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Cronaca Navile / Via Giacomo Matteotti

La bella addormentata è gay: polemica sui fondi pubblici al Teatro Testoni

"Paghiamo noi il teatro di via Matteotti e i bambini vengono strumentalizzati" attacca la consigliera Castaldini. La replica dal Testoni: "Un confronto con la diversità"

Polemiche attorno al Teatro Testoni di via Matteotti. Tutto comincia con un post su Facebook firmato dalla consigliera pidiellina Valentina Castaldini, che scrive: "Vi racconto una storia: la storia del teatro Testoni, un teatro, così dicono loro, per le famiglie e i bambini di questa città. Il Teatro usufruisce di un immobile concesso in comodato d'uso gratuito in via Matteotti e di una convenzione di 810.000 euro per tre anni. Soldi nostri insomma, usati, si spera, per dare una offerta aperta a tutti, bella, significativa e soprattutto educativa. Mi si spieghi allora la scelta di mettere in scena uno spettacolo per bambini dai 7 anni in su dal titolo 'La bella Rosaspina addormentata' che svegliandosi dal sonno dopo lungo tempo, si innamora di un principe del suo stesso sesso. La critica lo definisce un affresco nero e grottesco ma qui di grottesco c'e' solo il tentativo di strumentalizzare i bambini, fatelo ma non con i miei soldi. Grazie".

"Lo spettacolo 'La bella Rosaspina addormentata' di Emma Dante è, come segnalato nel programma della nostra stagione teatrale - fanno sapere dal Teatro Testoni -  la prima tappa di un progetto dedicato alle differenze come portatrici di ricchezza culturale. Il progetto, chiamato “Teatro Arcobaleno: Infanzia, teatro ed Educazione alle Differenze” è uno dei tanti che caratterizzano il nostro cartellone, una programmazione che si compone di 61 titoli differenti dedicati alle famiglie e di altrettanti per le scuole, per un totale di 254 repliche rivolte a tutte le età dai Nidi d’infanzia alle scuole secondarie.

"Siamo orgogliosi di poter ospitare uno spettacolo realizzato da una grande artista quale Emma Dante, pensiamo infatti che un buon servizio alla città sia quello di offrire una proposta culturale e artistica di qualità elevata, capace di accogliere e coinvolgere le differenti realtà e posizioni di cui la nostra società è composta. La nostra volontà è quella di proporre spettacoli che con delicatezza e sapienza linguistica sappiano anche affrontare tematiche sensibili".

NESSUNA STRUMENTAZIONE, UN CONFRONTO INTELLIGENTE CON LA DIVERSITA'. "In questo caso non si tratta di strumentalizzare - continuano i responsabili della programmazione La Baracca – Testoni Ragazzi - il pubblico ma di promuovere la consapevolezza e la tolleranza alle differenze. Preferiamo che i ragazzi e i bambini si confrontino con la diversità, non che la ignorino o la isolino rischiando di innescare comportamenti che possono portare a violenze o gesti estremi".

LO SPETTACOLO: ECCO LA TRAMA.  Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. “La bella Rosaspina addormentata. Favola per bambini e adulti” è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.

PAGLIACCIATE CON SOLDI PUBBLICI SECONDO LISEI. "Come al solito cara Valentina Castaldini - scrive Marco Lisei, sempre sul social network - saremo tacciati di omofobia o altro, ma con i nostri soldi io gradirei facessero altro che delle pagliacciate diseducative per bambini. Qual'è lo scopo dell'iniziativa? Ovviamente il solito. Demolire l'istituto della famiglia intenso in senso tradizionale. Così non avremo più principi e principesse, ma nobile1 e nobile2..."


 

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