa 8.000 euro per il servizio". La Fials infine ricorda che nell''ultimo anno ha denunciato alla Procura e alla Corte dei Conti due concorsi fatti all''istituto ortopedico.

(agenzia Dire)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I nostri ospedali, tra personale al collasso e visite in libera professione in barba alle regole

BolognaToday è in caricamento