rotate-mobile

Casa, il Cua occupa un palazzo dell'Alma Mater in via Oberdan: "Uno scempio che sia vuoto" | VIDEO

L'Ateneo l'ha messo all'asta nel 2019 da una base di 1,3 milioni di euro

Attivisti e attiviste del Collettivo Autonomo Universitario (Cua) occupano un altro stabile in città, stavolta di proprietà dell'università. Dopo l'occupazione dello studentato Beyoo in via Serlio, da stamattina porte aperte in via Oberdan 16, un intero palazzo di 500 mq, su tre piani, disabitato da anni e, nel 2019, messo all'asta dall'Università da una base di 1,3 milioni di euro. 

"Non usciremo prima che l'Università si prenda le responsabilità politiche sulle nostre vite, finché non verrà pubblicamente qui a trattare con noi, finché non adibirà questo palazzo all'emergenza abitativa, gratuitamente".

"In un momento di crisi economica come quello presente, è letteralmente uno scempio che stabili come questo rimangano alla polvere e al disuso, mentre in tante e in tanti non troviamo casa, non riusciamo a permetterci i prezzi di questa città, ci troviamo costrette a una vita di stenti e privazioni".

Aggiornamento 17 Nov: La polizia sgombera il palazzo occupato dai collettivi | FOTO - VIDEO 

L'immobile

L'immobile, denominato 'Casa Felicini Giovannini', è stato donato all'Università di Bologna dall'ex proprietaria, Paola Giovannini, che nel testamento ha anche donato integralmente sette dipinti alla Pinacoteca di Bologna.  

Nel 2009, anno di successione, la Soprintendenza ha notificato all'Alma Mater la presenza di un vincolo storico artistico, come si legge dalla scheda dell'immobile e dalla visura catastale.

Si tratta di un'abitazione del XV secolo con ingresso da via Guglielmo Oberdan 16, posta al piano nobile-primo di un edificio a tre piani fuori terra oltre seminterrato, composta da camera da letto, tre salette, un soggiorno, un salone, una stanza adibita a studio, due bagni e ulteriori tre servizi igienici di minori dimensioni, cucina, ripostiglio e una cantina al piano interrato, ed autorimessa pertinenziale con ingresso da via San Nicolò 3/c, collegata all’appartamento padronale con una scala interna.

Fratelli D'Italia: "Sgomberare subito"

"Dopo la nuova occupazione del Cua in via Oberdan, è evidente che la situazione delle occupazioni a Bologna è diventata ormai una prassi alla quale il sindaco Lepore e la sua Giunta non sanno o non vogliono opporsi, ostaggi quasi inermi di un gruppo di persone che non si può che definire delinquenziale. Persone che si appropriano delle proprietà altrui approfittando dell'incapacità di questa amministrazione di dissociarsi fermamente dalle loro vergognose azioni".

È quanto affermano in una nota Francesco Sassone, capogruppo Fdi a Palazzo D'Accursio, e Stefano Cavedagna, consigliere comunale di Fratelli d'Italia. Che poi ringraziano le Forze dell'ordine "per l'impegno che stanno profondendo per andare a fondo di questi episodi e individuarne gli autori". Al tempo stesso, evidenziano Sassone e Cavedagna, "ribadiamo che questa situazione non può più essere tollerata dai cittadini di Bologna e, a nome loro e di tutta la collettività, chiediamo che il palazzo di via Oberdan venga immediatamente sgomberato e restituito ai legittimi proprietari e gli attivisti del Cua fermati definitivamente".

Video popolari

Casa, il Cua occupa un palazzo dell'Alma Mater in via Oberdan: "Uno scempio che sia vuoto" | VIDEO

BolognaToday è in caricamento