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Domenica, 28 Aprile 2024
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Bologna (e provincia) nella cappa di smog, la mappa delle zone più a rischio

PM10 e superamenti oltre i limiti di legge da giorni in tre centraline del territorio: dove l'aria è peggiore

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Misure emergenziali a oltranza. Di due giorni in due giorni vengono prolungate sulla base dei rilevamenti di PM10 delle centraline sparse sul territorio bolognese, sebbene lo stop ad alcuni tipi di veicoli e all'uso delle biomasse non sembra migliorare la situazione. 

Non solo Bologna, ma è allerta smog in tutta la regione, stando all'ultimo bollettino Arpae (5 febbraio) che prolunga le limitazioni fino al 7 febbraio compreso. 

Qualità dell'aria: cosa rilevano le centraline nel nostro territorio

I dati giornalieri delle misure effettuate nelle stazioni, 7 tra agglomerato urbano e provincia, evidenziano un superamento delle polveri sottili preoccupante nella stazione di San Lazzaro, con 58 µg per metro quadrato, Molinella - San Pietro Capofiume - con 67 e Imola De Amicis con 56 contro un valore limite giornaliero di 50 µg per metro quadrato e 35 superamenti massimi all'anno. Le stazioni del bolognese dal 1° gennaio hanno totalizzato rispettivamente 8, 5 e 6 giorni di superamento del PM10.  Sul limite la stazione San Felice con 49 µg per metro quadrato e 7 giorni di superamento. 

Rimangono nei limiti la centralina di Porretta Terme, con 7 µg per metro quadrato e nessun superamento girnaliero dall'inizio dell'anno, quelle di Bologna, in via Charini, con 42 µg per metro quadrato e 4 giorni di superamento, quella dei Giardini Margherita e 3 superamenti. 

Centraline inquinanti

L'alta concentrazione di inquinanti, al di là dei fattori che li originano, sarebbe da attribuire anche all'assenza di piogge e alle nebbie, particolarmente frequenti nelle ultime settimane. Secondo le previsioni 3Bmeteo però, nei prossimi giorni "lo spostamento della saccatura verso l'Europa orientale inizierà a richiamare anche verso l'Italia le correnti fredde di matrice artica marittima che nel frattempo saranno affluite sull'Europa occidentale (dal 12 febbraio). Quest'aria più fredda sarebbe in grado di alimentare ancora una certa instabilità sul nostro Paese ma con fenomeni più di stampo invernale e con la neve che dovrebbe tornare anche sull'Appennino". 

Centralina Appennino-2

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