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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Pianoro

Bagarre su accorpamento scuole, Ruscigno: "Imposto dal Governo", FdI: "Amministrazioni locali responsabili"

Nubi sotto il cielo natalizio sul tema dell'accorpamento Rastignano-Pianoro. Il delegato alla scuola: "Decreto adottato unilateralmente"

Un po' di  nubi sotto il cielo natalizio sul tempo dell'accorpamento degli Istituti comprensivi di Rastignano e Pianoro, che rientrano nel decreto per ridefinizioni degli organici per gli anni a venire. 

“Leggo con sorpresa le dichiarazioni degli esponenti di alcune forze di opposizione del Comune a Pianoro sull’accorpamento degli Istituti comprensivi di Rastignano e Pianoro che forse non sanno discendere da un provvedimento di taglio delle autonomie scolastiche imposto dal Governo da loro sostenuto, fortemente contestato non solo dalla Città Metropolitana di Bologna e dalla Regione Emilia Romagna, ma anche dalle organizzazioni sindacali e da esponenti della stessa comunità scolastica".  A scriverlo in una nota è Daniele Ruscigno, consigliere metropolitano delegato alla Scuola sottolienanco che - con il decreto per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi per gli anni scolastici 2024/2025, 2025/2026 e 2026/2027 ci sarà una forte riduzione che impatterà sui territori e sui Sindaci che subiscono, incolpevoli, l'ennesima rimodulazione che penalizza l'intera comunità educante su cui dovremmo investire, non tagliare".

"Ricordo che il decreto ministeriale è stato adottato unilateralmente - attacca Ruscigno - senza il raggiungimento dell’Accordo in Conferenza Unificata, non essendo state accolte le richieste, tra l’altro, della Regione Emilia-Romagna, che ha dunque dato parere contrario, insieme a diverse altre regioni e all’ANCI". 

Il consigliere metropolitano rimarca che "il criterio che forzatamente abbiamo dovuto adottare, ha cercato di limitare i problemi generati dal Ministero, non tagliando banalmente le autonomie più piccole, che sarebbero state in territori montani con accorpamento di istituti distanti decine di chilometri, ma partendo dai Comuni con la presenza di più autonomie a ridotta distanza. Sarebbe auspicabile - conclude - che le forze di opposizione al posto di fare polemica su una decisione presa dalla propria parte politica si adoperassero insieme al Comune per rendere il più indolore possibile questo passaggio, affinché venga mantenuta l’offerta formativa e i servizi a oggi presenti e sostenessero le richieste al Governo di potenziamento dei servizi scolastici”.

Bonaccini: "In pericolo le aree più periferiche"

A fine novembre, preso atto della sentenza della Corte Costituzionale che ha respinto il ricorso presentato dalla Regione, il presidente Stefano Bonaccini aveva parlato di "una decisione che avevamo preso a tutela del diritto all’istruzione da garantire ovunque, comprese le aree più periferiche, quelle montane e le aree interne, diritto che a nostro avviso il provvedimento del Governo mette in pericolo. Singolare - aveva aggiunto - che tra le Regioni più colpite ci sia peraltro l'Emilia-Romagna, che ha un rapporto tra numero di autonomie e popolazione scolastica tra i più virtuosi in assoluto"

FdI: "Dipende dalle amministrazioni locali"

"Noi siamo abituati a metterci la faccia e non a fare lo scaricabarile delle responsabilità come lui e il suo partito continuano a fare - ribatte Marta Evangelisti, capogruppo FDI in Regione - Ultimo solo in ordine di tempo il caso dell’accorpamento delle scuole a Pianoro che, come dimostrato dalla Corte Costituzionale, non dipende dal Governo bensì dalle amministrazioni locali. La norma disposta dal Governo, infatti, contiene elementi positivi di miglioramento e razionalizzazione del sistema scolastico nel medio – lungo termine come l’eliminazione delle reggenze, una migliore programmazione pluriennale della rete scolastica e l’autonomia di istituire scuole indipendentemente dal numero di alunni iscritti". 

Sulla stessa linea gli esponenti di Uniti per l'Alternativa in CIttà Metroolitana, Diego Baccilieri, Angela Bertoni e Alessandro Santoni, e il consigliere FDI al Comune Pianoro, Luca D'Oristanoo: "Leggiamo i soliti vaneggiamenti di alcuni sindaci di sinistra che, invece di assumersi le responsabilità delle proprie scelte, pensano di prendere in giro i cittadini dando la colpa al Governo - scrivono - Peccato che sia stata la stessa Corte Costituzionale, nel comunicato stampa del 22 novembre 2023, a smentire quanto da essi affermato: 'la normativa statale - si legge - non richiede alle Regioni la chiusura di plessi scolastici quale conseguenza della determinazione del contingente organico dei dirigenti scolastici'. Basterebbe questo per mettere fine alle speculazioni su una riforma che, al contrario di quanto si sostiene, ha dato più potere alle Regioni - osservano - Infatti la medesima non prevede alcun parametro dimensionale per i plessi, permette anzi alle Regioni di procedere ad una pianificazione della rete scolastica a livello locale adeguata alle esigenze del territorio, consentendo di istituire scuole autonome a prescindere dal numero di alunni che le frequentano e consente all’Amministrazione di programmare un piano assunzionale sulla base dell’effettivo fabbisogno di organico così da permettere, tra l’altro, la riduzione progressiva delle reggenze (sino all’eliminazione) attribuite ai Dirigenti Scolastici e della prassi dei DSGA condivisi tra più scuole, conseguendo un indubbio miglioramento dell’efficienza amministrativa e gestionale del sistema scolastico. Quanto sta accadendo a Pianoro, quindi, è frutto di una scelta sbagliata degli amministratori locali, nulla di più". 

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