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Erika Bertossi

Collaboratrice cronaca ed eventi

Fiera

Invasione di gatti a teatro: a vedere "Cats" ci si commuove ancora?

Dare un nome a un gatto non è cosa semplice: lo sosteneva T.S.Eliot nella sua poesia dedicata ai felini più cari all'uomo. Da qui nasce la bellissima storia di una colonia molto speciale di mici da palcoscenico la cui colonna sonora è da scoprire e continuare a canticchiare anche dopo lo spettacolo

Diciamolo, i gatti un musical tutto per loro se lo meritavano. Ed è anche uno tra i primi quattro più rappresentati della storia, quel famoso "Cats" dei record firmato da Andrew Lloyd Webber (il suo debutto a Broadway è datato 1982), che si è ispirato a una curiosa opera poetica del Premio Nobel T.S. Eliot (che era un gattaro vero) intitolata "Il libro dei gatti tuttofare" (il titolo originale è "Old Possum's book of practical cats"). E insomma, dopo aver ripassato quelle musiche usate dalla mia professoressa di inglese per fare lezioni più dinamiche (ancora nella testa "Jelicle Cats come out to-night, Jellicle Cats one come all...") e aver ripreso in mano un'edizione del libro illustrata da Edward Gorey, sono andata a vedere la prima di "Cats" all'Europauditorium di Bologna. Qualche pregiudizio sui musical italiani ce l'ho e non lo nego (il confronto con quelli londinesi non lo reggono quasi mai e le ragioni sono anche ovvie) ma il mio giudizio sullo spettacolo di Massimo Romeo Piparo è assolutamente positivo, così come quello (mi pare di aver percepito) della platea, che ha applaudito leccandosi i baffi per la bella serata. Se avessimo saputo farlo, sulle note di Memory, avremmo tutti fatto le fusa. E a proposito di musica: un applauso in piedi all'orchestra del maestro Emanuele Friello, che ha accompagnato dal vivo gli oltre 20 gattoni in scena. 

E’ una faccenda difficile mettere il nome ai gatti; niente che abbia a che vedere, infatti, con i soliti giochi di fine settimana.
Potete anche pensare a prima vista, che io sia matto come un cappellaio, eppure, a conti fatti, vi assicuro che un gatto deve avere in lista,tre nomi differenti. Prima di tutto quello che in famiglia potrà essere usato quotidianamente, un nome come Pietro, Augusto, o come Alonzo, Clemente; come Vittorio o Gionata, oppure Giorgio o Giacomo Vaniglia – tutti nomi sensati per ogni esigenza corrente.
Ma se pensate che abbiano un suono più ameno, nomi più fantasiosi si possono consigliare: qualcuno pertinente ai gentiluomini, altri più adatti invece alle signore: nomi come Platone o Admeto, Elettra o Filodemo – tutti nomi sensati a scopo familiare.
Ma io vi dico che un gatto ha bisogno di un nome che sia particolare, e peculiare, più dignitoso; come potrebbe, altrimenti, mantenere la coda perpendicolare, mettere in mostra i baffi o sentirsi orgoglioso?
Nomi di questo genere posso fornirvene un quorum, nomi come Mustràppola, Tisquàss o Ciprincolta, nome Babalurina o Mostradorum,
nomi che vanno bene soltanto a un gatto per volta.
Comunque gira e rigira manca ancora un nome: quello che non potete nemmeno indovinare, né la ricerca umana è in grado di scovare;
ma il gatto lo conosce, anche se ma lo confessa.
Quando vedete un gatto in profonda meditazione, la ragione, credetemi, è sempre la stessa: ha la mente perduta in rapimento ed in contemplazione del pensiero, del pensiero, del pensiero del suo nome: del suo ineffabile, effabile, effineffabileprofondo e inscrutabile unico nome. T.S. ELIOT, "Il libro dei gatti tuttofare"

