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L'assessore Conte verso la chiusura dell'annus horribilis: "Vi spiego il bilancio con la metafora del bicchiere"

Tasse, welfare, investimenti, evasione e grandi uscite dovute al Covid: "Bisogna cambiare stile di vita e innovare le politiche con nuove risorse civiche, sociali ed economiche". E per Bologna possiamo anche essere ottimisti

I conti che devono quadrare anche quando ci si mette di mezzo una pandemia. Palazzo d'Accursio si affaccia al prossimo triennio (il 2021 vedrà anche il passaggio a un nuovo sindaco) con un piano di bilancio consapevole che quello che valeva fino ad oggi, dopo il Covid, va tutto ripensato. L'assessore Davide Conte spiega con delle ottime semplificazioni il passaggio che stiamo affrontando con un virus che fa da spartiacque e un'economia che sta sensibilmente cambiando. 

Partiamo dalla nota dolente della Tari, tassa che per i bolognesi andrà pagata in un'unica soluzione entro il 2 dicembre. Sono molti i cittadini che se ne lamentano nonostante sia stata posticipata visto il momento difficile determinato della crisi economica in atto. Non si poteva proprio fare in altro modo?

"All’inizio della pandemia si è pensato che posticipare i problemi (a partire dalle scadenze fiscali) potesse essere una soluzione. Invece il posticipo ha fatto cadere molte scadenze come quella della Tari (la tassa dei rifiuti) in piena seconda ondata Covid-19. La scelta che abbiamo fatto però è stata non solo quella di spostare il pagamento, ma anche di ridurla a vantaggio di quelle attività chiuse durante il lockdown, così da dare un aiuto a chi aveva subito un contraccolpo più forte.

Da questa intuizione è nato lo sconto (siamo stati i primi e gli unici in Italia ad applicarlo) di 10 milioni di euro per alberghi, ristoranti, negozi, bar... La Tari quindi è da pagare adesso in un'unica rata perchè abbiamo voluto e dovuto evitare due cose: far andare in Posta due volte i soggetti più fragili come gli anziani e posticipare ulteriormente una tassa che sarebbe finita nel 2021, quando il Comune di Bologna ha già pagato tutti i conti del servizio rifiuti e della pulizia della città. Se non si incassa la Tari poi bisogna tagliare altri servizi come scuola, sicurezza, verde pubblico e sociale". 

"Fase 2", l'assessore al Bilancio traccia possibili scenari

Per la dilazione del pagamento, la si poteva fare in base al dovuto 2019 accantonando le rate. Resta poi il  ravvedimento operoso che nei 90 giorni (per esempio) costa l'1,5% in più: ciò significa che su un'abitazione media che paga circa 250 euro annui non sono nemmeno 4 euro in più. Inoltre le tariffe sono ferme da 6 anni con costi crescenti, cosa effettivamente mai avvenuta prima a Bologna". 

Piano di Bilancio 2021/2023: "Passaggio fra due sindaci e fra il pre e il post Covid"

Entro il 31/12 verrà approvato il piano di Bilancio 2021-2023: a grandi linee cosa comporterà vista anche l'emergenza che ha duramente ridotto le entrate di Palazzo d'Accursio? Il Bilancio 2021-2023 non è solo un bilancio di passaggio tra due sindaci (Merola che termina i suoi due mandati e il nuovo sindaco che verrà eletto nel 2021), ma è soprattutto un bilancio di passaggio tra due mondi che hanno il Covid come spartiacque.

"Per spiegare il bilancio può essere utile impiegare l’immagine del bicchiere mezzo pieno e quello mezzo vuoto. 
Il bilancio da un lato assicura i servizi ai cittadini (il bicchiere mezzo pieno) e dall’altro pone alcune domande alla politiche, alle imprese, all’Università, ai cittadini sul fatto che bisogna cambiare stile di vita e innovare le politiche con nuove risorse civiche, sociali ed economiche (il bicchiere mezzo vuoto)".

