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Manganelli, feriti e alberi abbattuti: il racconto della protesta nel parco Don Bosco | VIDEO

Trecento persone contro decine di agenti in assetto antisommossa. La manifestazione per impedire l'avvio dei cantieri delle nuove scuole Besta, tra scontri con i collettivi e il dissenso da parte di famiglie e insegnanti

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Ad avere avuto la peggio sono stati gli alberi, una decina, abbattuti dalle motoseghe e dalla ruspa. Ma la mattina di cariche delle forze dell'ordine e di scontri con i manifestanti ha causato almeno una decina di feriti e contusi tra chi, fin dall'alba, aveva raggiunto il parco Don Bosco per opporsi allo sgombero dell'area verde e all'avvio definitivo dei lavori di costruzione del nuovo edificio delle scuole medie Besta, che prevedono l'abbattimento dell'attuale plesso e la costruzione di uno nuovo con l'eliminazione di una trentina di piante.

Parco Don Bosco, scontri tra manifestanti e polizia

L'inizio degli scontri, transenne usate come scudi. I primi feriti

Già nelle scorse settimane il comitato cittadino 'No alle scuole Besta' e vari collettivi avevano organizzato vari presìdi, ma è oggi 3 aprile che la situazione è esplosa in violenti tafferugli. A più riprese le forze dell'ordine hanno spinto e manganellato i circa 300 manifestanti per permettere agli operai dei cantieri di transennare la prima parte del parco e procedere al taglio degli alberi. La prima carica intorno alle 9, appena dopo che i membri del comitato avevano scelto di mettere in pratica una protesta pacifica sdraiandosi sul prato, nel corridoio che si era formato tra il cordone di poliziotti e carabinieri e quello dei collettivi. A finire sotto i manganelli sono stati soprattutto questi ultimi, che hanno provato a respingere le cariche utilizzando come scudo le transenne del cantiere. Negli scontri sono rimasti feriti alla testa e alla mano due ragazzi e una ragazza, ma anche un 70enne, Claudio Galassi, che è stato trasportato dall'ambulanza al Rizzoli per le botte prese al braccio. "Una pagina molto triste per Bologna - è l'accusa di Gianni De Giuli del Comitato 'No alle scuole Besta' - alla nostra difesa del verde hanno risposto con i manganelli. Tutto per un progetto folle che ha causato una situazione assurda".

Tram, al via il taglio degli alberi (presidiato dalla Polizia) | VIDEO

Famiglie e insegnanti nella protesta. La lettera della bimba all'amico albero: "Ti voglio bene"

Nelle retrovie della protesta ci sono anche genitori e qualche insegnante che lavora proprio alle Besta. Miriam è la mamma di una bambina di 10 anni, futura iscritta alle Besta. Al parco Don Bosco la piccola ci è affezionata, tanto da avere un 'amico albero' a cui nei giorni scorsi ha scritto una lettera d'addio: "Caro amico albero - recita la madre - ho sentito che tra pochi giorni tu e i tuoi fratelli verrete abbattuti. Mi dispiace davvero tanto, perché ti voglio bene. Se tu morissi quale albero mi accompagnerà nella mia crescita? Sii coraggioso, non piangere". I piani del Comune preoccupano anche Cosima Spinelli, professoressa di matematica delle Besta: "Il parco è molto importante per le attività didattiche e le pause all'aperto - spiega -. Le classi lo utilizzano spesso. Con il nuovo edificio questa non sarà più una scuola nel verde ma una scuola con qualche albero". Interpellato nel corso della giornata, Palazzo d'Accursio ha assicurato che il progetto prevede la ripiantumazione di "circa cento alberi sia nel parco sia nelle aree verdi vicine, ma il luogo preciso sarà oggetto di un percorso di condivisione con la cittadinanza".

