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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Dal decreto che smentisce Salvini, alla nuova direttiva. Bologna rallenta, la polemica no

Fuoco sul Ministro, accusato di giravolte e interventi grotteschi da un lato. Osannato dal versante opposto. Il Mit mette una pezza. La direttiva in arrivo? Punterebbe sui rilevatori di velocità e le Zone 30 in punti sensibili

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Dal "cinguettio degli uccelli" canzonatorio, ai botta e risposta al vetriolo tra il vicepremier Salvini e il Comune felsineo, alla direttiva annunciata dal MIT-Ministro delle infrastrutture e dei trasporti- (per regolamentare al meglio il provvedimento Città 30, fino al decreto 2022 che stride con la crociata salviniana contro la Bologna che rallenta, così come è concepita dal sindaco Matteo Lepore e la sua Giunta.

Cosa recita il decreto firmato da Salvini nel 2022 che chiama in causa le zone 30  

Non si placa la tempesta di reazioni dopo che il capoluogo emiliano ha adottato i nuovi limiti di velocità. Tra gli attacchi che piovono quello di chi legge  nell'intervento del leader della Lega sulle questioni bolognesi una giravolta non da poco. 

“Matteo Salvini non smette mai di stupirci. Nonostante una certa abitudine alle giravolte del leader della Lega che, come sul Ponte sullo Stretto, cambia idea su tutto, questa volta è toccato al limite di velocità di 30 km/h. La norma che Salvini sta attaccando da giorni, in realtà il 22 dicembre 2022 lui stesso aveva firmato un decreto che prevede le zone a 30 km/h e dispone i finanziamenti. Decreto pubblicato nella G.U. N.33 del 9/02/2023, con una spesa pari a 13,5 milioni di euro, in quel riparto a Bologna sono stati destinati 623.000 €. L’azione di Salvini, solo elettorale, mette in discussione una decisione da lui stesso voluta con un decreto che ha la sua firma: l’Italia merita un ministro del genere?”. Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli, che prosegue:

“Esprimiamo pieno sostegno al sindaco Lepore, incoraggiandolo a perseverare nella sua azione volta alla difesa delle zone 30. Questa iniziativa è di vitale importanza per contrastare la propaganda di Salvini e della destra, che ignorano la preoccupante situazione della mortalità stradale nelle città italiane, come dimostrano i dati ufficiali: 5,4 morti ogni 100mila abitanti sulle strade delle città italiane. Parliamo di 1.384 vittime su strada nelle città solo nel 2023”.

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 PDF  DECRETO IN GAZZETTA UFFICIALE 

Schlein difende la Bologna a 30 all'ora: grottesco l'intervento di Salvini

"Ci pensano  i sindaci di centrodestra di Olbia e Treviso a chiudere l'assurda polemica sulle città 30, che adottano limiti di velocità per migliorare sicurezza stradale, mobilità e qualità dell'aria, rendendo così ancor più grottesco l'intervento del ministro Salvini". Contro Salvini anche la segretaria del Pd Elly Schlein che ha lanciato un out out al leader del Carroccio: “Bologna ha raccolto le preoccupazioni dei cittadini e seguito l'esempio innovativo di città come Amsterdam, Bruxelles, Londra e Barcellona, dove si respira meglio e si è ridotto drasticamente il numero di vittime per incidenti. Salvini smetta di minare l'autonomia dei sindaci, imponendo i limiti di velocità di tutta Italia dalla sua poltrona di ministro, e pensi piuttosto a trovare le risorse che mancano per il fondo nazionale per il Trasporto Pubblico Locale, per rafforzare i servizi, prorogare il bonus abbonamenti e rinnovare il contratto delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Come Partito Democratico continueremo a insistere, visto che il ministro non lo fa".

Multe, limiti e controlli: come cambia la Bologna della Città 30

Il MIT: no contraddizione

Circolate le accuse, il Mit non ha tardato a motivare perchè in quel decreto non ci sia contraddizione: "L’impegno del ministro sulla sicurezza è nei fatti, visto che è stato promotore delle nuove norme sulla sicurezza stradale" e si specifica come si stia "lavorando a una direttiva per chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità, con particolare riferimento ai centri urbani e come stabilito dall'articolo 142 comma 2 del codice della strada".

L'obiettivo - sottolinea il Ministero  "è  trovare un ragionevole equilibrio tra l'esigenza di garantire la sicurezza  ed evitare forzature che rischiano di generare l'effetto contrario. In questo senso, il Mit ha già portato in Conferenza Unificata anche una proposta per limitare l'utilizzo degli autovelox nei centri urbani e per controllare limiti sotto i 50 all'ora". La finalità sarebbe quella di far "utilizzare i rilevatori di velocità e introdurre le Zone 30 in zone sensibili e a rischio incidenti, anziché in modo generalizzato e quindi meno efficace se non addirittura vessatorio nei confronti degli utenti della strada".

