rotate-mobile
Politica

'Spese pazze' in Regione: chiesto rinvio a giudizio per i 'vecchi' consiglieri PD (tranne due)

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 16 consiglieri Dem della passata legislatura regionale, ad eccezione di Antonio Mumolo e Paola Marani. Il deputato Richetti si sfoga su Facebook

La Procura di Bologna ha chiesto al Gip il rinvio a giudizio per 16 consiglieri del Partito Democratico della passata legislatura in Regione Emilia Romagna, ad eccezione di Antonio Mumolo e Paola Marani per i quali è stata chiesta l'archiviazione poichè i giustificativi e la documentazione prodotta è stata ritenuta congrua e soddisfacente.

E' giunta al termine l'indagine sulle cosiddette "spese pazze" da parte dei gruppi politici è partita due anni fa prendendo come periodo di riferimento da maggio 2010 a dicembre 2011: a firmare la richiesta i pm Antonella Scandellari e Morena Plazzi con il visto del Procuratore aggiunto Valter Giovannini, in veste di coordinatore. 

Furono per primi i capigruppo a essere iscritti nel registro degli indagati e le contestazioni ipotizzate erano per spese in proprio non pertinenti e per omesso controllo su quanto speso dai colleghi di partito. Nell'indagine fini anche l'attuale Governatore Stefano Bonaccini, per il quale la Procura aveva chiesto l'archiviazione, accolta dal Gip.

La richiesta coinvolge anche il deputato PD Matteo Richetti: l'indagine fu uno dei motivi che lo portarono al ritiro dalle primarie PD, per succedere a Vasco Errani.  Il suo avvocato, Gino Bottiglioni, aveva dichiarato a settembre l'intenzione di chiedere l'archiviazione e di aver  "chiarito" la posizione del parlamentare alla Procura. Appena appresa la notizia, Richetti si è sfogato sul suo profilo Facebook: "Per casi assolutamente identici è stata chiesta l'archiviazione" scrive e dichiara che "non esistono spese anomale o riguardanti tipologie non consentite, ma anzi, tutte regolarmente autorizzate e rendicontate". Non ci sta dunque a mettere il suo caso "nel calderone generale. Parafrasando maestri autorevoli mi viene da dire che non è giusto prendere provvedimenti uguali per disuguali. Ho spiegato con minuzia di particolari che i 5 mila euro spesi in circa due anni per attività riguardanti il mio mandato (trasporto, iniziative, incontri) sono dovuti alla rinuncia e al risparmio legato alle scelte fatte da presidente dell'assemblea. Poco male, adesso finalmente si esce dal confronto accusa/difesa e si va davanti ad un giudice, che stabilirà dove sta la verità. E io sono molto, molto tranquillo".



 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

'Spese pazze' in Regione: chiesto rinvio a giudizio per i 'vecchi' consiglieri PD (tranne due)

BolognaToday è in caricamento