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Domenica, 28 Aprile 2024
Cultura

Dimore storiche a porte aperte: alla scoperta di Palazzo Bentivoglio e Villa Marana

Sarà occasione per poter ammirare una delle maggiori raccolte dell’arte italiana barocca, costituita da Francesco Molinari Pradelli durante i suoi viaggi di lavoro, o ascoltare la presentazione del libro dello scrittore romagnolo Riccardo Ferniani

In occasione della II edizione di “Carte in dimora. Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro”, evento organizzato dall’Associazione Dimore Storiche Italiane, in programma sabato 7 ottobre, nell’Area Metropolitana di Bologna saranno aperti e visitabili due gioiellini tutti da scoprire: Palazzo Bentivoglio a Bologna e Villa Marana a Castenaso. Non solo. Nella stessa data in Emilia-Romagna si celebra anche la Giornata Nazionale delle Dimore Storiche rinviata lo scorso 21 maggio a causa dell’alluvione. 

Palazzo Bentivoglio e Villa Marana a porte aperte

Sarà dunque una bella occasione per poter ammirare nel territorio metropolitano bolognese da vicino una delle maggiori raccolte dell’arte italiana barocca del Seicento e Settecento, costituita da Francesco Molinari Pradelli durante i suoi viaggi di lavoro, o per ascoltare la presentazione del libro dello scrittore romagnolo Riccardo Ferniani. Il territorio metropolitano bolognese propone infatti un doppio evento di grande cultura in occasione della II edizione di “Carte in dimora”. Per l’occasione, l’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI) – Emilia Romagna aprirà al pubblico due luoghi di grande bellezza e valore storico-artistico: Palazzo Bentivoglio a Bologna e Villa Marana a Castenaso.

Alle 17.00 di sabato 7 ottobre, Palazzo Bentivoglio, in via Belle Arti 8, ospiterà in una delle sale la presentazione del libro “Contessa Adele. Viaggio sentimentale” di Riccardo Ferniani (ed. Il Ponte Vecchio). Nel romanzo viene raccontata la storia di un ragazzo che, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, rivive momenti e ricordi della propria giovinezza intrecciati con la storia di un casato. Si tratta di un viaggio sentimentale che riporta alla mente immagini di una vita rurale oramai perduta così come quella nelle ville e nei palazzi nobiliari dell’epoca.

A Castenaso, invece, sarà possibile ammirare Villa Marana, l’abitazione privata del grande direttore d’orchestra Francesco Molinari Pradelli e ora degli eredi. Saranno visitabili il parco e la villa, al cui interno è presente una collezione di arte italiana barocca del sei-settecento, costituita da Francesco Pradelli durante i suoi viaggi di lavoro. Gli orari delle visite guidate, tenute da esperti storici dell’arte che illustreranno le collezioni di dipinti, sono dalle 10-11.30, 11.30-13.00, 16-17.30 e 17.30-19.

È necessario prenotare la propria visita per recarsi alla dimora prescelta (info sul sito).

Palazzo Bentivoglio a Bologna

"Occasione per sensibilizzare sul ruolo che le Dimore Storiche ricoprono a livello socio-economico e culturale"

“Sabato 7 ottobre sarà una data davvero speciale per tutti noi, un’occasione unica per unire la seconda edizione di Carte in dimora con la Giornata Nazionale delle Dimore Storiche” afferma Beatrice Fontaine, presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane - Sezione Emilia Romagna. “Questo appuntamento è una grande occasione per sensibilizzare la società civile e le Istituzioni sul ruolo che le Dimore Storiche ricoprono a livello socio-economico e culturale in particolare nel territorio bolognese. Queste realtà custodiscono infatti anche archivi e biblioteche che, attraverso le proprie carte, libri e manoscritti, rappresentano la testimonianza tangibile della storia dei territori in cui sono collocate e non solo. Un patrimonio culturale che i proprietari delle Dimore Storiche mettono gratuitamente a disposizione della collettività”.

Le Dimore Storiche, infatti, sono beni custoditi e valorizzati dai proprietari attorno alle quali è possibile sviluppare iniziative di turismo esperienziale e favorire la crescita dei borghi, dei paesi e delle città in cui si trovano. Non a caso il 54% degli immobili iscritti all’associazione è ubicato in comuni con una popolazione inferiore a 20.000 abitanti e, nel 29% dei casi, in piccoli comuni sotto i 5.000 residenti.

“Le dimore private di interesse storico sono stabilimenti produttivi culturali non delocalizzabili capaci di creare valore sociale ed un’economia indissolubilmente legata al territorio. La loro presenza” - aggiunge Fontaine - è fondamentale per sostenere diverse filiere: da quella artigiana, in particolare del restauro, a quella del turismo con ricadute positive su ristorazione e attività ricettive, senza dimenticare il settore eventi e convegni. Si tratta di luoghi che possono fare la differenza per mantenere vivi i territori, soprattutto quelli più periferici. Il nostro impegno è quello di inserire sempre di più le dimore storiche all’interno dell’offerta culturale di Comuni e Regione, in un’ottica di collaborazione con le Istituzioni”.

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