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Economia

La Perla, oggi il tavolo ministeriale: aperta la strada verso la cassa integrazione

L’incontro convocato dal ministero delle Imprese e del made in Italy: “Ribadiremo anche l’urgenza di un rapido intervento del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per assicurare gli ammortizzatori sociali a chi è senza retribuzione da mesi”

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“Ora il Governo deve scendere in campo il prima possibile per contribuire a dipanare una vicenda, come quella de La Perla, che sta diventando sempre più complessa. Occorre un rapido e deciso impegno, anche attraverso la diplomazia, a far dialogare le procedure giudiziarie, quella inglese con quella italiana. A rischio c’è un pezzo del made in Italy, una storia della moda italiana lunga 70 anni”.

Sono queste le richieste al Governo che il presidente della Regione, Stefano Bonaccini e l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, hanno portato al tavolo di crisi de La Perla convocato dal ministero delle Imprese e del made in Italy per oggi, dopo il pronunciamento del Tribunale di Londra.

“Si deve arrivare- aggiungono Bonaccini e Colla- a un effettivo dialogo e confronto tra le due procedure giudiziarie, per centrare l’obiettivo di una soluzione chiara per la vendita del marchio storico de La Perla unitamente a un progetto industriale che guardi al futuro e abbia come cuore produttivo lo stabilimento di Bologna e la salvaguardia dell’occupazione”.

“Come Regione- concludono- all’incontro abbiamo ribadito l’urgenza di un rapido intervento del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali affinché assicuri i necessari ammortizzatori sociali. Solo con così da poter affrontare il tema delle retribuzioni, con stipendi assenti da quasi quattro mesi”.

In soldoni si è chiesto di attivare "con urgenza la cassa integrazione per le lavoratrici che sono senza stipendio ormai da cinque mes"i. Oggi al Tavolo presso il Mimit - fa sapere la Regione  - s"ono arrivate  rassicurazioni e siamo dunque ottimisti sul fatto che si possa concretizzare al più presto. Non si tratta solo di garantire il diritto individuale delle persone ad avere il sostegno previsto dalla legge, ma anche di mantenere le maestranze sul sito. Occorre garantire a chi è interessato all’azienda di non trovarsi di fronte a un marchio che dietro non ha la ricchezza di centinaia di lavoratrici e lavoratori che padroneggiano le tecniche per produrre un manufatto che rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo. Lasciarle andare via dall’azienda per mancanza di uno stipendio e degli ammortizzatori sociali previsti sarebbe uno spreco intollerabile".

Appello al Mimit

"La situazione è inedita e molto complessa data la compresenza di due diverse procedure giudiziarie in Italia e nel Regno Unito - ha sottolineato Sergio Lo Giudice, Capo di Gabinetto del Sindaco metropolitano e delegato al Lavoro - Qui da noi si è attivata una forte mobilitazione sociale, politica, istituzionale che vede nella difesa del sito di Bologna un impegno collettivo. Accanto alle tante azioni intraprese a tutti i livelli serve anche rendere più pregnante una relazione politica tra Italia e Regno Unito rispetto a un tema che rappresenta come non mai il Made in Italy. Faccio appello al Mimit affinché gli inglesi avvertano che c’è un nostro interesse nazionale nella difesa del futuro della Perla. Non lasciamo solamente alla burocrazia dell’incontro fra due procedure di due sistemi normativi diversi la risoluzione del problema.

Verso le procedure per un accordo sindacale di cassa integrazione

Aggiornamenti arrivano a metà del pomeriggio circa la situazione misure pro dipendenti. La strada pare tracciata. "Si va verso le procedure per un accordo sindacale di cassa integrazione per i dipendenti, quelli italiani de La Perla Manufacturing e richiesta di un analogo percorso per quelli inglesi de La Perla Global Management UK Limited. Inoltre, è stato comunicato che il giudice Maurizio Atzori ha formalizzato una richiesta di udienza con i professionisti delle procedure, italiana e inglese, che si dovrebbe tenere a breve. In seguito, su richiesta della Regione Emilia-Romagna, dovrà essere riconvocato il tavolo di crisi ministeriale de La Perla". Così fa sapere la Regione.  

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