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Economia

Tasse, Cna: "Le piccole imprese bolognesi quelle più tassate d’Italia"

Peggio di noi solo a Roma. Così dai dati del Cna, che rivelano una Bologna al 2° posto anche nella classifica del “tax free day” e terzultima come media dei redditi che restano all'impresa dopo le tasse. Veronesi: "Così impossibile lavorare"

Bologna è la seconda città in Italia per pressione fiscale sulle piccole imprese: il 74,2% del loro reddito se ne va in tasse. In questa poco piacevole classifica è preceduta solo da Roma col 74,4%. Dal 2011 al 2014 la pressione fiscale sulle piccoli imprese a Bologna è cresciuta del 9,6%.

Questi i risultati dell’Osservatorio permanente Cna sulla tassazione della piccola impresa in Italia, presentati questa mattina a Roma. L’indagine ha preso come riferimento medio una piccola impresa che occupi cinque dipendenti e abbia un fatturato di 430.000 euro.

“Questi dati si commentano da soli – afferma Valerio Veronesi, Presidente Cna Bologna –e testimoniano le enormi difficoltà che devono affrontare oggi le piccole imprese, già impegnate a contrastare da anni una crisi durissima”. “E’ giusto riconoscere a Bologna una elevata qualità dei servizi pubblici erogati – prosegue Veronesi – e l’aumento delle tasse comunali è certamente collegato all’aumento degli estimi catastali che ha fatto impennare le imposte su case e capannoni. Però innanzitutto viene da chiedersi perché lo stesso aumento degli estimi non è avvenuto anche per le altre città italiane: il valore catastale di un laboratorio di 350 metri quadri a Bologna è di 600.000 euro, il triplo che a Milano, il quadruplo che a Torino”.

Bologna è una delle città dove le rendite catastali sono ormai di gran lunga superiori al valore di mercato dello stesso immobile (laboratorio o capannone), in misura pari in media al 43%, creando sperequazioni enormi rispetto ai moltissimi Comuni in Italia dove le rendite catastali possono essere anche inferiori del 50% del loro valore di mercato. Ciò sul piano dell’equità fiscale è totalmente inaccettabile.
“Questi dati confermano anche l’allarme che avevamo lanciato con le altre associazioni di categoria il mese scorso quando avevamo criticato il bilancio del Comune di Bologna – conclude Veronesi -. Anche oggi confermiamo che il mantenimento di un servizio pubblico non può essere finanziato solo con l’aumento della tassazione, altrimenti la situazione diventa insostenibile. Ribadiamo che occorre una decisa inversione di rotta, una cambiamento dei meccanismi su cui costruire ed erogare i servizi pubblici”.

Dall’analisi Cna risulta inoltre che Bologna, oltre ad essere seconda in Italia per pressione fiscale, è seconda anche nella altrettanto poco allegra classifica del “tax free day” ovvero il giorno dell’anno in cui si smette di pagare le tasse, ed è terzultima come media dei redditi che restano alla piccola impresa dopo aver finito di pagare le tasse.

Per quanto riguarda la composizione dei tributi che compongono la pressione fiscale, a Bologna il 13,5% sono regionali, il 25,6% comunali,  il 33,3% erariali. Quelli comunali in tre anni sono cresciuti del 12,2%. L’Imu/Tasi è la tassa che nel 2014 peserà di più per i piccoli bolognesi, in media 10.700 euro.

Osservatorio permanente Cna sulla tassazione della piccola impresa in Italia - I dati :

Pressione fiscale complessiva 2014 sulle piccola impresa, media italiana 63,1%
Roma (prima in Italia): 74,4%
Bologna (seconda in Italia): 74,2%
(a Bologna nel 2013 72,5%; nel 2012 74,7%; nel 2011 64,6%).
Differenza a Bologna tra 2011-2014: +9,6%

Tax free day: il giorno in cui la piccola impresa smette di pagare le tasse e comincia a guadagnare, media italiana il 19 agosto
Reggio Calabria (prima in Italia): dal 29 settembre
Bologna (seconda in Italia): dal 29 settembre
(a Bologna nel 2013 dal 23 settembre; nel 2012 dal 30 settembre; nel 2011 dal 25 agosto)
Differenza a Bologna tra 2011-2014: +35 giorni

Il reddito disponibile della piccola impresa dopo aver pagato le tasse, valore medio in Italia 18.400 euro
Roma (ultima in Italia): 12.814 euro
Reggio Calabria (penultima in Italia): 12.896 euro
Bologna (terzultima in Italia): 12.921 euro
(a Bologna nel 2013 13.758 euro, nel 2012 12.642 euro; nel 2011 17.720 euro)
Differenza a Bologna dal 2011 al 2014: -4.799 euro

Pressione fiscale a Bologna sulla piccola impresa, le varie tassazioni
2014: totale 74,2%. Di cui 11,2% tassazione regionale; 27,4% comunale; 35,6% erariale.
2013: totale 72,5%. Di cui 13,5% tassazione regionale; 25,6% comunale; 33,3% erariale
Dal 2011 al 2014 tassazione regionale -2,4%; comunale +12,2%; erariale -0,1%

Ammontare dei tributi delle piccole imprese bolognesi, proiezione 2014
Imu/Tasi: 10.731 euro
Tari: 2.720 euro
Irap: 5.058 euro
Ivs (previdenziali): 9.212 euro
Irpef: 8.575 euro
Addizionale regionale Irpef: 558 euro
Addizionale comunale Irpef: 226 euro

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