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Codice rosso bis, violenze sulla compagna: a Bologna il primo arresto "in differita"

Non era la prima volta, l'anno scorso era stato allontanato dalla compagna e anche dal padre. Si tratta della prima misura che si basa sulla revisione della legge

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La nuova legge "Codice rosso" in materia violenza sulle donne e violenza domestica, ha trovato la sua prima applicazione in città.

I Carabinieri della Stazione Bologna Indipendenza hanno arrestato un 42enne italiano, già noto alle forze dell’ordine, per i reati di maltrattamenti contro familiari o conviventi e atti persecutori.

I fatti risalgono alla mattina di sabato 14 gennaio quando i carabinieri della Centrale Operativa di Bologna hanno ricevuto la richiesta di aiuto da parte di una donna italiana sulla trentina, la quale ha raccontato di avere avuto l’ennesima lite con il compagno convivente.

I militari hanno raggiunto l’abitazione, nel quartiere Porto-Saragozza: la donna ha riferito di essere stata aggredita poco prima dall’uomo, che si trovava ancora all’interno dell’appartamento, con schiaffi al volto per motivi legati alla gelosia morbosa. Mentre lei era ancora a letto, il 42enne, secondo la ricostruzione, l’ha afferrata per il collo, cercando di impedirle di prendere il telefono e chiedere aiuto. Successivamente è stata medicata dai sanitari del 118.

La sera del 14 gennaio, una pattuglia dei carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna ha riaccompagnato la donna a casa e ha trovato l'uomo nuovamente dentro casa. Accompagnato alla stazione dei Carabinieri, il 42enne, dopo le formalità di rito e su disposizione della pm Marco Forte, è stato arrestato e portato in carcere in attesa dell’udienza di convalida.

Divieto di avvicinamento anche al padre 

Non era la prima volta. L’uomo, per gli stessi motivi, l’anno scorso era stato allontanato dall’appartamento che condivideva con la donna. Era andato a vivere con il padre. ma è stato allontanato anche da quest'ultimo, ed era stato emesso un provvedimento cautelare di divieto di avvicinamento.

Il Codice rosso bis

Con il disegno di legge approvato all’unanimità, all'indomani dell'omicidio della 22enne Giulia Cecchettin si tende a semplificare l’applicazione delle norme già contenute nella prima stesura, oltre che a rafforzare la prevenzione. 

Con la legge cosiddetta "Codice rosso bis" (legge 168 del 24 novembre 2023) vengono estese le misure cautelari anche in presenza di “reati spia”, ovvero le lesioni, le minacce , la violazione di domicilio, ma anche la diffusione di immagini sessualmente espliciti. Importante lo strumento dell'ammonimento, che non comporta spese legali nè il coinvolgere l'autorità giudiziaria e dà immediato riscontro alla persona interessata.  E' sufficiente andare in questura, segnalare il fatto, da qui si attiva la macchina attraverso una convocazione dell'interessato (ovvero il destinatario dell'ammonimento) da parte della polizia che verificherà appunto le dinamiche.  Si ha così un primo 'avviso', che in caso di reiterazione dei fatti, potrebbe portare a conseguenze più gravi.

La richiesta di misure cautelari dovrà essere decisa entro 30 giorni dall'inizio delle indagini. Anche il giudice dovrà decidere se accoglierle entro un mese. Quindi potrebbe scattare il divieto di avvicinamento, con l’obbligo di mantenere una distanza di almeno 500 metri, e di aggiungere il braccialetto elettronico. 

Altro passaggio quello “dell'arresto in flagranza differita”: il maltrattante potrà essere arrestato anche in un secondo momento, il reato potrebbe essere dimostrato anche con foto, video o GPS. 

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