Nuova direttiva Città 30. Già si minaccia il ricorso

 La nuova annunciata direttiva del MIT neanche è stata stilata, ma già è fortemente osteggiata. Se l'assessora alla mobilità del Comune di Bologna la prende come una minaccia, il Codacons - che difende il provvedimento  dei 30 km/h - si dice pronto a passare alle carte bollate e fare ricorso  al tribunale amministrativo per ottenere l’annullamento dei provvedimenti annunciati dal Ministro Salvini: " Diversamente da quanto sostenuto dal Ministro Salvini, la misura dei 30 km/h adottata da Bologna ma anche da altre amministrazioni, non si applica a tutto il territorio comunale, ma solo ad aree sensibili individuate direttamente dai sindaci, a cui la legge italiana attribuisce il potere di intervenire in materia, nel rispetto del Codice della strada. Inoltre, contrariamente a quanto sostenuto dal Ministro Salvini, il limite di velocità di 30 km/h in alcune aree individuate dai sindaci non compromette alcun diritto degli automobilisti, né lede principi costituzionali. Semmai, l’unica facoltà ad essere limitata è quella di mettere a rischio la vita di pedoni o ciclisti attraverso una velocità di guida eccessiva". Per tali motivi il Codacons annuncia sin da ora ricorso al Tar del Lazio "contro qualsiasi direttiva del Mit tesa ad impedire ai sindaci di limitare la velocità delle auto nei centri abitati: col ricorso sarà inoltre chiesto al ministero un risarcimento danni di 500.000 euro per atto illegittimo, da versare al fondo vittime della strada". 

Contro Bologna 30

Se da un lato si appoggia la scelta della Giunta Merola sulla Bologna 'slow', tanti le voci contrarie. E chi sposa la linea 'salviniana'. Tra queste ovviamente c'è il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni , in quota Lega: " L’introduzione del limite dei 30km/h su tutta la città rischia di creare problemi insormontabili per chi vive Bologna, come dimostrano le decine di migliaia di firme raccolte - dice Borgonzoni - Voci che il sindaco Matteo Lepore non vuole ascoltare. La sicurezza stradale resta un faro per noi, ma qui non si parla assolutamente di questo. Sembra più che altro una punizione inflitta ai bolognesi da un Pd che si sente ‘padrone’ in città. Ringrazio il Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e il Mit per l’attenzione dimostrata con l’apertura a un confronto immediato con l’amministrazione bolognese su questa importante questione”.

Scettico anche Marco Dall’Olio coordinatore regionale del Popolo della Famiglia: "Oltre alla non dimostrabile efficacia della iniziativa in termini oggettivi di calo del numero degli incidenti e di paventati benefici ambientali, si è voluto evidenziare come di punto in bianco, tutte le famiglie bolognesi abbiano subito una drastica limitazione della libertà di muoversi in città per bisogni primari quali: recarsi al lavoro, portare i figli a scuola o gli anziani alle visite mediche, attività che ora prevedono tempi decisamente più lunghi da gestire nell’ambito dell’organizzazione familiare". 

Non solo la politica.  Dopo le auto blu, venerdì tanti i cittadini hanno fatto sentire la loro voce contro la Bologna a 30 all'ora, manifestato sotto palazzo d'Accursio.  

Dubbi anche dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima)  che allerta su come - benchè una riduzione della velocità dei veicoli sulle strade urbane possa avere effetti positivi sul fronte dell’inquinamento - si rende necessario trovare un equilibrio tra mobilità, sicurezza e ambiente, bilanciando in modo corretto priorità diverse tra loro.  Inoltra rileva come "limiti inadeguati possono incidere su stress e salute mentale"

Polemico sul tema stamane interviene anche Paolo Uggè, presidente della Federazione degli Autotrasportatori Italiani (Fai) aderente a Conftrasporto: “Il limite di velocità a 30 chilometri all’ora introdotto a Bologna impone una riflessione a livello nazionale perché il rischio è di arrivare a emulare singole pratiche o a crearne di nuove e diverse creando il caos nelle città italiane”. 
“Le scelte sulla mobilità - mette in guardia - devono tutelare la sicurezza nel quadro di un insieme di regole dettate dal dicastero competente Interventi scoordinati (senza dimenticare, ad esempio, l’ultima misura del Comune di Milano riferita agli angoli ciechi per i camion e bloccata dal TAR) rispondono solo alla demagogia e al tentativo di apparire più rispettosi della sicurezza o dell'ambiente”.
“La politica dei trasporti, pur nel rispetto delle autonomie, deve rispondere a criteri omogenei e coordinati. La FAI-Conftrasporto è a disposizione del Ministro Salvini per studiare, insieme alle rappresentanze degli utenti (associazioni degli automobilisti come dei ciclisti) norme omogenee per sviluppare misure innovative che possano rendere le città italiane sempre più moderne, ma al tempo stesso sicure per tutti”, conclude Uggè.

