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Si fermano gli educatori

Nidi e materne, non c'è accordo: confermato lo sciopero del 15 febbraio

Si fermano gli educatori. Sgb ha organizzato un presidio in via Ca’ Selvatica 7 per poi raggiungere P.zza Maggiore e incontrare il Sindaco

Non sarebbe finito con un accordo  l’incontro sulla trattativa riguardante il progetto delle sostituzioni nei servizi 0-6 tra sindacati e amministrazione. A riferirlo sono i sindacalisti di Sgb che hanno partecipato come uditori. Quindi Sgb e Cisl confermano lo sciopero di domani, 15 febbraio

Per il sindacato "Cgil,Uil e Adi - presenti all'incontro - hanno fatto da stampella all’amministrazione comunale che ha ribadito ciò che ha sempre affermato fin dall’inizio di questa vicenda: NO al ripristino dell’orario prolungato nel mese di febbraio, No alla modifica dell’orario delle educatrici del potenziamento delle 7.15 per riportarlo a 6 ore al giorno, NO all’aumento dei jolly", si legge nella nota di Sgb che per domani ha anche organizzato un "presidio alle ore 9.00 in via Ca’ Selvatica 7 per poi raggiungere P.zza Maggiore per incontrare il Sindaco". 

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La trattativa non si sarebbe dunque conclusa "solo perché la Cgil ha posto un problema di metodo (sic!), secondo cui il tempo della chiusura del confronto scadrebbe il 20 febbraio e non il 13 come affermato dall’amministrazione comunale - sottolinea Sgb - Ci sarà quindi una ulteriore inutile convocazione. Ci auguriamo solo che i sindacati che hanno deciso di fare da stampella ad Ara non continuino a raccontare e scrivere balle alle lavoratrici come hanno fatto fino a questa mattina e la smettano di boicottare lo sciopero che è l’unica vera ed efficace arma in mano alle lavoratrici e ai lavoratori del settore. l’amministrazione - scrive ancora il sindacato di base - ha tenuto a ribadire la necessità di incentivare ulteriormente il sistema di flessibilità del personale e ha dichiarato che intende fare partire il progetto pur in mancanza del numero minimo di lavoratrici precarie che abbiano accettato la trasformazione in full time (60 su 100)". 

La posizione di Cgil e Uil

Secondo quanto riferisce l'agenzia Dire, Cgil e Uil minacciano il blocco degli straordinari. Palazzo D'Accursio, avrebbe infatti respinto le richieste dei rappresentanti dei lavoratori, ossia incrementare il numero di figure jolly, modificare l'orario dei collaboratori e migliorare quello del personale di potenziamento. "Non abbiamo registrato accoglimento se non in parte minima", riferiscono Fp-Cgil e Uil-Fpl. Inoltre, segnalano i sindacati, "ci è stato comunicato che il dato di potenziamento degli organici previsto dallo stesso Comune è ben lontano dall'essere raggiunto. Il Comune ha confermato sia l'intenzione di avviare il progetto a decorrere dal 16 febbraio, sia di far ripartire dalla medesima data l'estensione dell'orario di apertura dei servizi". Secondo Cgil e Uil però è un piano che non può reggere. "Quando si decide di ampliare un orario di apertura, in un contesto come quello attuale- affermano i sindacati- si deve tener conto delle condizioni di chi deve poi garantire i servizi e la loro qualità. A noi pare che così allo stato non sia. E' evidente che qualsiasi potnziamento è benvenuto in una situazione nella quale, per esempio, si chiedono continuamente straordinari a educatori, insegnanti e collaboratori, e si modificano gli orari degli amministrativi all'impronta. Tuttavia i numeri di potenziamento comunicati sono insufficienti rispetto alla proposta stessa dell'amministrazione e l'organizzazione è tutt'altro che chiara, avendo anche appreso oggi che non sono ancora state fatte le assunzioni dei jolly".

Cgil e Uil aspettano dal Comune un testo che "finalmente rechi l'accoglimento delle molte proposte effettuate nel corso del confronto. Abbiamo chiesto che non si assumano decisioni non prima di tutte le assunzioni di potenziamento previste. Non ci pare al momento ci sia l'intenzione da parte del Comune di operare in tal senso. Verificheremo testo alla mano entro il 16 febbraio". Se il Comune continuerà per la sua strada, avvertono Cgil e Uil, "non potremo che avviare un percorso di mobilitazione, a partire dal blocco degli straordinari, peraltro finora non remunerati, che hanno fin qui garantito l'apertura dei servizi per l'infanzia del Comune di Bologna". 

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