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Sanità, Donini: "Il rosso delle aziende sanitarie? Causa Covid e rincari energia" | VIDEO

L'assessore regionale risponde al sindaco Matteo Lepore, che chiede una revisione delle tariffe per coprire i maggiori costi

“Dobbiamo lottare insieme perché il fondo sanitario nazionale sia adeguato a sostenere i costi e i finanziamenti pubblica”. L’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini risponde così all’appello del sindaco Matteo Lepore riguardo al “rosso” delle aziende sanitarie, in particolare il Sant’Orsola. I disavanzi delle aziende, sottolinea Donini, “non sono assolutamente causati da deficit di gestione o da una gestione non adeguata, ma dall'appesantimento di costi energetici e costi Covid non rimborsati dallo Stato”. Quei disavanzi, spiega l’assessore, “la Regione per il terzo anno consecutivo li ha coperti, ma non possiamo in eterno pensare di sorreggere questi sforzi a livello finanziario".

Donini: "Una proposta di legge entro l'estate"

Lottare insieme, suggerisce Donini, per lanciare una proposta di una legge da portare in Parlamento, "entro l'estate o comunque il prima possibile", attraverso una "iniziativa istituzionale e magari anche politica e sociale". La proposta di legge per l’assessore deve poggiare su due capisaldi: "ancorare il fondo sanitario nazionale al 7,5% del Pil per almeno cinque anni, significa quattro miliardi all'anno in più, ed eliminare il famigerato ed odioso tetto di spesa per le assunzioni del personale dipendenti". Sul tema sollevato da Lepore è intervenuto anche il direttore dell'Ausl di Bologna Paolo Bordon: "Se il sindaco ritiene che sia importante il confronto sui temi della sanità noi siamo contenti e credo che la Regione sia allineata rispetto a questo".

Le richieste di Lepore

Lepore infatti, nelle vesti di presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana, ha scritto a Donini chiedendo "adeguata attenzione" alla sanità bolognese.  Il sindaco "dà atto dello sforzo, in termini di straordinarietà, compiuto dalla Regione Emilia Romagna e da tutte le Aziende Metropolitane per garantire, pur in un quadro di estrema complessità, aggravata dall’aumento dei costi energetici, una sostenibilità complessiva al Servizio sanitario regionale per l’anno 2022, al netto dei diversi esiti contabili derivanti dalla specificità del bilancio di ogni Azienda". Ma al contempo, chiede “una revisione delle tariffe che consenta all’Irccs Sant’Orsola, quale Azienda di produzione, di coprire i maggiori costi delle prestazioni, in particolare di secondo e terzo livello".

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