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Fine vita, depositato il ricorso al Tar. Ma per ora niente sospensiva | VIDEO

Il ricorso porta la firma della capogruppo di Forza Italia in Regione Valentina Castaldini: "Delibera pasticciata, deve essere annullata"

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Lo aveva annunciato, e alla fine è arrivato. Questa mattina è stato notificato il ricorso al Tar contro la Regione Emilia-Romagna per le delibere sul suicidio assistito. A presentarlo è stata Valentina Castaldini, capogruppo di Forza Italia in Assemblea, assistita da un pool di nove legali e una quindicina di associazioni di area cattolica.

I motivi del ricorso

Al tribunale si chiede l’annullamento della delibera 194 e della 333, atti considerati, secondo quanto scritto nelle oltre cinquanta pagine del testo, “illegittimi e nulli”. L’atto sarà depositato entro 30 giorni ed è plausibile che l’udienza avverrà dopo la fine della legislatura, a meno che non arrivi una richiesta per il suicidio assistito, cosa che finora non è avvenuta. In quel caso, la capogruppo ha annunciato che presenterebbe una richiesta di sospensiva.

I motivi del ricorso sono diversi, e riguardano sia la forma che il contenuto. Per prima cosa, Castaldini sottolinea la mancanza di potere da parte della giunta per legiferare su un tema così delicato: “Per questo, oltre a dire che è illegittimo, riteniamo che sia nullo. Le delibere esistono per attuare una legge, ma qui una legge regionale non c’è”. La consigliera ritiene che questa scelta sia dovuta ad una certa paura interna alla giunta, che starebbe evitando di andare al voto per non ripetere la spaccatura interna al Partito Democratico già vista in Veneto.

C’è poi la questione della “nomina arbitraria del Corec – Comitato regionale per l’etica nella clinica, ndr – che ha comportato un allontanamento dai Cet – Comitati etici territoriali, già esistenti e previsti dalla legge, ndr –. In questo modo, c’è il rischio concreto che ogni Regione si comporti in un modo differente”. Infine, la forzista contesta anche la necessità di dar seguito alla sentenza della Corte costituzionale sul fine vita: “La sentenza non attua nessun diritto al suicidio assistito, ma pone l'accento sulla sua non punibilità, e invita il Parlamento a legiferare”.

A che punto siamo con il suicidio assistito in Emilia-Romagna

Iter in salita

Intanto, in Commissione, questa mattina, dovevano essere nominati i relatori per la legge di iniziativa popolare presentata dall’associazione Luca Coscioni. Ogni legge prevede un relatore indicato dalla maggioranza ed uno espresso dalla minoranza. Se la maggioranza ha nominato la democratica Marilena Pillati, la minoranza non ha presentato nessun nome. “Abbiamo trovato un accordo su questo, proprio perché riteniamo non sia la Regione Emilia-Romagna a non dover legiferare sul suicidio assistito” continua Castaldini, che sottolinea ancora una volta la volontà sua e della minoranza di andare al voto “senza fare melina”. Ma il percorso per far arrivare la proposta in aula prima della fine della legislatura sembra piuttosto in salita.

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