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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Suviana, commozione per l'ultimo saluto a Vincenzo e Mario, mentre le indagini vanno avanti

Trovata la seconda 'scatola nera' della centrale al piano -6. Anche la Cgil chiede di essere ammessa a partecipare alle indagini per sostenere i familiari delle vittime

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Le indagini sull’incidente alla centrale Enel di Bargi, sul lago di Suviana, sull’Appennino tosco-emiliano procedono a pieno ritmo. All’interno della centrale si cercano di riparare le falle che sono aperte nella struttura, per poi drenare l’acqua che ha invaso i piani fino a -7, posti sotto sequestro dalla procura di Bologna. Intanto inquirenti e investigatori procedono negli accertamenti ceh a breve riguarderanno anche la seconda scatola nera, trovata al piano -6. Gli specialisti dei carabinieri e della guardia di finanza, dopo i primissimi accertamenti, adesso stanno passando al vaglio i progetti per la manutenzione straordinaria, gli appalti, i sub appalti e i contratti per la fornitura di materiali e servizi. E stanno sentendo i testimoni del disastro di martedì scorso, tra cui i cinque lavatori sopravvissuti. Tre sono ancora ricoverati in rianimazione, con prognosi riservata. A Pisa, Parma e Cesena lottano tra ustioni e problemi respiratori.

La Ausl

Tra le realtà che hanno avuto delega formale della Procura per effettuare le indagini c’è anche la Ausl di Bologna, che ha già fatto arrivare sul tavolo del procuratore Giuseppe Amato una prima relazione. Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di Sanità Pubblica, spiega come il lavoro della Ausl, su delega degli inquirenti, sia quello di “valutare il contesto in cui è avvenuto l’incidente. Abbiamo anche avuto l’incarico di raccogliere le testimonianze dei primissimi momenti, capire qual è l’organizzazione del lavoro e capire quali siano state le possibili cause dell’incidente”, tra cui “il ferito ricoverato a Porretta” e subito dimesso.

Immagini dell'interno della centrale di Bargi

“Abbiamo verificato tutta la documentazione per controllare che sia adeguata – aggiunge - . Abbiamo analizzato i piani di sicurezza, le valutazioni della disponibilità di dispositivi di protezione individuale, condizioni tali per cui alcuni strumenti siano in regola nella loro manutenzione. Sono cose che vengono fatte ogni volta che c’è un infortunio”. In pratica, gli esperti della Ausl hanno avuto l’incarico di “incrociare i dati tecnici e testimonianze”. L’ultimo controllo all’interno della struttura, inoltre, risale a “prima del 2022”, quando la centrale era funzionante.

Gli altri accertamenti

Nei prossimi giorni, poi, la Procura assegnerà gli incarichi ai consulenti che affiancheranno inquirenti e investigatori nelle indagini. Resta ancora aperta, infatti, la questione dell’analisi di Scada, la scatola nera della centrale che potrebbe aver registrato dati tecnici importanti per risalire alle cause dell’esplosione. Il ‘server’ è già nelle meni degli investigatori. Per aprirlo potrebbe essere necessario l’intervento di super tecnici, come quelli intervenuti in altri casi delicatissimi come quello del Mottarone o della Costa Concordia. Con ogni probabilità però l’analisi – che durerà diverse settimane - sarà un accertamento irripetibile e quindi l’analisi dei dati contenuti nel device, per legge, dovrà avvenire alla presenza dei consulenti tecnici nominati da eventuali futuri indagati. Un aiuto decisivo potrebbe arrivare dalla seconda scatola nera dell'impianto, la scheda che ha registrato le operazioni del primo gruppo di produzione e che possono aiutare a cogliere eventuali anomalie del secondo gruppo che è esploso.

