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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Fiera / Viale Aldo Moro

Scuole Besta, il tribunale respinge il ricorso dei comitati

Per il tribunale civile ha ragione il Comune. Borsari: “Azione dei ricorrenti al tribunale era strumentale”

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Il tribunale civile di Bologna ha respinto il ricorso dei comitati che chiedevano lo stop ai lavori delle nuove Scuole Besta, nel quartiere San Donato. La motivazione, per la sentenza, è il difetto di giurisdizione del giudice ordinario rispetto alla domanda cautelare proposta.

“Ha ragione il Comune di Bologna – si legge nelle motivazioni – nel sollevare la questione di giurisdizione, in quanto la domanda proposta va inquadrata nell’ambito degli artt.30 e 34 D.Lgs 104/2010 (che disciplina l’azione di condanna nel processo amministrativo, n.d.r.), senza che possa ritenersi che le posizioni giuridiche sottostanti, pur considerabili in sé quali diritti soggettivi fondamentali dotati di rilevanza costituzionale massima, possano trovare tutela davanti al giudice ordinario”.

“Siamo lieti che il tribunale di Bologna abbia accolto le nostre ragioni - commenta l’assessore ai Lavori pubblici Simone Borsari in una nota stampa diffusa dal Comune -, come noto nessuna impugnazione innanzi al Tribunale Amministrativo è mai stata proposta sul progetto della nuova scuola Besta, che dopo essere stato oggetto di condivisione con la comunità scolastica era stato più volte illustrato pubblicamente in Quartiere. Come abbiamo sostenuto sin dall’inizio, il Comune ha agito per assicurare spazi scolastici sicuri, adeguati e sostenibili, con la massima attenzione per l’ambiente e per la riqualificazione del giardino Don Bosco e nel pieno rispetto delle regole e dei principi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’azione dei ricorrenti innanzi al tribunale ordinario aveva natura puramente strumentale e dilatoria, e siamo contenti che questo dato oggi emerga in modo chiaro nella pronuncia del giudice. Abbiamo perso del tempo prezioso, considerando anche i cronoprogrammi serrati che il Pnrr impone, senza contare il danno all’intera comunità e alle tante famiglie che vorrebbero vedere realizzata al più presto la nuova scuola”.

La risposta del comitato

Pronta è arrivata la risposta del comitato Besta: “La sentenza piuttosto ‘pilatesca’ in realtà non è così favorevole al Comune: lil giudice evita di pronunciarsi nel merito e, anzi, lascia intendere che nel merito potremmo aver ragione ma c'è un difetto di giurisdizione: avremmo dovuto fare ricorso al Tar, non al Tribunale Civile. In questo coglie le motivazioni su cui si è basata la difesa del Comune che appunto contestava il fatto di esserci rivolti al Tribunale civile invece che al Tar. Motivazioni che assomigliano in modo preoccupante allo stile difensivo a cui ci aveva abituato Berlusconi, tutto basato su cavilli procedurali per evitare le questioni di merito. Ciò significa che le buone ragioni dei cittadini rimangono, anzi nell'ordinanza se ne sottolinea l'importanza e la ‘rilevanza costituzionale massima’".

"Il Comune - continua il testo - ha poco da esultare per una vittoria solo per aspetti di forma e non di contenuto. Significa che la politica di questa amministrazione, non è in grado di preoccuparsi della grande questione dell'ambiente e della salute, nonostante tutti gli allarmi della comunità medica e scientifica giunti fino a raccomandare di non uscire di casa nelle giornate di febbraio per gli alti livelli d'inquinamento registrati a Bologna. Ai cittadini, però, interessa più la sostanza che la forma e su questo noi continuiamo con la nostra convinzione: il Comune vuole realizzare un progetto sbagliato, inutile, dannoso, costoso imposto. Le migliaia di firme raccolte e il sostegno che i residenti del quartiere – si conclude la risposta – ci stanno quotidianamente dando ci incoraggiano a continuare il presidio del parco”.

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