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Ipotesi dietro al disastro / Camugnano

La forza di un gigante che tira. Così nella centrale di Bargi è successo l'impensabile

Tante le ipotesi sulla catena di eventi che potrebbero essere alla base dell'incidente. Tra i dipendenti è circolata subito una prima ricostruzione, che troverebbe riscontro nell'analisi del tecnico consultato

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Quello che è accaduto all’interno della centrale di Bargi, sul lago di Suviana, nell’Appennino tosco emiliano, “è l’impensabile”. Non ha dubbi Vittorio Rubino, funzionario territoriale Filctem Cgil di Bologna che segue da vicino la situazione. Una tragedia che ha segnato profondamente i dipendenti dell’impianto, che in questi giorni sono impegnati accanto ai vigili del fuoco e ai carabinieri nelle operazioni di soccorso all’interno della centrale. Due di loro hanno preso parte anche in rappresentanza dei colleghi allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil ma hanno preferito lasciare piazza Maggiore senza parlare con i giornalisti. Da parte di Enel è stato chiesto con una serie di email indirizzata ai lavoratori “di non rilasciare dichiarazioni a persone esterne all’azienda e di evitare il media engagement” rispetto a quanto accaduto martedì pomeriggio, racconta il sindacalista.

Le prime ipotesi circolate dopo l’incidente

Se adesso i dipendenti Enel preferiscono restare in silenzio, nell’immediatezza dell’incidente tra loro fin da subito si sono fatte largo alcune ricostruzioni. Qualcuno parlava di turboalternatori in commissioning (avviamento), appena sostituiti e dell'ipotesi che durante una manovra si fosse verificata una sorta di cedimento dell’uscita dell’alternatore, da qui il corto circuito con una potenza di 100 Mega-watt, che poi avrebbe fatto esplodere fisicamente il trasformatore e la turbina. La deflagrazione sarebbe stata talmente violenta da sfondare la turbina e far entrare l’acqua nella centrale, secondo l'ipotesi circolata.

Ancora più drammatica è la testimonianza di uno di primi soccorritori ad arrivare a Bargi, riportata dalla Rai, che parla di “disastro impressionante”. "È scoppiato un alternatore al piano 8”, racconta parlando anche di “una serie di esplosioni” successive.

Voci e racconti a caldo sui quali è difficile costruire ipotesi tecniche per capire quello che è accaduto. Di certo c’è che “Enel è sempre stata molto rigorosa nelle procedure”, sottolineano diversi sindacalisti.

Che lavori sono stati svolti?

Fondamentale per ricostruire l’accaduto è capire che tipo di lavori siano stati svolti all’interno della centrale dove da diverso tempo lavoravano alcune ditte esterne. Anche la direzione lavori era affidata ad un tecnico non dipendente di Enel.​ Da quanto si è saputo, le componenti meccaniche dell’impianto, ossia turbina e alternatore, sarebbero stati revisionati e risistemati, mentre i comandi oleopneumatici che servono per aprire e chiudere gli interruttori e azionare i comandi di funzionamento siano stati installati ex novo. Il cortocircuito potrebbe essere quindi scaturito da queste parti appena sostituite, oppure da manovre errate o ancora da un errore di progettazione. Tutte ipotesi che la Procura di Bologna, con un pool di esperti, avrà il difficile compito di vagliare.

L’esperto conferma le prime ricostruzioni  

Per tentare di ricostruire l'accaduto Today ha consultato un tecnico esperto nella manutenzione di impianti idroelettrici che in effetti ritiene plausibile le ipotesi circolate tra i dipendenti. “Quando ci sono i corto circuiti, le forze elettromagnetiche che si sprigionano sono enormi - spiega - . Per questo il macchinario elettrico è dotato di protezioni che hanno lo scopo di rilevare e subito interrompere il guasto”. Non è escluso, tuttavia, “essendo in fase di commissioning (avviamento) che le protezioni fossero in qualche modo non tarate o correttamente funzionanti. Del resto, essendo una macchina nuova, quindi collaudata in fabbrica, il guasto era improbabile". In effetti, stando alle ricostruzioni circolate tra i dipendenti, il guasto non sarebbe stato sulla macchina, ma sul punto in cui la macchina è collegata ai cavi, che è notoriamente un punto debole del sistema, come fa notare il tecnico.

Le immagini dell'incendio nella centrale elettrica di Bargi sul lago di Suviana

Un gigante che tira l’alternatore e la turbina

Per l’esperto non sarebbe in pratica esploso nulla. "L'alternatore ha tre fasi separate da materiale isolante - spiega - Quando il materiale isolante ha un cedimento oppure un bullone è stretto male e due fasi vengono in contatto, si ha appunto il ‘corto circuito’, cioè il circuito elettrico si chiude molto prima di quanto dovrebbe. La resistenza elettrica va a zero e le correnti diventano enormi".

Il passaggio di corrente tra due conduttori determina sforzi elettrodinamici la cui intensità non è facilmente immaginabile. In pratica l'alternatore, per queste forze, è stato come ‘strattonato’ con una potenza enorme. "Poiché è rigidamente collegato alla turbina - illustra il tecnico - l'ha strappata dalla sua sede e l'acqua è uscita allagando i locali”. Una volta entrata l’acqua all’interno della centrale, può aver bagnato i circuiti, provocando altri corto circuiti e generato il fuoco.

In parole povere è come se vi fosse stato un gigante che tira l'alternatore e la turbina e le strappa dalle fondazioni o le contorce tutte. Questo il paragone che traccia l’esperto. “La fase di avviamento è la più pericolosa di tutte - aggiunge - perché i lavori non sono terminati, quindi c'è gente in giro per il cantiere, e l'impianto non è ancora completamente a punto”.

Qualche elemento tecnico per chiarire

La turbina idraulica è un dispositivo meccanico, in acciaio o cartone, atto a trasformare l'energia cinetica e o di pressione di un liquido in energia meccanica disponibile ad un albero atto ad azionare un ulteriore dispositivo quale, ad esempio, un generatore elettrico. Il loro rendimento è elevato, spesso sopra il 90% per questo sono molto apprezzate, anche se la loro installazione richiede diverse infrastrutture.

Turbina come funziona

L’alternatore è una macchina elettrica rotante basata sulla legge fisica dell’induzione elettromagnetica (o di Faraday) che converte l'energia meccanica fornita dal motore primo in energia elettrica sotto forma di corrente alternata generata dall'albero del rotore.

Trasformatore

Il trasformatore è una macchina elettrica statica, funzionante in corrente alternata e basata sul fenomeno dell'induzione elettromagnetica. Esistono vari tipi di trasformatori, generalmente adatti per modificare i valori di tensione tra l'ingresso e l'uscita, conservando la potenza elettrica.

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