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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Budrio

Morto davanti all'accettazione del Cau di Budrio: scoppia la polemica

Molto critico il sindacato dei medici Snami, mentre la Lega chiede che i centri siano spostati vicino ai Ps

Monta la polemica nei day-after della tragedia consumatasi alle porte del Cau di Budrio, dove un 85enne, Gianluigi Boni, è morto accasciandosi davanti al triage, dopo tre giorni di mal di stomaco e un accesso al pronto soccorso del Sant'Orsola di Bologna.

La ricostruzione fornita da Ausl, dove sono ripercorse le tappe di un travaglio iniziato poco prima di mezzanotte del 14 dicembre e conclusosi tragicamente poco dopo l'una del 16 dicembre, non ha convinto il sindacato autonomo dei medici Snami, che in una nota si scaglia contro l'intero assetto Cau-Pronto soccorso, così come rivisto recentemente da Regione e Ausl.

Il problema dei "pronto soccorso sottodimensionati rispetto ai bisogni della popolazione, lasciati senza posti letto, con una discutibile gestione del personale e con condizioni di lavoro inaccettabili per precarietà strutturali ed organizzative, di certo non può risolversi con inanità palliative quali sono oggi i Centri di Assistenza Urgenza (Cau), voluti ed assemblati alla bell'e meglio dalla Regione con un fragile e pur incerto e precario avallo della sola Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg)". Lo scrive il sindacato autonomo dei medici italiani (Snami) dell'Emilia-Romagna, a proposito del decesso dell'85enne al Cau di Budrio.

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"Crediamo che- rincara la sigla in una nota- se i pronto soccorso non hanno posti letto, vanno aumentati i posti letto, se i pronto soccorso non hanno abbastanza spazi e personale questi vanno aumentati ed il personale implementato, correttamente pagato e meglio trattato". Non solo. I Cau "per come oggi realizzati, e non già per come panaceamente spacciati, con personale con una formazione minima, soprattutto laddove sostitutivi di luoghi ove storicamente erano presenti quei pronto soccorso e quei punti di primo intervento soppressi e sacrificati senza cambiare ed approntare quanto veramente necessario, sono a nostro giudizio- puntualizza la sigla- un abominio e un pericolo per la sicurezza delle cure".

Sul fronte politico, dopo Fdi anche la Lega preme sul tasto della critica ai nuovi centri, anche se con una posizione più sfumata. "I CAU, così come previsti, creano soltanto confusione tra la popolazione e non rappresentano un vero aiuto per i Pronto Soccorso, che restano comunque presi d’assalto” ha detto il consigliere regionale della Lega e vice presidente della Commissione sanità Daniele Marchetti. “L’unica soluzione – ha aggiunto- sarebbe prevedere strutture capaci di gestire le urgenze differibili accanto ai Pronto Soccorso. In questo contesto, come abbiamo fatto alcune settimane fa in occasione della discussione sul Documento di Economia e Finanza Regionale".

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