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M5S, polemiche su Bugani, 69 attivisti firmano una lettera: 'Candidatura non condivisa'

Tensione nel Movimento 5 Stelle di Bologna dopo che un gruppo di attivisti ha scritto un documento nel quale si chiede un'assemblea che tenga conto di quello che dice il "Non Statuto" di Beppe Grillo: "Discussione e valutazione dei candidati con graticola o sistema on­line"

Nel Movimento 5 Stelle di Bologna non c'è pace. E' polemica sulla candidatura di Massimo Bugani per le elezioni amministrative del 2016. Il M5S di Bologna non sembra compatto, soprattutto dopo una lettera scritta da un un gruppo di attivisti (sono 69) e portavoce del territorio, che avrebbe l'intento di segnalare "una mancata condivisione sui candidati per le elezioni comunali del 2016, in grave deroga agli articoli 4 e 7 del Non Statuto". I firmatari provengono da diversi comuni del bolognese, fra cui la stessa città di Bologna, San Lazzaro, Loiano, Castel Maggiore, Budrio, San Pietro in Casale, Pianoro, Minerbio e San Giorgio di Piano. Bugani aveva già replicato a queste accuse spiegando che nessuno aveva fatto "quel passo avanti" nonostante gli appelli pubblici. 

Il documento chiede al Direttorio nazionale, allo staff, al meetup di Bologna, la convocazione di un'assemblea plenaria aperta a tutti gli iscritti di Bologna ed eventualmente Città Metropolitana, con un odg chiaro e aperto alle candidature per tutti gli iscritti; la discussione e valutazione dei candidati con graticola o sistema on­line, con possibilità di verificare competenze, residenza, carichi pendenti e non appartenenza a gruppi politici; la più ampia condivisione del programma elettorale, attraverso percorsi partecipati come ad esempio i town­meeting effettuati durante la campagna del 2011.

Sulla pagina del Movimento 5 Stelle di Bologna arriva la replica: "Siamo spiacevolmente stupiti da questo comunicato firmato da alcuni consiglieri di comuni della provincia, alcuni e alcune attiviste che dichiarano palesemente il falso tentando di minare in maniera inspiegabile e gravissima il lavoro di centinaia di persone che da 8 anni stanno lavorando per tentare l'impresa. Abbiamo operato nella totale trasparenza, non nascondendo mai nulla né in assemblea, né nelle tante interviste pubbliche su tv e giornali. Nessuno di questi firmatari (molti dei quali a noi sconosciuti) in sei mesi ha mai avuto il coraggio o il buonsenso di dire la benché minima parola di critica o richiesta di chiarimenti a Bugani, né a Piazza, né a tutto il gruppo di Bologna che si riunisce pubblicamente tutte le settimane. Per il Movimento 5 stelle di Bologna questo comunicato non ha alcun valore ai fini del futuro del nostro lavoro, che continuerà indipendentemente da questi giochetti che riguardano 75 persone su migliaia di iscritti al Movimento 5 stelle di Bologna e che anche in questa sparata tardiva non citano nessun'altra alternativa che abbia seguito le regole di presentazione arcinote a tutti. Saremo in assemblea anche questo mercoledì, come sempre aperta a tuti. Noi e tutta l'assemblea siamo pronti, come lo eravamo anche ieri a rispondere a qualunque domanda". 

La dichiarazione di intenti dei 69 attivisti viene spiegato subito: "Questo documento ha lo scopo di portare a conoscenza di tutti quanto sta accadendo a Bologna, con l’unico obiettivo di difendere i valori e le regole del Movimento. Non c'è stato alcun momento ufficiale di condivisione con gli attivisti e i cittadini nella scelta della squadra che si presenterà alle elezioni 2016. Se i candidati sono espressione della Città Metropolitana e non solo del Comune di Bologna e il futuro Sindaco di Bologna sarà anche Presidente della città metropolitana, sarebbe auspicabile che tutto il territorio fosse interessato nelle procedure decisionali. E altrettanto fondamentale che fossero portati a conoscenza di tutti i loro curricula e la storia del loro attivismo. Uno dei principi fondanti il Movimento 5 Stelle, inderogabile e immodificabile è proprio la trasparenza dei processi decisionali e nel rapporto con i cittadini".

"Nessuna pubblica discussione ci risulta sia avvenuta fino ad oggi - spiega la lettera - riguardo alle candidature, sia come Consigliere Comunale sia come Sindaco, e sui criteri di selezione, com’è invece avvenuto nel 2009 e nel 2011. Sul calendario del Meetup non esiste, infatti, un’assemblea con Ordine del giorno sul tema candidature e programma per le elezioni amministrative 2016, non esiste un verbale, tanto meno uno streaming. Come si può affermare che sia stato portato a conoscenza di tutti gli attivisti? E’ inaccettabile che le informazioni di una lista già definita ed inviata allo staff, arrivino dai rumors sui giornali e non ci sia stata alcuna comunicazione ufficiale sul blog o attraverso i canali dei meetup di Bologna".

Secondo i firmatari del documento tutto questo risulterebbe in contrasto con i valori del Movimento 5 Stelle e con le regole del "Non Statuto"; con quanto deciso per le candidature di Roma, Milano e Torino e con quanto affermato da Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio e i portavoce eletti in Parlamento "Quello che sta succedendo a Bologna è ampiamente in deroga all’articolo 4 del Non Statuto". 

Ma di cosa si parla quando si parla dell'Articolo 4 del "Non Statuto"? ­“Il MoVimento 5 Stelle intende raccogliere l’esperienza maturata nell’ambito del blog www.beppegrillo.it, dei “Meetup”, delle manifestazioni ed altre iniziative popolari e delle “Liste Civiche Certificate” e va a costituire, nell’ambito del blog stesso, lo strumento di consultazione per l’individuazione, selezione e scelta di quanti potranno essere candidati a promuovere le campagne di sensibilizzazione sociale, culturale e politica promosse da Beppe Grillo così come le proposte e le idee condivise nell’ambito del blog www.beppegrillo.it, in occasione delle elezioni per la Camera dei Deputati, per il Senato della Repubblica o per i Consigli Regionali e Comunali, organizzandosi e strutturandosi attraverso la rete Internet cui viene riconosciuto un ruolo centrale nella fase di adesione al MoVimento, consultazione, deliberazione, decisione ed elezione. Il MoVimento 5 Stelle non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Esso vuole essere testimone della possibilità di realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo e indirizzo normalmente attribuito a pochi.”

E poi: "L’identità dei candidati a ciascuna carica elettiva sarà resa pubblica attraverso il sito internet appositamente allestito nell’ambito del blog; altrettanto pubbliche, trasparenti e non mediate saranno le discussioni inerenti tali candidature...”Questi articoli indicano le regole da rispettare e la strada da percorrere, in contrasto con un listino blindato, stilato nelle segrete stanze da poche persone. Perché così si lascerebbe passare il messaggio che il resto del Movimento non sia affidabile, rischiando di privarlo di quella pluralità di idee, valori, intelligenze che sono risorse imprescindibili.

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