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Elezioni 2018

Memmo, Repubblicani: "Una scelta fuori dalle coalizioni"

L'INTERVISTA ALLA CANDIDATA. Abruzzese di nascita, a Bologna da 35 anni almeno: "Conosco il territorio, un territorio in mano alla maggioranza, spazio anche agli altri nei centri decisionali"

Candidato per candidato, partito per partito, a pochi giorni dal voto prosegue la conoscenza di chi si presenta alle Politiche del 4 marzo, dei programmi elettorali e dei valori che spingono a candidarsi sul nostro territorio. Dopo le interviste a Lucia Borgonzoni, Vasco Errani, Galeazzo Bignami , Michela Montevecchi Ylenja Lucaselli, Filippo Berselli, Daniele Manca ecco che arriva anche la candidata dei Repubblicani, Daniela Memmocandidata alla Camera dei Deputati in Emilia Romagna nel Collegio Uninomnale Bologna-Zona Urbana Mazzini: "Un partito soggetto a fasi alterne, che è stato in silenzio per anni, ma che adesso è tornato". 

Chi è Daniela Memmo?

"Sono abruzzese (di Lanciano), ma vivo a Bologna dal lontano 1982, quando mi sono trasferita qui per insegnare Diritto Civile alla Facoltà di Giurisprudenza. La mia famiglia era Repubblicana, mio padre era infatti tra i fondatori del Partito Repubblicano Italiano e nonostante io abbia 'accantonato' l'attivismo politico per il mio percorso professionale (sì, credo che un politico debba avere lavoro che non sia fare il polico) fino a questo momento, ecco adesso è ora di mettersi in campo". 

Bologna, la città nella quale si candida, è ormai la sua città a tutti gli effetti: la conosce bene e l'avrà osservata dagli anni Ottanta a oggi...come è cambiata? E dal punto di vista politico, come è diversa da allora?

"Intanto appunto, Bologna è cambiata, non è peggiorata. Sì, dopo 35 anni, certo, è la mia città a tutti gli effetti: è qui che sono maturata, qui mi sono sposata e ho cresciuto una figlia oggi ventiseienne. Quando sono arrivata dal Sud (sì, perchè l'Abruzzo è Sud...) questa città era straordinariamente diversa rispetto all'ambiente al quale ero abituata e i bolognesi erano incredibilmente accoglienti e cordiali, atteggiamento che per esempio ora non ritrovo più molto. Trovare un alloggio in affitto era difficilissimo rispetto ad oggi, ricordo che venivano pubblicati annunci con la frequenza media di un appartamento al mese...Bologna è cambiata moltissimo anche per quanto riguarda l'organizzazione dei servizi. E' avanti a tante altre città da moltissimi punti di vista.

Per quanto riguarda l'impegno politico, ahimè, questo è peggiorato. Temo che il tasso di astensionismo sarà alto e vorrei contribuire a dare qualche motivazione per esercitare questo diritto/dovere il 4 marzo. La città oggi è completamente in mano alla maggioranza, è molto difficoltoso per gli 'altri' entrare nei centri decisionali". 

Partiti minori e il cosiddetto "voto utile". Come replica a chi fa questa obiezione e tende a scoraggiare la scelta dei 'piccoli'?

"Prima questa obiezione in effetti la temevo. Ora l'ho superata perchè alla fine nessuna delle persone con cui ho parlato me l'ha posta. Anzi, la risposta della gente è 'finalmente trovo qualcuno per cui votare' e speriamo di superare il 3%..." 

Tre parole/concetti chiave della vostra campagna elettorale?

"Più che parole chiave, sono concetti: 1. Rigore nei conti pubblici e no alle promesse che non si possono mantenere 2. Partecipazione e coinvolgimento dei cittadini alla politica 3. Esclusione della politica di professione". 

Se dovesse essere eletta, quale promessa manterrebbe subito? A cosa darebbe la priorità?

"Più che far fede a una promessa vorrei manifestare il rispetto per la carica non dimenticando le origini e il debito che avrei nei confronti dei cittadini. Manterrei una promessa 'etica' insomma, di responsabilità. Darei spazio alle necessità del territorio". 

Fra i suoi avversari politici che corrono a queste elezioni a chi farebbe un in bocca al lupo sincero?

"Se devo essere proprio sincera a nessuno in particolare. Ma in generale farei volentieri un buon augurio ai giovani, specialmente a coloro che si candidano con partiti al di fuori delle coalizioni e che hanno lavorato sodo per la raccolta delle firme". 

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