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Bologna FC: focus su Giovanni Fabbian

Il giovane di origine veneta sta sorprendendo tutti per personalità e vena realizzativa: già due gol (entrambi decisivi) in questo primo terzo di campionato con la maglia rossoblù

“Sorpresa”, poi, mica tanto. Già perché il nome di Giovanni Fabbian, nonostante l’età, è da tempo sui taccuini degli osservatori di mezza Serie A e non solo. Un prospetto italiano dal futuro assicurato, da parecchio nel giro delle nazionali under e che il Bologna è riuscito a strappare alla concorrenza infilandosi sagacemente e con fermezza nel vuoto negoziale creatosi dopo la rottura delle trattative tra Inter e Udinese nel corso dell’operazione Samardzic. Una straordinaria mossa a sorpresa, dunque, studiata nei minimi dettagli dalla coppia Sartori-Di Vaio anche se, per la verità, la stessa società nerazzurra si è tutelata con il diritto di riacquisto fra due anni per una cifra che dovrebbe aggirarsi attorno ai 12 milioni. Un segnale ulteriore sulle qualità del mediano patavino, sintomo di una grande fiducia nella consacrazione del ragazzo anche da parte della società meneghina, non certo un club di secondo piano nel panoroma internazionale. 

La carriera

Classe 2003, comincia nelle giovanili del Padova per poi passare tra le fila di quelle dell’Inter, dove diventa un pilastro della formazione diretta da Christian Chivu. La prima esperienza fra i “grandi” nella stagione scorsa con la Reggina diretta da Pippo Inzaghi: in Serie B, Giovanni, gioca 37 partite dimostrando di esser un centrocampista completo, abile negli inserimenti, nel gioco aereo e persino in cabina di regia. Un “box to box” all’inglese, capace di segnare 8 gol e fornire un assist nei 2.838 minuti totali disputati. Numeri che gli valgono la chiamata in massima serie.

L’impatto con la Serie A

Giunto a Bologna in punta di piedi, diventa immediatamente l’idolo dei tifosi rossoblù quando insacca - a tempo ormai scaduto - il gol che vale il successo per 2-1 contro il Cagliari nella seconda giornata di campionato. Una zampata degna del suo vecchio allenatore, un colpo da opportunista che capitalizza al meglio la papera di Radunovic sul tiro di Kristiansen, consentendo ai felsinei di cogliere i primi tre punti stagionali. Da quella umida notte di fine agosto il Bologna ha preso il volo, inanellando una serie di dieci risultati utili consecutivi e per Fabbian, giocoforza, lo spazio si è ridotto a qualche ritaglio di gara, scelta inevitabile visto che la band di Motta aveva trovato una solidità pressoché insuperabile. Qualche minuto sparso qua e là, dunque, fino alla serata di ieri sera. I contemporanei infortuni di El Azzouzi, Orsolini e Karlsson costringono Thiago a gettarlo nella mischia e lui risponde presente. Contro il Toro, parte come mediano al fianco di Aebischer per poi alternarsi con Ferguson in quel ruolo definito ormai da molti esperti di “sotto punta”. Lotta, corre, sgomita e prende anche un giallo. Gioca un match di sacrifico fino al 56’, quando s’infila nel pertugio giusto tracciato da Sam Beukema e supera in uscita il portiere ospite Gemello prima di depositare in rete la palla che sblocca l’incontro. Un assolo d’importanza capitale, in un match che si stava incartando sullo 0-0. Una rete decisiva, che ha spianato la strada per la vittoria che ha sparato i rossoblù al 5° posto in classifica.  Insomma, un profilo giovane ma già incisivo. Un elemento che presto diventerà l’ennesima certezza di questo sorprendente Bologna, progettato ad arte per arrivare lontano...
 

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