Ipotesi colpo d'ariete a Suviana

Una delle ipotesi principali è che il disastro sia stato provocato da un incendio dell'alternatore della centrale, il dispositivo che converte l'energia di rotazione della turbina in energia elettrica. Ma sono supposizioni, la causa non è stata definita, per ora, così come non possono esserlo le eventuali responsabilità. Si indagherà in ogni direzione.  "Non è escluso che ci sia stato un colpo d'ariete dovuto a una perturbazione del flusso idrico delle condotte": lo dice all'Agi Luigi Natale, professore di Costruzioni Idrauliche all'Università di Pavia. Gli impianti idroelettrici sono tra le opere più sicure per progetto e per realizzazione, ma gli incidenti anche molto gravi possono accadere.
"Talvolta, le circostanze impongono molto rapide variazioni di deflusso che danno origine alla compressione dell'acqua, che in questo caso non può essere considerata incomprimibile, - spiega l'esperto - e alla dilatazione delle condotte in acciaio. Le più frequenti situazioni di moto vario in condotta si hanno per: manovre, involontarie o programmate, di apertura/chiusura di valvole e paratoie; attacco e distacco di pompe; variazione della potenza richiesta alla turbina per modifica della domanda elettrica; moto alternato di pompe a stantuffo; vibrazione di parti delle macchine idrauliche o delle valvole di regolazione; transitori di regolazione delle turbine; instabilità delle parti meccaniche innescate dalla formazione di vortici; variazione di livello nei serbatoi di alimentazione e di scarico degli impianti; formazione di onde nei serbatoi", e altre eventualità ancora.

Le analisi sui corpi delle vittime e il nulla osta alla sepoltura

Nel frattempo, il procuratore Giuseppe Amato ha dato il nulla osta alla sepoltura di tutte e sette vittime della tragedia.  Il pool di medici legali, guidati dal professor Paolo Fais, ha esaminato i corpi, effettuato Tac, esami tossicologici e altri accertamenti. E oggi è stato il giorno dei primi funerali.

Il lutto per Franchina e Pisani

Nel pomeriggio, nella chiesa di San Michele Arcangelo, a Sinagra in provincia di Messina si sono tenute le esequie di Vincenzo Franchina, 35 anni, la vittima più giovane del disastro. Era sposato da poco più di un anno e da soli tre mesi era diventato padre. Con la moglie Enza si era trasferito a Genova per lavoro. Franchina era impiegato della Engineering di Mele, ed è morto a Suviana insieme al titolare dell’azienda Mario Pisani e al collega Pavel Tanase.

Le immagini dell'incendio nella centrale elettrica di Bargi sul lago di Suviana

Nel pomeriggio si sono tenuti anche i funerali di Mario Pisani, 73 anni, a San Marzano di San Giuseppe in provincia di Taranto.  Lacrime e applausi hanno accolto l'arrivo del feretro. All'esterno della chiesa tre corone di fiori con biglietti di condoglianze di Enel Green Power, società proprietaria della centrale di Suviana, Enel e Siemens Energy, una delle società appaltatrici.

Venerdì i funerali di D’Andrea

Venerdì, invece, ci saranno le esequie di Alessandro D’Andrea, 36 anni nella cappella di Gesù Misericordioso a Forcoli, frazione di Palaia, in provincia di Pisa. D’Andrea viveva da alcuni anni a Cinisello Balsamo, nel milanese, ed era dipendente della Voith Hydro, per la quale lavorava come manutentore specializzato. A Forcoli però vivono i genitori e una delle sorelle, mentre l'altra abita a Milano e lavora in Polizia. Probabilmente giovedì si terranno i funerali di Pavel Tanase, a Settimo Torinese, e di Paolo Casiraghi a Milano. Sono stati fissati per sabato a Ponte San Nicolò (Padova) le esequie di Adriano Scandellari.

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La Cgil si vuole costituire nelle indagini

Anche la Cgil, tramite l’avvocato professor Franco Focareta, chiederà di partecipare alle indagini sull’incidente della centrale di Bargi in qualità di parte offesa. L’intervento della Cgil servirà a sostenere i parenti delle vittime che eventualmente si costituiranno parti civili nel corso del processo. Se verrà ammesso il sindacato avrà modo, nominando i propri esperti, di partecipare agli accertamenti irripetibili che verranno disposti dalla Procura, inclusa l’analisi della ‘scatola nera’ della centrale.

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