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Cronaca Centro Storico / Via Borgolocchi

Nuova occupazione, (ri)aperte le porte dell'ex caserma Masini

La 'ricetta' rilanciata per fronteggiare l'emergenza abitativa: "Pensare a nuove forme per soluzioni abitative immediate, come il ri-utilizzo temporaneo di stabili abbandonati, forme di autorecupero degli immobili, cooperative di abitanti che possano ridare vita a vuoti urbani"

Nuova occupazione abitativa a Bologna. Dopo il blitz della scorsa settimana in via Raimondi, dove si sono insediate anche varie famiglie, stamane sono state aperte le porte dell'edificio di via Borgolocchi (ex Caserma Masini) per dare vita ad 'H.O.M.E. - hub di organizzazione meticcia'. A guidare la spedizione il collettivo Luna, costola di Labas (legato a filo doppio all'ex caserma che aveva già occupato qualche anno fa).

Lo fa sapere in una nota AdL Cobas Emilia Romagna, sottolineando che da ormai 6 anni queste abitazioni sono murate e lasciate all’abbandono. E che alla base dell'azione odierna vi è l'emergenza casa e il nodo affitti, che ormai da tempo attanaglia il capoluogo emiliano.  

I motivi alla base dell'occupazione

"Vogliamo affermare il diritto alla casa di una composizione sociale sotto attacco e che vive una grande contraddizione  persone migranti, che lavorano a tempo determinato o indeterminato in diversi settori, con una base di reddito mensile a volte non bastevole a sostenere il costo esagerato di un affitto a Bologna, la seconda città più cara d’Italia, dettato da un meccanismo domanda-offerta in un mercato drogato dalla speculazione sulle locazioni brevi turistiche, dalla speculazione delle multinazionali dello student housing e da palazzinari inadempienti che affittano stanze fatiscenti, spesso e volentieri a soli italiani, chiedendo notevoli garanzie economiche"  spiegano gli occupanti.

Sullo sfondo accuse al decreto Crutro voluto dal Governo Meloni: "Avere una casa - sottolineano - stare in salute, avere accesso alle cure sono diritti e quello del governo con il decreto Cutro è un grave attacco alla composizione migrante". 

La 'ricetta' proposta per soluzioni immediate al problema casa

Infine AdL Cobas si rivolge l'Amministrazione locale chiedendo soluzioni efficaci nell'immediato: "Sono importanti le misure intraprese dall'amministrazione sul tema dell’abitare ma volgono, forse, al medio-lungo termine, mentre oggi proponiamo di dare voce ad istanze che pongono nel qui ed ora necessità reali, tangibili e quotidiane di chi una casa non ce l’ha, pur avendo un lavoro".

La ricetta proposta è "pensare a nuove forme che possano dare soluzioni abitative immediate, come il ri-utilizzo temporaneo di stabili abbandonati, forme di autorecupero degli immobili, cooperative di abitanti che possano ridare vita a vuoti urbani e che abbiano impatti positivi sulla vivibilità della città".

Sgombero di Làbas: attivisti vs Polizia

L'ex Caserma Masini più volte nel mirino delle occupazioni

La  struttura dell'ex Caserma Masini, stamane teatro della nuova occupazione, era già stata più volte oggetto di blitz dei collettivi. L'ultima, veloce incursione, nell'estate del 2021, che però contava già un precedente nell'occupazione di qualche anno prima, targata Labas. Il collettivo venne sgomberato dallo stabile di vicolo Borgolocchi nel 2017, non senza duri scontri con le forze dell'ordine. La cacciata dall'ex caserma diede vita a varie polemiche, a uno scontro interno tra procura e giudici  su alcune disposizioni cautelari che seguirono all'operazione di sfollamento. Non mancarono le manifestazioni di dissenso: a migliaia sfilarono per il centro felsineo a sostegno degli 'sfrattati'.   

