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Cronaca

Quartiere Savena post covid, Benassi: "Tanti hanno chiesto aiuto per la prima volta, attività sociali per tutta l'estate"

Il presidente Marzia Benassi ripercorre l'emergenza nel suo quartiere e presenta le iniziative estive: "Il Covid-19 ha messo in crisi alcuni fragili equilibri economici e sociali"

Una chiacchierata con Marzia Benassi, presidente del Quartiere Savena per un bilancio di questi ultimi mesi fra lockdown e riorganizzazione di un'intera area della nostra città: il rapporto cittadini/istituzioni, le famiglie che per la prima volta sono state costrette a chiedere aiuto ai servizi sociali, la riorganizzazione della vita sociale, ma anche quelle soluzioni creative e intelligenti che spesso le crisi generano. 

Come ha vissuto la pandemia il Quartiere Savena?

"L'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia e il conseguente isolamento fisico hanno prodotto da subito una miscela di sentimenti. Da un lato lo sconcerto per un’esperienza che nessuno poteva immaginare, perché mai vissuta prima, dall'altro il timore del contagio e delle conseguenze che tutto ciò provocherà  nella società, che si unisce alla ricerca di una nuova dimensione quotidiana. Gli uffici e i servizi del Quartiere Savena si sono organizzati fin da subito per continuare il proprio lavoro e per rispondere in maniera efficace alle nuove sfide, operando prevalentemente a distanza in un clima di grande sinergia e cooperazione con le associazioni e i cittadini. Sono state mappate tutte le opportunità che via via sono nate in ambito cittadino: cultura, educazione, didattica, sostegno psicologico, assistenza. L’URP di Quartiere così come il Servizio Sociale e l’Ufficio Scuola hanno mantenuto l’apertura al pubblico sebbene limitata alle emergenze, ricevendo i cittadini solo attraverso appuntamento, nel rispetto delle norme di sicurezza. Il bando per l’iscrizione ai servizi per l’infanzia è stato interamente gestito online, compresi gli incontri con i genitori dei bambini che saranno ammessi alla frequenza il prossimo anno. Il Servizio Sociale di Comunità del Quartiere e l'Ufficio Reti sono stati sin dall'inizio impegnati in prima linea ad offrire supporto a tutte le persone. Il Comune di Bologna ha attivato un monitoraggio costante tramite il Punto Unico Sportello Sociale, gli Sportelli sociali e gli Assistenti sociali dei territori con ricezione telefonica, il progetto MAIS per gli anziani ultra settantacinquenni, la consegna della spesa alle persone fragili tramite il progetto “L'Unione fa la Spesa”, l'assegnazione dei buoni spesa, la preparazione e la consegna delle mascherine sanitarie direttamente agli anziani tramite i volontari".

Aspetti positivi: "Dalle crisi spesso emergono nuove risorse e soluzioni creative"

"Mi piace soffermarmi anche sui tanti aspetti positivi, quelli che più ci hanno colmati di stupore e di speranza, perché, come spesso accade, dalle crisi emergono nuove risorse e soluzioni creative. Le iniziative messe a disposizione sono state così numerose che i Servizi Sociali di Savena collaborando con l'Ufficio Reti hanno pensato di costituire un "risorsario", una sorta di contenitore del capitale umano e sociale del nostro territorio, rappresentato da singoli volontari ovvero da realtà associative che si sono messe a disposizione di tutti gli operatori del Quartiere. Ognuno si è offerto di dare una mano mettendo in campo il proprio tempo, i propri saperi, talenti, competenze e capacità: dalla cultura all'assistenza informatica, dal sostegno alla genitorialità, all'attività motoria, allo spettacolo, alla musica, al supporto psicologico. Le proposte sono andate via via cambiando, adattandosi alle mutate necessità che sono emerse strada facendo durante il lungo periodo di isolamento in casa.

Molti commercianti si sono attivati da subito per fare le consegne della spesa a domicilio gratuitamente, talvolta offrendosi di aggiungere al carrello della spesa i prodotti del negoziante vicino, creando anche tra loro nuove forme di mutualismo. Ci sono stati tantissimi cittadini disponibili per qualunque attività potesse essere di aiuto per la comunità. E ancora, pizzerie che si sono offerte di preparare la pizza gratuitamente, associazioni  che hanno organizzato "salotti virtuali" per favorire l'interazione sociale, operatori di varie discipline sportive e per il benessere che si sono offerti di dare un supporto per affrontare il periodo di "distanziamento fisico". Il ruolo del volontariato è stato molto importante e dopo un primo iniziale inevitabile ricorso a volontari in ordine sparso, si è in pochi giorni costruita una struttura vera e propria di coordinamento, insieme ad Auser e all'Ufficio di Cittadinanza Attiva". 

Ci sono state particolari criticità nella fase di lockdown? Quali?

