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Cronaca San Lazzaro di Savena / Via Idice

Idice, parte oggi l'iter per la delibera 'stoppa-cemento'

Gli avvocati sia del Comune sia delle aziende costruttrici sono al lavoro è quasi certo che si arriverà allo scontro legale. FI sulla vicenda: "Sindaco e Giunta dopo aver approvato la pianificazione urbanistica in ogni sua fase cercano di scaricare barile sul consiglio comunale"

Parte oggi in Consiglio comunale a San Lazzaro l'iter della delibera stoppa-cemento a Idice (San Lazzaro). Ma le due sedute di commissione programmate per discutere dell'atto (la prima oggi domani, la seconda a fine mese) saranno a porte chiuse. Decisione, a quanto si apprende, assunta dalla presidenza del Consiglio insieme alla segreteria generale del Comune. Il motivo è semplice: in particolare nella commissione odierna si entrerà nel merito anche legale della delibera. Saranno presenti i tecnici e gli avvocati del Comune, che daranno il loro parere e spiegheranno la strategia legale che l'amministrazione pensa di intraprendere per bloccare il maxi-insediamento di Idice.
Gli avvocati sia del Comune di San Lazzaro sia delle aziende costruttrici  sono al lavoro da tempo ed è probabile che si arriverà allo scontro legale. Gli stessi consiglieri comunali del Pd, per tutelarsi dalla richiesta di risarcimento danni milionaria da parte delle aziende, hanno chiesto un parere legale terzo. Una decisione che è  stata caldeggiata anche dallo stesso sindaco di San Lazzaro, Isabella Conti, che vuole i ''suoi'' eletti il più possibile "tranquilli" e consapevoli nel votare la delibera. Conti, impegnata ieri nella seduta del Consiglio metropolitano, a margine ha preferito non rilasciare ulteriori dichiarazioni sulla vicenda, men che meno sulla notizia che vedrebbe indagato il commercialista, ex revisore dei conti del Comune, per le presunte minacce all'indirizzo del primo cittadino.

Sulla vicenda del POC di Idice, interviene il gruppo consiliare FI di San Lazzaro che “deplora l’atteggiamento di Sindaco e Giunta, e in particolare della maggioranza PD-SEL, che dopo aver approvato la pianificazione urbanistica in ogni sua fase nei mandati precedenti (col contributo dell’attuale sindaco, consigliere comunale DS-PD per 10 anni e poi assessore al Bilancio dell’ex sindaco Macciantelli), cerca ora di scaricare sul consiglio comunale una decisione che proviene dagli organi di governo dell’amministrazione, ossia appunto le giunte comunali”.
Il POC infatti – sottolinea in una nota il capogruppo FI Samuele Barillà –“è solo la penultima parte del procedimento di pianificazione del territorio, viene redatto in applicazione di quanto concesso dal PSC e dal RUE (il vecchio Piano Regolatore Generale). Se il POC non viene attuato “perdono di efficacia le previsioni non attuate” ma rimangono valide le disposizioni del PSC e del RUE (approvati rispettivamente nel 2009 e nel 2010) che hanno durata 15 anni, pertanto, la potenzialità edificatoria di quelle zone resta immutata fino al 2024 ed infatti secondo l’art. 10 dell’attuale POC qualora non venga ottemperato agli obblighi il Comune può ri-pianificare il comparto rimandando l’attuazione ad un successivo POC”.
Sulla vicenda – chiosa FI –“vi è la netta l’impressione che ci sia interesse a chiuderla in fretta senza le dovute cautele e soprattutto senza aver chiare eventuali conseguenze legali e amministrative per il consiglio comunale stesso”. Il voto del 12 febbraio – affonda Barillà – “si rivela dunque inutile e pericoloso: inutile perché, come si è già detto, non modifica l’edificabilità delle aree oggetto del POC; pericoloso perché espone i consiglieri comunali al rischio di contenziosi in sede civile e contabile (come del resto parrebbero pensare anche i consiglieri di maggioranza, preoccupati ora dal sostegno al sindaco espresso dal premier Renzi)”.
Forza Italia ribadisce dunque “la volontà di arrivare ad una commissione d’inchiesta sulle vicende urbanistiche che hanno segnato il territorio negli ultimi anni, per comprendere appieno i termini della vicenda e far sì che si arrivi ad una ri-pianificazione urbanistica che vada nella direzione della riqualificazione del cemento già esistente. Se non ci fosse stato il problema del mancato versamento di una fideiussione da parte di un soggetto attuatore, l’attuale Giunta avrebbe messo in discussione la pianificazione urbanistica decisa nel PSC? Ne dubitiamo”.

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