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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Vicolo Bolognetti

"Restituire vicolo Bolognetti al Quartiere": botta e risposta Aitini-Labàs

Gli attivisti rispondono all'assessore e candidato sindaco

"Ci si può candidare a diventare sindaco con un programma politico basato sul 'cacciare Labas da vicolo Bolognetti', per sostituirci con la Polizia municipale? Per Aitini a quanto pare sì". E' la risposta del collettivo dopo le affermazioni dell'assessore alla sicurezza e al commercio, e candidato sindaco, Alberto Aitini, il quale, in un'intervista al "Corriere"affaire, ha affermato di voler "restituire al Quartiere" la sede di vicolo Bolognetti. 

"Aitini stia sereno, per chi non lo conoscesse - punzecchia il collettivo - è colui che ha messo le transenne in Piazza San Francesco, in Piazza Verdi, in Piazza Scaravilli, in Piazza Aldrovandi, colui che ha sgomberato i senzatetto da Porta Castiglione ed altre zone della città, lo sceriffo amico dei comitati anti-degrado”.

Quindi "a togliere il sonno dell’assessore è Làbas - continua la nota - per Aitini non è l’uscita dalla pandemia, non è la povertà sempre più diffusa, non sono le famiglie con i figli a casa in DAD, non sono i piccoli commercianti alla canna del gas, non è il settore culturale in ginocchio, non sono le migliaia di persone precarie tagliate fuori da ogni forma di sostegno del reddito e di welfare, non sono le donne che sono le più colpite dal punto di vista occupazionale, non è l’emergenza climatica e ambientale". 

"Nonostante la pandemia stiamo mettendo in campo attività"

"A Vicolo Bolognetti nonostante la pandemia stiamo mettendo in campo attività gratuite come il doposcuola per ragazzi e ragazze, la scuola d’italiano per donne e uomini migranti, le visite gratuite del Laboratorio di Salute Popolare ai senzatetto e gli emarginati, il supporto materiale alle lotte dei rider e dei precari, i tamponi gratuiti per le categorie a rischio, le Staffette Solidali e le Brigate di Mutuo Soccorso fanno sapere gli attivisti - aitini dice di voler restituire quel luogo al quartiere, ma se fosse un buon amministratore dovrebbe sapere che noi lo abbiamo già fatto: il nostro quartiere è un “municipio sociale” fatto dalle persone, non solo dall’alto delle istituzioni - e concludono - l’assessore Aitini dorma pure sonni tranquilli, Làbas è destinato a stare qui per molti anni e a costruire concretamente, dal basso, una città migliore, più libera e solidale di quella che vorrebbe lui". 

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