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Cronaca Camugnano

Suviana, la Uil attacca: “Sulla centrale avevamo chiesto più sicurezza”

Lo ha detto il segretario generale del sindacato Pierpaolo Bombardieri: “Ci sono documenti presentati sui quali si diceva che la sicurezza non era al massimo”

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L’esplosione di una turbina della centrale idroelettrica del bacino di Suviana ha scosso l’Emilia-Romagna e l’Italia intera. Tre deceduti, cinque feriti e ancora quattro operai dispersi è il conto, freddo, della tragedia che si è consumata nel pomeriggio di martedì. Le cause dell’esplosione sono ancora da chiarire, ma dai sindacati arrivano accuse di scarsa sicurezza. Lo ha detto il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, intervistato dall’emittente radio RTL 102.5: “Un anno fa, la nostra organizzazione sindacale denunciò il fatto che non si intervenisse sulla sicurezza, ci sono documenti presentati sui quali si diceva che la sicurezza non era al massimo. Dopo un anno, è purtroppo arrivata la tragedia. Molti di questi incidenti si possono evitare. Lo stesso incidente di Suviana si poteva evitare. E non sono incidenti, quando non ci sono interventi si tratta di omicidi”. Infatti, continua Bombardieri, “parliamo di una strage continua, di una guerra civile. Ogni anno ci sono 1040 morti e 500mila incidenti, un tema sul quale, come organizzazioni sindacali, stiamo chiedendo al governo misure ben precise che ancora non sono state assunte”.

Incendio nella centrale elettrica sul lago di Suviana: tre le vittime, si cercano i dispersi | DIRETTA

Tornando sull’incidente di Suviana, il segretario fa sapere che la Uil “aveva scritto dicendo che c'erano procedure e sistemi da migliorare. Noi abbiamo fatto delle denunce precise, in quell'azienda, e su quella procedura. Dicendo che l'azienda che aveva l'appalto avrebbe dovuto fare delle procedure che non sono state fatte. Purtroppo, non ci sono state risposte. In una logica nella quale gli appalti al massimo ribasso e i subappalti a cascata tengono conto solo del profitto, dell'utile, e non rispettano la vita umana, poi abbiamo le tragedie. Ripeto, in molti casi non si tratta di incidenti, sono veri e propri omicidi. Perché quando per guadagnare un'ora, o mille euro, o un appalto, non si interviene sulla sicurezza e si perde una vita umana".

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