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Salute

Sanità pubblica, il sondaggio: per un terzo dei bolognesi "non basta più"

La ricerca di UniSalute e Nomisma rivela anche che i bolognesi non credono in un miglioramento

Il 29% dei bolognesi dice che il servizio sanitario pubblico non riesce più a rispondere a tutti i bisogni in fatto di salute. Lo rivela l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute e Nomisma che hanno sondato le opinioni degli abitanti del capoluogo emiliano sullo stato della sanità pubblica.

Le risposte dei bolognesi

Alla domanda se il servizio sanitario pubblico sia oggi in grado di coprire tutti i propri bisogni sanitari, quasi un terzo dei bolognesi (29%) risponde negativamente, a fronte di un 59% che mostra qualche incertezza (“Più sì che no”) e di appena un 13% per cui la sanità pubblica, da sola, è ancora sufficiente. A conferma di ciò, sotto le Due Torri due intervistati su tre (66%) dicono di essersi rivolti alla sanità privata nell’ultimo anno, a cui è pronto ad aggiungersi un altro 15% che pensa di farlo nei prossimi 12 mesi.

Tempi di attesa troppo lunghi

I problemi riscontrati nel servizio pubblico sono quelli di cui già molto si discute: su tutti, i tempi di attesa eccessivi e la mancanza di personale, di cui si lamentano rispettivamente il 79% e il 53% dei bolognesi che ritengono il SSN non più sufficiente. Più bassa, al 49%, la percentuale di chi giudica inadeguata la qualità di prestazioni e servizi: seppur di poco, dunque, la maggioranza ritiene ancora buono lo standard offerto dalla sanità pubblica, nonostante le difficoltà in cui si trova.

Migliorerà? 

Perché il servizio sanitario pubblico torni ad essere adeguato ai loro bisogni, i bolognesi vorrebbero che si riducessero i tempi di attesa (75%) e aumentasse il personale sanitario (51%). Circa un terzo, inoltre, desidererebbe che si svolgessero più campagne di prevenzione (33%) e che il SSN coprisse un maggior numero di prestazioni (29%).

Ma la ricerca rivela una certa sfiducia: per il 73%, infatti, in futuro il servizio pubblico riuscirà a rispondere ai loro bisogni solo parzialmente, e per un 13% addirittura potrebbe non farlo in alcun modo.Per quasi un bolognese su quattro (23%) la salute propria e dei propri cari risulta essere la principale preoccupazione per il futuro, seconda solo alla non autosufficienza personale o di un familiare (29%).

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