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Fine vita, Zuppi: "È la pandemia personale, sì alle cure palliative" | VIDEO

"Indispensabile che vi sia una cura capace di dare dignità fino alla fine"

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"Complicato che ogni regione abbia un diverso approccio, il fine vita è la pandemia personale - ha detto oggi il cardinale Matteo Maria Zuppi, a margine della presentazione della Cra aperta - è indispensabile che vi sia una cura capace di dare dignità fino alla fine, se poi si può realizzare anche a casa ... Credo che sia un modo per evitare la scelta drammatica, quindi cure palliative". L'arcivescovo, del resto aveva espresso la sua contrarietà dal pulpito di San Paolo Maggiore, di via de' Carbonesi., in occasione della Giornata mondiale del Malato.  

Ausl è "attinente al percorso che ci ha messo a disposizione la regione - ha dichiarato il direttore generale Paolo Bordon- al nostro interno abbiamo costituito un comitato che dovrebbe confrontarsi con la regione, la delibera è valida". 

Ha suscitato polemiche le dichiarazioni della direttrice del Sant'Orsola Chiara Gibertoni: "Si può evitare con le cure palliative. Dal mio punto di vista - ha detto oggi a margine di una conferenza stampa - quello che c'è bisogno di fare è rafforzare il tema delle cure palliative che sono il giusto percorso da offrire ai pazienti. Se vengono praticate con intensità anche da parte dei professionisti che lavorano nella fase acuta, quindi se c'è una precocità nell'orientamento, permettono anche l'applicazione della 219, la pianificazione condivisa delle cure". La quale, secondo Gibertoni, "evita quella solitudine nelle fasi finali del percorso terapeutico e di storia clinica che possono portare al bisogno del suicidio assistito". Gibertoni ricorda l'attività dell'unica struttura che a Bologna si occupa di cure palliative, quella guidata da Daniela Valenti che fa attività anche all'interno del Sant'Orsola. In ogni caso, riconosce la direttrice, si tratta di un tema "delicatissimo, a maggior ragione in una comunità come il Sant'Orsola che è impegnata in ricerca e assistenza su due temi che sono pienamente coinvolti nel fine vita, gravi insufficienze d'organo e trapianti e la parte oncologica". Ma la delibera della Regione è applicabile? "Tecnicamente - risponde Giberton i- noi siamo coinvolti relativamente, perché c'è una delibera che istituisce il comitato di etica clinica presso l'Ausl di Reggio, che ha una lunga esperienza di sperimentazione, e c'è questa determina applicativa che dobbiamo ancora analizzare e approfondire per capire bene il percorso, che comunque parte sempre da un'azienda territoriale". Comunque, secondo Gibertoni, "bisogna ancora approfondire bene questo percorso".

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