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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Ex caserme, la sveglia di Lepore a Cdp: "Tutto fermo, è un problema. Servono risposte"

Il sindaco chiama in causa Cassa depositi e prestiti che gestisce le ex aree militari. Una porzione della Masini è stata di recente occupata da H. O. Me. che ha aperto le porte ai cittadini per mostrarne lo stato di abbandono

Cassa depositi e prestiti deve fare di più per i suoi immobili presenti in città e “dare delle risposte alla città” perché “nulla si sta muovendo”. È il sindaco Matteo Lepore a chiamare direttamente in causa la società controllata dal Ministero dell’Economia per chiederle una diversa gestione del suo patrimonio immobiliare sotto le Torri, come le ex caserme Sani, Mazzoni e Masini.

L'occupazione e lo sgombero nel 2017

Una porzione di quest’ultima, che affaccia su via Borgolocchi, è stata occupata a fine aprile da H. O. Me., e ieri gli attivisti hanno aperto le porte ai cittadini per mostrare lo stato abbandono in cui è rimasto l'immobile dopo lo sgombero di Labas, nel 2017. Lepore dal canto suo allarga le braccia "perché noi, dal punto di vista urbanistico, abbiamo messo questo ente nazionale nelle condizioni di poter intervenire sulle caserme di sua proprietà”, e quindi ora è "davvero è arrivato il momento che Cdp parta e soprattutto sia in grado di tutelare i propri immobili”. Anche perché, e la recente occupazione lo dimostra, “sta cominciando a diventare un problema per la nostra comunità avere degli immobili non salvaguardati e non tutelati" dove, insiste Lepore, “poi ovviamente chiunque ci può entrare”. Nel caso di via Borgolocchi, appunto, "a quanto ho capito sono entrati semplicemente aprendo la porta e non mi pare una grande strategia di tutela degli immobili di Cdp".

Il 2 giugno un nuovo appuntamento

Dopo l'assemblea di ieri gli attivisti di H.O.Me. (con Luna, Adl Cobas, Labas e Tpo) danno appuntamento al 2 giugno per costruire "una giornata ricca, come lo sono le cittadinanze di Bologna: transfemministe, ecologiste ed ecologiche, cooperanti, ibride, migranti, studentesche, precarie". Mentre Cdp e le istituzioni "devono prendere atto di quello che è accaduto ieri: un pezzo di città e di quartiere vuole avere la possibilità di sperimentare usi sociali, anche partendo da ipotesi temporanee, di questa ex area militare", si legge in un comunicato pubblicato sui social.

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