 Bignami: direttiva in preparazione, provvedimento del Comune esorbitante

Sulla direttiva torna stamane a 24 Mattino su Radio 24 Galeazzo Bignami (FDI), Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti:  “La direttiva del Ministero è in preparazione perché è evidente che l’articolo 143 secondo comma del Codice della strada afferma appunto che è sottoposta alla limitazione ulteriore dei 50km/h, quindi scendere sotto i 50 è una direttiva del Ministero" ha sentenziato il meloniano. 

"Inoltre - prosegue - sia la Corte Costituzionale, che ha ribadito la riserva di legge, che la Corte di Cassazione con pronunce proprio sul punto, hanno affermato l’illegittimità di vincoli alla riduzione oraria se non a fronte di situazioni sensibili come scuole, ospedali, case di cure, affermando anche che estendere a tutto il territorio urbano rischia di negare la rilevanza di questi luoghi sensibili. Nel momento in cui c’è la Corte Costituzionale del 2010 che afferma che è una legislazione esclusiva dello Stato è abbastanza chiaro l’esorbitanza del provvedimento assunto dal Comune di Bologna”.  

Sul piatto Bignami ci mette anche il tema Fleximan, annunciando un imminente provvedimento sugli autovelox: "Possono piacere o non piacere, ma le norme se ci sono vanno rispettare, questo vale per tutto - aggiunge il sottosegretario - Oltretutto questo comportamento è gravemente contrario alla legge, si rischiano anche delle conseguenze legali non irrilevanti. Poi è chiaro che c'è un problema di ragionevolezza, ma non è che con una giustizia fai da te si può porre il problema. Il comune di Bologna, così come altri, prevedono le entrate extratributarie, cioè quelle che non dovrebbero comportare un equilibrio di bilancio e che sono largamente composte dalle sanzioni del codice della strada, come voce stabile per far equilibrare il bilancio. Tra l'altro violando anche una disposizione di legge per i quali questi introiti per la metà dovrebbero reinvestiti in sicurezza stradale. Questo è la dimostrazione di una ipocrisia di fondo: se io stabilisco il 10, il 15 per cento delle voci di bilancio anno per anno, di fatto do per assunto che le violazioni ci saranno, e quindi dico che gli strumenti che sto adottando sono destinati a fallire, il che è una contraddizione. Sugli autovelox attendiamo come cittadini un provvedimento che disciplini e dettagli i requisiti che devono porre questi strumenti. Da 13 anni questo decreto attuativo manca e nelle prossime settimane lo emaneremo proprio perché il buonsenso deve essere proprio ispiratore di qualsiasi tipo di installazione. Sarà una misura restrittiva nei confronti degli autovelox posti dove non ha senso porli. Noi crediamo che devono essere necessariamente correlate alla presenza di fenomeni che devono essere contrastati, e non magari su percorsi a lunga percorrenza dove non c'è un ricorrere di incidenti che non ne giustificano la presenza".  

Interrogazione in Regione su l'impatto di "Bologna Città 30" sul traffico 

Intanto pure in Regione si discute sul provvedimento bolognese e si chiede di sondare l'impatto della Bologna 30 sul traffico.  A domandarlo, in un'interrogazione, è Michele Facci (Lega) che ricorda come "l’avvio della programmazione “Bologna Città 30”, avvenuta nei giorni scorsi, ha evidenziato un impatto decisamente negativo sul trasporto pubblico locale, come segnalato dagli stessi rappresentanti dei lavoratori, che hanno denunciato un ritardo medio di 23 minuti degli autobus fin dal primo giorno di avvio dell’attività di controllo della velocità da parte della Polizia locale.

Da qui l'atto ispettivo per sapere dalla giunta "quale sia stato l’esito delle rilevazioni compiute dalla Regione Emilia-Romagna, circa le conseguenze sulla qualità ed efficienza del trasporto pubblico locale a seguito dell’entrata in vigore del provvedimento Bologna Città 30 da parte dell’amministrazione comunale e quale sia stato l’esito dei confronti e delle analisi di eventuali alternative per individuare “soluzioni sostenibili anche dal punto di vista gestionale/organizzativo del servizio, e dal punto di vista competitivo concorrenziale del servizio per gli utenti stessi”.

Facci  chiede inoltra all'esecutivo regionale "quali azioni ed iniziative intenda adottare, sia quale socio di maggioranza relativa all’interno della società Tper, sia nell’ambito delle proprie prerogative previste dalla legge regionale per garantire l’economicità, sicurezza, qualità ambientale, efficienza ed efficacia nella gestione delle reti e dei servizi del trasporto pubblico nella città di Bologna, oggi gravemente compromesse dal provvedimento assunto
dall’amministrazione Lepore di “Bologna città 30”".

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