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Domenica, 28 Aprile 2024
Chea aria respiriamo

Qualità dell'aria. I rischi che corriamo e le buone pratiche da adottare | VIDEO

Smog e scarsa ventilazione si ripercuotono sulla qualità dell'aria che si respira sul nostro territorio. Il medico avverte: "Rischi soprattutto per giovani e anziani"

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La qualità dell’aria in città sta raggiungendo dati preoccupanti,  entriamo nel dettaglio dei valori, cerchiamo di prevedere quando durerà la criticità, quali i rischi che si corrono e cosa possono fare i bolognesi.

Come misuriamo la qualità dell’aria

Secondo i dati forniti dall'Agenzia Regionale per la Prevenzione, l'Ambiente e l'Energia dell'Emilia-Romagna (Arpa Er) e dal Comune di Bologna, si è osservata un'evoluzione significativa nel profilo della qualità dell'aria. Questi dati, frutto di un attento monitoraggio, offrono una panoramica dettagliata sull'impatto delle emissioni di inquinanti. Gli standard europei per la qualità dell'aria stabiliscono limiti massimi per vari inquinanti, tra cui il particolato (Pm10 e Pm2.5), biossido di azoto (No2), ozono (O3), biossido di zolfo (So2), monossido di carbonio (Co), benzene e piombo.

Pm10 è l’inquinante peggiore e la qualità dell’aria viene definita “mediocre” in una concentrazione media giornaliera compresa tra i 50 e i 75 µg/m3, “scadente” tra i 75 e i 100µg/m3 e “pessima” oltre i 100µg/m3. Il sito Opendata del Comune di Bologna negli ultimi giorni (dal 17 al 21 febbraio) ha rilevato valori ben oltre la norma: la Centralina dei Giardini Margherita ha registrato un Pm10 di 86 il 19 febbraio, quella di San Felice 87 e Via Chiarini 82.

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Le stazioni di rilevamento dislocate nella regione hanno registrato variazioni nelle concentrazioni di questi inquinanti, evidenziando sia miglioramenti dovuti a politiche ambientali (a partire dal 2019 incluso il 2020 durante i lockdown) mirate e all'innovazione tecnologica, sia sfide persistenti legate alla densità del traffico veicolare, all'attività industriale e alle pratiche agricole. Inoltre, le condizioni meteorologiche, caratterizzate da periodi di alta pressione e scarsa ventilazione durante i mesi invernali, hanno spesso aggravato la situazione, limitando la dispersione degli inquinanti e contribuendo a episodi di superamento dei limiti di legge per la qualità dell'aria.

Collegamenti tra il meteo e l’Inquinamento atmosferico

Per delineare eventuali attributi comuni tra qualità dell’aria e tempo abbiamo parlato con Edoardo Ferrara, meteorologo di 3b Meteo. “Il tempo sta per cambiare radicalmente con l'arrivo di una perturbazione atlantica che interesserà anche l'Emilia Romagna” ha detto l’esperto. “Giovedì – continua - nubi in progressivo aumento ma ancora poche piogge sulla regione, mentre venerdì transiterà la parte più attiva del fronte con piogge e rovesci sparsi, anche a Bologna, contestualmente ad un calo delle temperature massime.” Invece questo fine settimana “sarà caratterizzato da tempo estremamente variabile tra sole e nubi irregolari associate a qualche rovescio questa volta più localizzato, distribuito in modo estremamente disomogeneo nel territorio.Per quanto riguarda l’atmosfera “la qualità dell'aria andrà sensibilmente migliorando da venerdì, complici le precipitazioni e un'accentuata ventilazione.” Ferrara conclude parlando di venti che “potranno soffiare a tratti forti specie sull'Appennino, qui con raffiche over 70-80km/h. La quota neve sarà in calo da venerdì sera, a tratti fin sotto i 1000-1200m.”

I rischi per la salute

Le ricerche condotte dall'Organizzazione Mondiale della Sanità indicano che circa 7 milioni di persone muoiono prematuramente ogni anno a causa dell'esposizione all'inquinamento atmosferico. In particolare, le particelle fini come Pm2.5 sono in grado di penetrare profondamente nel sistema respiratorio, raggiungendo gli alveoli e potenzialmente entrando nel flusso sanguigno, causando infiammazioni e aggravando condizioni preesistenti come asma, malattie cardiache e ictus.

Alberto Rocca, direttore di Pneumologia dell’Ausl Bologna, spiega i rischi di queste sostanze: "Si tratta di  particelle sottili vanno ad infloare in maniera molto peculiare l'apparato respiratorio." "Che sono in grado -continua- soprattutto le Pm 10, le Pm 2,5 di penetrare all'interno delle vie aeree, anche dei piccoli bronchi e andare a svolgere un effetto dannoso a questo livello.

Le conseguenze "possono essere sia dovute a un'esposizione acuta a degli alti livelli di inquinanti, con delle manifestazioni cliniche che possono essere brevi e transitorie, ma anche importanti perché ad esempio possiamo avere riacutizzazione di manifestazioni asmatiche, possiamo avere bronchiti. L'inquinamento elevato può favorire anche facilitare le infezioni dell'apparato respiratorio, quindi portare delle polmoniti e batteriche.

Buone pratiche

Rocca infine dispensa alcuni conossigli ai residenti su come possono contribuire al miglioramento della qualità dell’aria e cosa andrebbe fatto dalle istituzioni. La principale causante “è il traffico veicolare, quindi questo andrebbe in qualche modo regolamentato” come? Sfruttando “meccanismi di trasporto collettivi o meno inquinanti proprio per ridurre poi dopo. Dobbiamo tener conto dell'utilizzo degli impianti di riscaldamento che nelle grse città, quindi, vanno anche queste a influire notevolmente sull'inquinamento.

"Va considerato anche - continua l’esperto - che ci sono dei sistemi di incenerimento delle dei rifiuti che possono portare a effetti inquinanti. Ci sono alcune attività agricole, alcune attività forestali che anche queste contribuiscono.”

Per i bambini e i soggetti fragili Rocca consiglia di “evitare di uscire in certe ore della giornata” e di “svolgere attività fisica” perché "nel bambino un altro aspetto particolare di un'esposizione cronica ci possono essere anche nel lungo termine delle alterazioni dello della crescita dello sviluppo, quindi con delle conseguenze anche che si porterà dietro nell'età adulta".

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