Reazioni a caldo dopo l'occupazione di oggi

Appresa la notizia della nuova occupazione, non si sono fatte attendere le reazioni delle opposizioni in comune. Duro l'affondo di Fratelli D'Italia: "Neanche il tempo per Lepore di finire di magnificare le sue iniziative - si legge in una nota del Gruppo Consiliare FDI  - che a Bologna ci si sveglia con l’ennesima occupazione abusiva, in via Borgolocchi, dove il collettivo Luna, costola di Labas e da questo sponsorizzato, occupa nuovamente la ex Caserma Masini. Un dejavu che speravamo di non rivedere, ma che è l’esito delle scelte della Giunta Lepore".

Poi la stoccata per gli spazi di vicolo Bolognetti assegnati al collettivo. "Ricordiamo - sie legge ancora nella nota -come la Masini venne occupata già anni fa e Lepore allora assessore alla cultura, dopo lo sgombero, ha concesso a Labas il Palazzo Storico di Vicolo Bolognetti a canone zero e con migliaia di euro di debito verso il Comune. Gli occupanti e chi li sponsorizza, quindi, non solo sono recidivi, ma ricevono sostegno diretto dal Comune. Non è giusto tutto questi nei confronti dei tanti bolognesi onesti e delle tante associazioni che non hanno spazi e non ricevono finanziamenti. Anche per questo chiediamo che venga tolto vicolo Bolognetti a Labas, un collettivo nato per sciogliersi, che è il centro nevralgico di queste azioni e che è  di fatto pagato dal comune".

Insorge anche la Lega, il Capogruppo del Carroccio Matteo di Benedetto bolla l'ennesima occupazione come foriere di "un messaggio devastante", ovvero che "a Bologna non vale più lo stato di diritto, ma la legge del più forte". Dalla Lega il monito "a sgomberare tutti gli immobili occupati  nell’immediato".  

Anche l'amministrazione interviene sulla nuova occupazione. Lo fa per voce del capo di Gabinetto Matilde Madrid che si è rivolta agli occupanti dell'ex caserma dicendo a chiare lettere: "Non risolve così il problema dell’accesso alla casa per le categorie più fragili. Come amministrazione stiamo investendo risorse pubbliche e la vicesindaca Clancy ha predisposto un Piano per l’Abitare ambizioso e inedito".

Occupazioni a raffica in città

La protesta odierna si inserisce all'interno di un clima già tumultuoso in città, dove negli ultimi mesi sono state inanellate una serie di occupazioni. Alla base dei precedenti blitz vi era soprattutto la volontà di denunciare le difficoltà del mercato delle locazioni all'ombra delle due torri, dove - sia per i prezzi elevati che per la scarsa offerta di alloggi in locazione - si fatica a trovare una sistemazione.  

Se la scorsa settimana alcune famiglie hanno fatto irruzione nello stabile di  via Raimondi, poche settimane prima era stata la volta dell'insediamento abusivo nello stabile in disuso in via della Certosa. Risale invece allo scorso febbraio l'occupazione in Bolognina guidata da uno dei collettivi studenteschi cittadini.

Guardando alla fine dello scorso anno, in novembre abbiamo assistito al concitato sgombero dello stabile occupato a scopo abitativo in via Oberdan, seguito da una serie di blitz a catena come l' occupazione di una parte della Facoltà di Lettere in via Zamboni 38 - con relativo scontro tra CUA e Unibo - cui ha fatto seguito l'occupazione di un ex laboratorio in via Filippo Re, in zona Universitaria. Precedentemente era stato preso anche un edificio in via Stalingrado e ancor prima uno stabile in via Capo di Lucca (poi liberato perchè dopo aver trovata la quadra tra occupanti e Comune di Bologna).

Tornando indietro, a ottobre 2022, un altro blitz dei collettivi era stato messo a segno come azione dimostrativa nello studentato Beyoo in via Serlio, chiedendo di aprire un dialogo con i vertici Unibo e arrivare a trovare soluzioni abitative a prezzi congrui.

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