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Cronaca Centro Storico / Via Santo Stefano

Delibera dehors, le reazioni degli esercenti: "Non siamo tutti uguali, un grande dispiacere"

Sabina Morganti dovrà presto dire addio ai suoi tavolini all'esterno del piccolo locale: "Cibo e luce sotto un portico spento, ma anche cultura con i nostri piccoli e intimi eventi. Mancheranno ai nostri clienti, che forse d'estate non vedremo più"

I dehors straordinari sotto i portici del centro, come ormai noto, hanno le ore contate: dal 1° luglio infatti dovranno sparire. La delibera è stata comunicata da Palazzo D'Accursio lo scorso 13 giugno, attraverso la voce dell'assessora all’Economia di vicinato e Commercio Luisa Guidone, la quale ha precisato che: "Dopo le tante deroghe si torna a quanto previsto dal nostro regolamento riaffermando l’importanza di trovare un equilibrio nell’uso dello spazio pubblico, in una zona della città che, in modo particolare, è da sempre baricentro di tanti interessi di varia natura anche perché crocevia di tante persone”. C'è molta delusione da parte di alcuni degli esercenti che dovranno adeguarsi, proprio nel momento in cui lo spazio all'aperto è nel suo momento clou. Non sono in molti però a voler commentare (per loro si sono espresse le associazioni di categoria come Confesercenti: "Prendiamo atto dell’indisponibilità su una materia così delicata e sentita da centinaia di imprese che ogni giorno lavorano anche per il bene della città delle Due Torri") ma fra quelli che invece vogliono parlare c'è una donna, Sabina Morganti, titolare di Afrodite Chef di via Orfeo. Il suo dehors straordinario lo aveva allestito sotto il portico di via Santo Stefano. 

Dehors, continua la battaglia

"La mia reazione alla decisione del Comune di Bologna? Un grande dispiacere sicuramente, perché anche se è vero che io prima della pandemia non avevo la possibilità di avere tavoli e sedie all'aperto, il dehors mi ha dato poi un modo per ripartire nel momento in cui c'è stata la riapertura e questo ha creato un'abitudine nei miei clienti, almeno quando il clima lo consente. La vedo come una penalizzazione e il vero svantaggio sta nell'avere già pagato il 40% dello spazio pubblico per sei mesi (circa 1.400 euro per 10 metri quadrati), mesi nei quali non l'ho utilizzato e adesso che invece sarebbe stato il momento, lo devo chiudere". 

Cibo e cultura: "Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio"

Amarezza, ma anche speranza che qualcosa possa riportare delle speranze? "Il fatto è che io condivido la presa di posizione quando si parla di alcune aree del centro e alcune situazioni specifiche. Senza dubbio ci sono stati dei dehor poco rispettosi e magari anche dannosi per la quiete, la bellezza e il decoro, ma non è giusto fare di tutta l'erba un fascio. Purtroppo io non ho la possibilità in nessun modo di avere uno spazio esterno e quello che mi era stato concesso prevede che io attraversassi una strada per arrivarci, una fatica però ben ripagata. Credo di poter dire che rispetto a quella che è spesso definita movida, io sono un'altra cosa. Chi sotto il portico ha dato fastidio certamente c'è, per noi è stata tutta un'altra storia e abbiamo animato il nostro pezzettino di portico anche con qualche evento culturale che ha (secondo me) abbellito e arricchito un pezzetto di portico che sentirà la nostra mancanza"

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