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Città 30, Salvini prepara la direttiva? Il Codacons: "Irresponsabile, pronti a denunciarlo"

Cittadini e politica spaccati, mentre l'associazione consumatori annuncia le carte bollate. Gabanelli: "Nessun caos a Bologna, vuoi andare in centro in macchina? Vai ai 30"

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Il Codacons difende il provvedimento che introduce in alcune aree della città il limite di velocità di 30 km/h, ed è pronto a denunciare il Ministro dei trasporti, Matteo Salvini, che sarebbe a lavoro per stilare ritenendo quella del Comune di Bologna "na scelta non ragionevole". 

“Il comportamento del Ministro Salvini è irresponsabile, perché qualsiasi misura tesa a garantire maggiore sicurezza stradale e migliorare l’aria delle nostre città va sostenuta e non certo osteggiata – spiega il presidente Carlo Rienzi – Ricordiamo al Ministro che la velocità eccessiva, assieme alla distrazione alla guida, è la principale causa di incidenti, morti e feriti sulle strade italiane, e non è certo diffondendo bufale e fake news che si tutela l’incolumità dei cittadini”.

“Per tale motivo chiediamo oggi ai sindaci di tutta Italia di attivarsi adottando nei comuni provvedimenti analoghi a quello di Bologna, riducendo il limite massimo di velocità a 30 km/h nei centri abitati, e se il Ministro Salvini si opporrà a misure di buon senso e civiltà, saremo costretti a denunciarlo nelle sedi opportune” è l'appello di Rienzi.

Ieri era stata l'assessore alla mobilità bolognese, Valentina Orioli, a rispondere al Ministro: "Se intende proporre un decreto per limitare l’utilizzo degli autovelox per la zona 30 a Bologna, credo sia opportuno informarlo che nella nostra città non ci sono autovelox sulle strade con limite ai 30km/h. Posto che, come dovrebbe essere noto al ministro, gli autovelox vengono sempre autorizzati dalle Prefetture". 

La Lega in testa, ringrazia Salvini "per il prezioso lavoro che sta facendo sui limiti di velocità e sull’uso degli autovelox - scrive in una nota il capogruppo in Comune, Matteo Di Benedetto - soprattutto a fronte di sindaci come Lepore che rischiano di farne un uso indiscriminato a danno della cittadinanza, anche con limiti di velocità assurdi". 

Le voci "di fuori"

Milena Gabanelli: "Abito a Bologna e non c’è nessun caos"

"Abito a Bologna e non c’è nessun caos. Si va a 30 km/h a Londra, Bruxelles, Helsinki, Barcellona, Zurigo, Madrid, Graz…dove hanno pensato che la vita di un bambino, un pedone, un ciclista valgono più dei 5 minuti persi a rallentare. Vuoi andare in centro in macchina? Vai a 30!" HA twittato la giornalista Milena Gabanelli,

Lucia Borgonzoni: "Sembra più che altro una punizione inflitta ai bolognesi da un Pd che si sente ‘padrone’"

“L’introduzione del limite dei 30km/h su tutta la città rischia di creare problemi insormontabili per chi vive Bologna, come dimostrano le decine di migliaia di firme raccolte - così il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni - Voci che il sindaco Matteo Lepore non vuole ascoltare. La sicurezza stradale resta un faro per noi, ma qui non si parla assolutamente di questo. Sembra più che altro una punizione inflitta ai bolognesi da un Pd che si sente ‘padrone’ in città. Ringrazio il Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e il Mit per l’attenzione dimostrata con l’apertura a un confronto immediato con l’amministrazione bolognese su questa importante questione”.

Nicola Fratoianni: "Una scelta di buonsenso, quando ogni giorno assistiamo a troppi incidenti mortali e all’aumento dell’inquinamento

"Il Pd deve capire che Bologna non è uno Stato a parte. Ci sono delle regole da rispettare e delle leggi nazionali che valgono per tutti. Se non lo capiscono, le applicheremo direttamente", dichiara il viceministro Galeazzo Bignami di FDI, mentre il deputato di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni la ritiene "una scelta di buonsenso, quando ogni giorno assistiamo a troppi incidenti mortali e all’aumento dell’inquinamento. Salvini è in difficoltà su tutto - continua in un post su twitter -  e per questo si inventa nemici. E ora si scaglia contro Bologna". 

Marco Dall’Olio, Popolo della Famiglia: Drastica limitazione della libertà per le famiglie bolognesi"

Contro anche Marco Dall’Olio coordinatore regionale del Popolo della Famiglia: "Oltre alla non dimostrabile efficacia della iniziativa in termini oggettivi di calo del numero degli incidenti e di paventati benefici ambientali, si è voluto evidenziare come di punto in bianco, tutte le famiglie bolognesi abbiano subito una drastica limitazione della libertà di muoversi in città per bisogni primari quali: recarsi al lavoro, portare i figli a scuola o gli anziani alle visite
mediche, attività che ora prevedono tempi decisamente più lunghi da gestire nell’ambito dell’organizzazione familiare". 

"Trovo singolare che il Ministro Salvini da Roma debba decidere qual è il limite di velocità a Bologna" ha attaccato la deputata PD Simona Bonafè. 

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Codacons annuncia il ricorso al Tar

Codacons, annuncia ricorso al tribunale amministrativo per ottenere l’annullamento dei provvedimenti annunciati dal Ministro Salvini: "E' sbagliata sotto ogni punto di vista, e risulta un provvedimento ingiustificato, abnorme e sproporzionato, una misura meramente ideologica che si scontra con l’esigenza prioritaria di garantire la sicurezza stradale e tutelare l’incolumità dei cittadini – spiega il Codacons – Sempre più città in Europa stanno adottando nei centri urbani il limite massimo di velocità di 30 km/h, ottenendo enormi benefici sia sul fronte dell’incidentalità che su quello delle emissioni inquinanti, con un miglioramento evidente della qualità dell’aria. Diversamente da quanto sostenuto dal Ministro Salvini, la misura dei 30 km/h adottata da Bologna ma anche da altre amministrazioni, non si applica a tutto il territorio comunale, ma solo ad aree sensibili individuate direttamente dai sindaci, a cui la legge italiana attribuisce il potere di intervenire in materia, nel rispetto del Codice della strada. Inoltre, contrariamente a quanto sostenuto dal Ministro Salvini, il limite di velocità di 30 km/h in alcune aree individuate dai sindaci non compromette alcun diritto degli automobilisti, né lede principi costituzionali. Semmai, l’unica facoltà ad essere limitata è quella di mettere a rischio la vita di pedoni o ciclisti attraverso una velocità di guida eccessiva. Per tali motivi il Codacons annuncia sin da ora ricorso al Tar del Lazio contro qualsiasi direttiva del Mit tesa ad impedire ai sindaci di limitare la velocità delle auto nei centri abitati: col ricorso sarà inoltre chiesto al ministero un risarcimento danni di 500.000 euro per atto illegittimo, da versare al fondo vittime della strada". 

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