L'inizio dell'abbattimento. Sedici agenti feriti

La situazione è tornata tesa nel primo pomeriggio, quando si sono messe in moto le prime motoseghe. Manifestanti e forze dell'ordine sono tornati a scontrarsi proprio mentre gli operai e le ruspe abbattevano i tronchi e tagliavano i rami. Altri due feriti, tra cui una ragazza al volto. Finché i manifestanti sono riusciti a fare breccia nelle transenne, prima alla spicciolata, e poi in massa, costringendo il cantiere a fermarsi e la polizia a ritirarsi. La Questura ha dichiarato di aver tenuto la situazione "sotto controllo" e che il ritiro degli agenti era "previsto" dato che l'obiettivo di presidiare le operazioni e permettere agli operai di concludere la prima parte di lavori era stato raggiunto. Negli scontri, ha aggiunto, "sono rimasti feriti sedici appartenenti alle forze dell'ordine, di cui quattro appartenenti al Reparto mobile di Bologna, dieci al Reparto Mobile di Padova, uno appartenente all'Arma dei Carabinieri e uno alla locale Digos". Gridano vittoria i collettivi, che hanno smontato tutto il cantiere e continuato l'occupazione del parco con casse e musica.

La politica sul posto, le reazioni degli esponenti

Il presidio è stato seguito anche da vari esponenti politici, a partire dalla capogruppo di Europa Verde in Regione Silvia Zamboni: "Non è mai un bel vedere - ha detto - quando inermi cittadini giovani e anziani che oppongono resistenza nonviolenta vengono affrontati con durezza dalle forze dell'ordine. Che fosse deciso ad andare avanti rispetto alla demolizione della esistente scuola Besta e all’abbattimento degli alberi, il Comune lo aveva fatto capire. La modalità dello sgombero dell’area resta però una pagina non edificante, tanto più perché chi oggi protestava lo faceva in difesa di alberi che sono un bene comune". Ancora più piccato Michele Terra, consigliere di Sinistra Unita, il partito che nei giorni scorsi aveva organizzato un presidio dentro la sede del Consiglio di Quartiere per chiedere delucidazioni sul progetto alla presidente Adriana Locascio: "Questa giunta è sorda ad ogni tipo di opposizione, a prescindere dalle modalità in cui viene espressa, e il caso delle Scuole Besta è un esempio lampante della gestione arrogante e repressiva del potere con cui amministra la città".

La condanna dell'assessore Borsari

Nel pomeriggio è arrivata la condanna da parte dell'assessore ai Lavori pubblici Simone Borsari: "Fermare un cantiere per la realizzazione di una scuola pubblica e occupare un parco impedendo ai cittadini di usarlo non è ammissibile - ha dichiarato in una nota -. Temo che gli scontri di oggi siano un epilogo già scritto da tempo e deliberatamente cercato da alcuni occupanti. Viene il sospetto che il rifiuto anche della sentenza del Tribunale, adito dagli stessi comitati per poi censurarne l'esito sia l'ennesimo espediente per bloccare i lavori della nuova scuola e imporre la volontà di pochi a scapito della comunità intera, e di un progetto regolarmente approvato. Ormai è evidente a tutti che gli alberi sono solo un pretesto utilizzato da alcuni per provocare violenza, e che a certe persone non importa nulla non solo della scuola, ma neanche del parco. Quando sei lì con i bastoni e incappucciato, che cerchi lo scontro con le forze dell'ordine, è chiaro che l'obiettivo è un altro. I bambini, i ragazzi e la comunità intera non si meritano questo vergognoso spettacolo. Ci auguriamo - conclude Borsari - di poter voltare presto questa brutta pagina per la città, pertanto invitiamo nuovamente gli occupanti a lasciare il parco e a non ostacolare le attività di un cantiere che si svolge nell'esclusivo interesse pubblico". La data in cui i lavori riprenderanno è ancora incerta. Ma si preannuncia un'altra giornata di tensione.

Il video del 70enne ferito: "I manganelli mi hanno rotto le ossa"

In serata il comitato cittadino 'Bolognesi contro il Passante' ha diffuso la videotestimonianza di Claudio Galassi, il 70enne rimasto ferito durante gli scontri. Nella clip il signore compare con il braccio ingessato e il tutore. "Mi trovavo al Don Bosco per dare sostegno agli attivisti che stavano difendendo pacificamente il parco - racconta -. Avevamo saputo attraverso i social che sarebbero venuti polizia e carabinieri, e così è successo. I manganelli non fanno solo male ma rompono anche le ossa. Ringrazio il mio sindaco per il regalo primaverile".

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