Il Comune dovrà risparmiare e innovare le proprie politiche

"In questo senso confermo che più che un testimone tra due mandanti questo bilancio è la dimostrazione di una città che vuole costruire il futuro. Ma il Comune deve fare la sua parte: risparmiare e innovare le proprie politiche. Tutto è cambiato e noi non possiamo continuare a fare quello che facevamo prima della crisi: in questo senso va il lavoro dei saggi e in questo senso va anche un altro strumento di programmazione, il piano urbanistico generale appena approvato in Giunta".

La lotta all'evasione è un grande tema e i cittadini che pagano le tasse vogliono sapere come le istituzioni cercano di arginare alcuni fenomeni. Ci sono delle novità in questo senso? Un report del periodo che si sta chiudendo? 4.5 milioni di euro di spese sono la cifra indicata nel documento per il Covid: cosa si potrà toccare e cosa non si potrà tagliare nel prossimo bilancio? 

"Oggi la richiesta di maggiore sicurezza da parte dei cittadini non è più solo questione di telecamere o confini. Oggi la sicurezza dei cittadini è qualità dei servizi: scuole, sicurezza, igiene, pulizia, sociale. Bisogna però liberare risorse e quindi eliminare servizi ridondanti, integrare politiche e chiudere quelle attività che non servono più, ma allo stesso tempo riorganizzare la macchina comunale. Nei prossimi anni per garantire la continuità dei nostri servizi si dovrà fare una grande assestement cioè una verifica tra qualità della vita dei bolognesi e attività del Comune. In questi anni abbiamo gestito le entrate con una grande attenzione alla lotta contro l'evasione e a questo punto la crisi ci chiede di migliorare la spesa con un occhio alla semplificazione e alla qualità della vita dei cittadini. In questo contesto di fragilità crescente, dobbiamo porre particolare attenzione alle attività commerciali e ai ristoranti, che sono la prima linea dell’economia locale. Hanno fatto moltissimo in questi mesi e ora il governo li deve aiutare in modo concreto e veloce. Altrimenti, senza economia, i nostri sforzi di bilancio rischiano di essere vani".

I grandi investimenti nel welfare e la prospettiva di una crescita delle povertà

Il welfare è il settore che assorbe più risorse economiche da parte dell'Amministrazione: report e piani per il futuro anche in luce della crescita della povertà a cui stiamo assistendo?  "Da un lato gli investimenti del sociale in questa crisi sono andato diretto sull’aiuto alle famiglie (buoni spesa) integrata con la scuola (sconti rette) ma c’è anche una nuova filosofia meno emergenziale è più strutturale: il fondo di comunità aperto al Comune e che intende dare sintesi dei contributi di altre istituzioni e privati ma ancje il progetto nuovo sei care giver che pone al centro la famiglia nel nuovo welfare che si sta delineando da questa pandemia". 

Domanda a bruciapelo. Da 1 a 10 il voto al salvadanaio del Comune di Bologna?

"Il voto nel 2019 era sicuramente 10. Oggi devo essere più cauto anche perché il Comune ha responsabilità delle sue società che stanno subendo la crisi al pari delle aziende private. In questo momento storico siamo tutti sulla stessa barca e ne usciamo solo se lavoriamo insieme. Le richieste più forti che noi facciamo al Governo e alla regione sono proprio in questa direzione: sostegno alle famiglie e sostegno alle imprese e associazioni". 

Se fosse Conte (Giuseppe) che direzioni farebbe prendere al Governo?

Giochiamo sull'omonimia. Oltre a Davide Conte, c'è un Giuseppe premier. Scambio di ruoli, cosa farebbe al suo posto? "Mi focalizzerei su tre azioni. La prima è la riduzione delle tasse, che vista la mia esperienza personale posso dire che è cosa fattibile. La seconda è investire nel reddito di ricerca forti di un dato emblematico: il reddito di cittadinanza costa al Paese 6,5 miliardi e l'Università ne costa 7. Infine terrei in maggiore considerazione l'importanza degli spazi pubblici da ricreare, anche per le nuove generazioni". 

Presentato il bilancio: nel 2021 le tasse non aumentano


 

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