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Economia Gaggio Montano

L'ex Saeco diventa Gaggia: firmato l'accordo di fusione per salvare l'azienda

Crisi finita per lo stabilimento di Gaggio Montano (Versuni), che prenderà nome e produzione del marchio di macchinette per caffè

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Il futuro dell'ex Saeco, oggi Versuni Manifacturing Italy, prende il nome di Gaggia. Come il marchio di macchine automatiche di caffè a uso domestico che dalla prossima estate diventerà l'unico prodotto dallo stabilimento di Gaggio Montano. Si conclude con una firma tra le parti sedute al tavolo di crisi in Regione la lunga e turbolenta vertenza che per anni ha interessato i lavoratori dell'azienda. È stata fissata per il prossimo giugno la fusione per incorporazione con Gaggia Spa (la sorella milanese appartenente allo stesso gruppo Evoca specializzato in macchinari per caffetteria) che porterà a una nuova entità giuridica con sede principale proprio nel Comune bolognese.

Venticinque esuberi, il piano industriale

Dei 205 dipendenti attuali, venticinque hanno accettato gli incentivi all'uscita. Il resto prenderà parte al rilancio dello stabilimento in cui, come specificato dal piano industriale della proprietà, rimarrà "la gestione delle attività di produzione e stoccaggio dei pezzi di ricambio, compatibilmente con le esigenze aziendali e di business". Negli scorsi mesi la dirigenza aveva assicurato che nello stabilimento bolognese sarebbe rimasta anche la produzione delle macchinette a marchio Gaggia in Italia, con un nuovo modello da settembre 2023. Per il triennio 2024-2026 la roadmap aziendale "ha l'obiettivo di sostenere la crescita delle vendite" e prevede "il rafforzamento della rete commerciale globale, l'innovazione di prodotto e l'ampliamento della gamma accessori, il miglioramento continuo della qualità". Sul lato commerciale sono previsti anche "investimenti pubblicitari e promozionali".

Fiom-Cgil: "Accordo di grande importanza per un territorio fragile"

L'accordo siglato tra i rappresentanti regionali, metropolitani e comunali, i vertici della società, Confindustria e i sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil e Rsu prevede anche una regolamentazione dei rapporti tra impresa e lavoratori per quanto riguarda le intese raggiunte nell'ambito della procedura di licenziamento collettivo e mira al rilancio definitivo della Versuni. Si chiude così un'"operazione complessa" frutto "della migliore mediazione possibile" ha dichiarato l'assessore regionale allo Sviluppo economico e lavoro Vincenzo Colla: "La Regione si impegna ora a sostenere questo passaggio con i propri strumenti, legislativi e normativi". "Un accordo di grande rilevanza che fornisce risposte concrete a un territorio fragile ma ricco di competenze e potenzialità - è la chiosa della Fiom-Cgil - e che dimostra, una volta di più, quanto sia decisivo il consenso delle lavoratrici, dei lavoratori e delle Organizzazioni sindacali per garantire il successo delle attività produttive".

Positivo anche il commento del delegato al Lavoro metropolitano Sergio Lo Giudice: "Con la firma dell'accordo sindacale di stamane in Regione alla presenza delle istituzioni si conclude positivamente una vertenza che aveva allarmato la città di Bologna. Grazie anche al sostegno delle istituzioni. Se anche la questione Marelli sembra avviata verso una soluzione condivisa, rimangono aperte quelle legate a Industria Italiana Autobus e La Perla, su cui rimane forte l'impegno della nostra comunità a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori.

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