LIBRO ELIOT

Esseri evasivi, mutevoli, inafferrabili i gatti vengono a parer mio celebrati in modo impeccabile e il finale è un inno a non tornare a casa senza prima essere passati da un'oasi felina per un'adozione. Prima di assistere allo spettacolo ho fatto due chiacchiere con Chiara Canzian, che nel musical interpreta Grizabella: "Diventare gatto inizialmente non è facilissimo. Costume e trucco aiutano molto, anche se la difficoltà più grande per me (che entro molto nel personaggio) poi alla fine è controllare l'emotività quando interpreto l'ultimo brano: ti verrebbe da piangere ma non puoi farlo perché altrimenti non canti. Ecco, questo controllo resta la cosa più difficile del musical". E il brano a cui si riferisce Chiara Canzian è chiaramente il classicone “Memory” famoso soprattutto per le incisioni di Elaine Paige e Barbra Streisand: una melodia struggente che accompagna gatta Grizabella in una riflessione sulla propria solitudine, ripensando alla giovinezza perduta e alla felicità dei giorni passati (memoria e ricordo, appunto), ma afferma anche il proprio desiderio e la speranza di ricominciare una nuova vita (e ricordiamo che i gatti di vite ne hanno un bel po'). Curiosità: il brano "Memory" è stato inciso da 150 artisti diversi tra cui anche Celine Dion, Luciano Pavarotti, Placido Domingo, José Carreras, Milva, Ute Lemper, Susan Boyle e nel recente film del 2019 da Jennifer Hudson.

L'ambientazione romana e Romeo il gatto del Colosseo

Sullo sfondo del musica elementi che riconosciamo: il Colosseo e la bocca della verità per esempio. Sì, per la prima volta al mondo, il “Cats” di Massimo Romeo Piparo ha ottenuto dall’autore l’autorizzazione a essere ambientato a Roma, in una ipotetica e futuristica “discarica” di opere d’arte e di reperti archeologici. E fra i personaggi felini c'è anche l'anzianotto Romeo (gatto del Colosseo) che fa un bellissimo omaggio a quei bei tempi di cinema e grandi interpreti, che cita Gassman e Totò con un non poca malinconia (oh, come era giovane!) dando poi anche qualche insegnamento (un po' boomer) di vita ai gattini più giovani: recitare non è come stare su Tik Tok o Facebook!

Niente lucette di cellulari accese durante lo show: garantito il momento selfie 

E a proposito di rete, è stata molto apprezzata la richiesta di mettere davvero via i cellulari, di non fare foto e godersi lo spettacolo (lo aveva fatto anche Bjork all'Unipol Arena) che tanto poi (durante l'intervallo) i gatti si sarebbero concessi per qualche selfie: e così è stato. Unico divieto sempre valido durante lo spettacolo, non dare da mangiare ai mici. 

CATS selfie

La storia dei Jellicle e come i gatti possano rinascere 

Ma qual è la trama di questo musical? In una speciale notte dell’anno, tutti i gatti del Jellicle si incontrano al Ballo Jellicle dove Old Deuteronomy (Fabrizio Corucci) il loro saggio e benevolo gatto filosofo, sceglie e annuncia chi di loro potrà rinascere a una nuova vita da Jellicle. Ma la festa felina è turbata da due eventi: il rapimento di Old Deuteronomy e l’apparizione di Grizabella (Chiara Canzian), l’affascinante gatta-glamour che, dopo aver lasciato i Jellicle per esplorare il mondo, soffre l’esclusione e il rifiuto del branco e lancia il suo appello disperato e malinconico. Tanti ancora i personaggi indimenticabili che popolano il Musical, tra gli altri il vecchio Gus (Fabrizio Angelini), un tempo celebre per la sua carriera di attore e l'appariscente Rum Tum Tugger (Giorgio Adamo), che vuole sempre essere al centro dell'attenzione. E ancora, il geniale Munkustrap (Sergio Giacomelli), che mette il suo coraggio a disposizione di tutti i membri della tribù, Mr. Mistoffelees (Pierpaolo Scida), il gatt-mago, Bustopher Jones  e Freccia Rossa (Jacopo Pelliccia) e l’inseparabile coppia Mungojerrie (Simone Ragozzino) e Rumpleteazer (Rossella Lubrino).

"Cats" sarà in scena a Bologna fino domenica 4 febbraio e ci sono ancora biglietti scontati per i lettori di BolognaToday 

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