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Salsi e Favia non mollano e Grillo lancia il "Firma Day"

Giovanni Favia: "Un consigliere regionale votato da 160.000 cittadini non può sparire con due righe postate su un blog"

L'espulsione dal Movimento 5 Stelle "E' la dimostrazione di assenza di democrazia, perché in questa maniera vengono aggregate persone che aderiscono a un verdetto, non che vogliono costruirlo. La capacità di dibattito e la volontà di confronto vengono di fatto spente". Lo ha detto a Sky Tg24 la consigliera comunale di Bologna Federica Salsi, commentando il suo allontanamento al movimento da parte di Beppe Grillo.

FAVIA: "MI HANNO VOTATO IN 160 MILA.  Nel giorno dell'espulsione dal Movimento Cinque Stelle intanto, Giovanni Favia ha comunque passato l'esame dei 'suoi' elettori a Modena. Il lavoro del consigliere regionale, infatti, è stato promosso con 97 sì su 105 voti (il 91%) alla verifica semestrale modenese. "Grazie ai cittadini 5 stelle di Modena per la splendida serata. Le sale sono sempre più piene e le nostre battaglie sempre più efficaci", ha commentato Favia. Stasera l'ultimo appuntamento del tour in Regione a Ravenna. Un consigliere regionale votato da 160.000 cittadini non può sparire con due righe postate su un blog". A dirlo Giovanni Favia, intervistato dal tg regionale dell'Emilia-Romagna. "Noi ci aspettiamo di essere sostenuti da Beppe Grillo, non riusciamo a capire questo tipo di attacchi. A maggior ragione sotto elezioni", ha detto Favia, concludendo: "Io mi aspetto spiegazioni, non penso di avere colpe se non quella di dare tutto me stesso".

GRILLO GRIDA AL COMPLOTTO. Beppe Grillo è convinto: la decisione di anticipare la data delle elezioni, senza che sia stato sfiduciato il governo, è tutta una mossa per impedire al Movimento 5 Stelle di partecipare alle elezioni. Quella di raccogliere in pochi giorni le migliaia di firme necessarie alla presentazione delle candidature rischia di rivelarsi infatti una 'mission impossible'. Così, il comico genovese lancia il 'Firma Day' e chiede aiuto ai militanti: "Aiutateci a raccogliere le firme necessarie altrimenti non ce la facciamo a entrare in Parlamento".

Il suo appello non ha però il sapore della 'resa'. "O fuori o dentro il Parlamento - assicura infatti Grillo - noi comunque ci saremo". Il ministro dell'Interno Cancellieri ci prova a tranquillizzare gli animi ricordando che in caso di scioglimento anticipato delle Camere le firme per le candidature si dimezzano passando da 160mila a 80mila, ma l'iniziativa del 'Firma day' resta in piedi. Il Grillo 'combattivo', poi, esce fuori anche quando si tratta di cacciare dal MoVimento i dissidenti Federica Salsi e Giovanni Favia. Preannunciata con un video a dir poco eloquente ("Fuori dalle palle chi mi accusa!") la fatwa del comico arriva puntuale. Poche righe sul suo blog, di prima mattina, per far fuori i 'ribelli' Favia e Salsi. Entrambi bolognesi, entrambi apprezzati da una buona parte della base, entrambi 'colpevoli' di aver criticato la mancanza di democrazia dentro al Movimento. Le nuove espulsioni, dopo quelle del ferrarese Valentino Tavolazzi e del piemontese Fabrizio Biolé, scatenano i militanti sul web e fanno quasi passare in secondo piano, a livello locale, le altre uscite del leader: l'allarme firme per il Parlamento e l'attacco a Monti definito "un bluff che deve scomparire".

CACCIA SALSI E FAVIA, POI GLI AUGURA BUONA FORTUNA. A condannare Favia, consigliere regionale in Emilia-Romagna, e la Salsi, consigliera in Comune a Bologna, sono state poche righe: a loro, ha scritto Grillo, "é ritirato l'utilizzo del logo del M5S. Li prego di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica con riferimento al M5S o alla mia figura. Gli auguro di continuare la loro brillante attività di consiglieri". Favia, che ribatte ricordando di essere stato votato da "160 mila persone" e che dunque gli risulterà difficile "sparire così", era stato protagonista di un fuorionda (trasmesso a 'Piazza Pulita') in cui denunciava la mancanza di democrazia nel Movimento, sul quale è stata aperta anche un'inchiesta.

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