"Il Covid-19 ha messo in crisi alcuni fragili equilibri economici e sociali. Durante il periodo del lockdown i rapporti tra Quartiere, cittadini e associazioni del territorio si sono intensificati, facendo emergere situazioni inedite e anche nuovi bisogni. Agli sportelli dei servizi sociali si sono rivolte famiglie  che si sono trovate nelle condizioni di chiedere per la prima volta aiuto e interventi per sostenere difficoltà di diverso genere. Molti lavoratori precari hanno visto peggiorare la propria condizione economica, gli anziani hanno sofferto ancora di più la propria solitudine, famiglie numerose e  persone con disabilità si sono trovate isolate nelle quattro mura domestiche. Tutte queste situazioni hanno registrato una ricaduta nella sfera emotiva e psicologica, accentuando le fragilità sociali". 

CiViBo Onlus ha avviato una raccolta e distribuzione di beni di prima necessità per le famiglie e le persone più bisognose. Il progetto è frutto di una collaborazione con il Quartiere Savena che ha messo a disposizione i locali. Le merci raccolte, saranno distribuite presso l'emporio solidale di via Abba. I cittadini sono invitati a partecipare a questa iniziativa di solidarietà portando generi di prima necessità nei punti di raccolta: Emporio Solidale di via Abba 28 C/D, il giovedì dalle 17 alle 19,30 - Sala Polivalente Martelli, Centro Civico Savena, via Faenza 4, il giovedì dalle 15 alle 17,30.

La sfida: "Clima difficile di costante incertezza e mutamento"

"Il fatto che ci si è potuti basare su relazioni solide con il tessuto sociale del territorio è stato risolutivo, perché ci ha permesso di unire le forze, valorizzare il contributo di tutti e  lavorare in sinergia. Stiamo facendo tutto quello che è nelle nostre possibilità affinché tutto ciò possa avere un seguito ed un consolidamento anche nella fase post emergenza.

Credo vada particolarmente sottolineato il senso di solidarietà il territorio che rappresento da sempre esprime e che nella fase più terribile della crisi sanitaria ha registrato una forza ancora maggiore, affrontando una difficile sfida in cui tutti abbiamo cercato, nel nostro piccolo, di fare qualcosa. E lo abbiamo fatto, anche semplicemente raccogliendo gli stati d'animo delle persone, facendo sentire la presenza di un servizio pubblico, che probabilmente non sarà in grado di offrire risposte definitive ai tanti bisogni emersi, in un clima di costante incertezza e mutamento, ma che certamente cercherà di mantenere sempre un rapporto di vicinanza e sostegno verso i cittadini".

Aree difficili da controllare e provvedimenti particolari durante l'emergenza? 

"Non ci sono stati particolari aree difficili da presidiare. Le segnalazioni sono state trattate dagli uffici  competenti insieme al prezioso  lavoro quotidiano svolto dalla nostra Polizia Locale".

Il voto ai cittadini del Quartiere Savena 

Che voto da agli abitanti del suo quartiere in quanto a senso civico e rispetto delle regole? 

"Un voto molto positivo. La maggior parte dei cittadini ha dimostrato grande senso di responsabilità. Con la riapertura dei luoghi di socialità c'è stato un naturale aumento di persone in circolazione ed è indispensabile che i nostri comportamenti siano corretti secondo quello che ci è stato detto: uso delle mascherine e distanziamento. Per quanto riguarda la responsabilità individuale non c'è amministrazione pubblica che tenga, quella tocca a noi e alla nostra intelligenza".

E' iniziata una nuova fase e con essa l'estate: quali sono i progetti nella sua zona? Come vi state muovendo e cosa garantirete ai cittadini?

"Dopo un lungo periodo di isolamento, ci stiamo sicuramente muovendo per garantire ai cittadini opportunità di intrattenimento e socialità nel rispetto delle disposizioni vigenti. Numerose saranno le iniziative previste nel nostro Quartiere nell'ambito  della manifestazione di interesse del Quartiere sulla cura del territorio e della comunità.

In partenza Bologna Estate che anche per quest’anno ci terrà compagnia con tanti eventi in calendario. Per quel che concerne il progetto Salus Space, anche se chiaramente non sarà possibile procedere all'inaugurazione per il 10 luglio e alle iniziative estive così come programmato, nel mese di maggio i lavori sono ripresi, ed è certamente una bella notizia. Invece le attività di animazione, di danza, teatro, giocoleria,  non si sono mai fermate e continueranno a farci compagnia durante l'estate.  Anche nel periodo di lockdown sono stati organizzati diversi laboratori creativi online da parte delle associazioni partner del progetto. Per tenervi sempre aggiornati vi consiglio di dare un occhio al blog.

Riprogrammazione delle attività sociali e culturali

Per quanto riguarda la manifestazione di interesse, dopo la presentazione delle proposte, è in corso la co-progettazione tra il Quartiere e le associazioni del territorio, che porterà ad una programmazione di attività sociali e culturali per il periodo estivo fino al 2021. Un'attenzione particolare sarà rivolta alle fasce che più di tutte hanno subito l'impatto del periodo di costrizione, bambini, adolescenti, anziani".

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