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L'intervista

Bonaccini attacca la destra: “Disattesa ogni promessa”

E su Schlein dice: “Finora non ha commesso errori, diamole tempo”

Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha rilasciato una lunga intervista al giornale online The Post Internazionale. Governo, Partito Democratico e rifiuti alcuni tra i temi trattati dal governatore.

Sul Governo Meloni

“Più che i sondaggi, guardo la realtà e vedo una destra che viene meno a ogni promessa fatta – ha detto Bonaccini a proposito dei primi mesi di Governo Meloni –. Basti pensare al taglio delle tasse, rimasto solo sulla carta, agli sbarchi dei migranti, che si moltiplicano, all'incapacità di contare di più in Europa su ogni dossier rilevante. La destra ha saputo unirsi e mascherare le proprie divisioni in campagna elettorale, ma alla prova di governo il bluff non regge più. Parlare alla pancia della gente può far prendere voti, ma poi non permette di ottenere risultati. Che si parli di pensioni, accise sulla benzina o profughi, sta accadendo il contrario di quanto avevano sbandierato. Prima o poi la paghi”. 

Proprio Bonaccini, durante la campagna elettorale per le primarie del Partito Democratico poi vinte da Elly Schlein, aveva definito la premier come “capace”. Interrogato sulla possibilità di confermare o meno la sua opinione, il governatore dell’Emilia-Romagna ha detto che “Il giudizio su Meloni lo hanno dato gli elettori alle urne: ma certo, se dici che chi ti ha appena battuto è un'incapace… Dal primo giorno di insediamento - risponde - ho chiesto al Governo e alla presidente Meloni di convocare un tavolo con le parti sociali, Regioni ed Enti locali per affrontare il tema dell'aumento di prezzi e materie prime, che mette a rischio l'avvio dei cantieri; così come pongo da tempo il problema del personale e del rafforzamento necessario nella Pubblica Amministrazione, a partire dai Comuni, per realizzare il più grande piano di investimenti pubblici nella storia dell'Italia repubblicana. Il centrodestra ha cavalcato i problemi prospettando soluzioni demagogiche. Ha anche detto di essere pronti a governare, che la festa era finita: credo proprio che nessun italiano abbia ragioni per festeggiare”.

Su Schlein e sul PD

A proposito di PD: Bonaccini ha parlato anche della segreteria a firma Schlein e della recente composizione della segreteria nazionale: “Ci sono persone che conosco benissimo, altre che proprio non conosco. Sono molto sincero: credo che la nuova segretaria avesse il diritto-dovere di comporre la segreteria esercitando la sua facoltà di scegliere, e le riconosco anche la comprensibile volontà di aprirla a persone che per la prima volta si cimentassero con ruoli di prima responsabilità…. Giudicare adesso sarebbe un pregiudizio, e dunque non voglio farlo. Un giudizio compiuto lo potremo dare solo dopo un po' di tempo e di lavoro”.

Bonaccini poi aggiunge: “Alla richiesta di condividere una gestione unitaria ho aderito con convinzione, perché quando prendi la maggioranza assoluta dei voti degli iscritti e quasi la metà dei voti degli elettori delle primarie non puoi fare lo spettatore, ma devi provare invece a dare una mano. Sono convito che è quello che si aspettano i nostri iscritti ed elettori. Elly è stata eletta soltanto due mesi fa e la nuova segreteria è insediata da pochi giorni. Diamole il tempo di poter lavorare a pieno regime. Dal mio punto di vista errori in questa prima fase non ne ha compiuti. Non mi sento né minoranza, né opposizione, l'ho chiarito fin da subito alla prima Assemblea nazionale nella quale sono stato eletto presidente del PD. La Segretaria ha tenuto conto di alcune mie proposte, di altre no. Come è normale che sia, peraltro. La presenza in segreteria di donne e uomini che mi hanno votato è attorno al 25%, ma dopo le primarie avevo chiesto io per primo di toglierci le magliette delle rispettive mozioni e indossare tutti quelli del PD; pertanto, sarà sui temi e sulla qualità del dibattito che ci si confronterà, non su quote o percentuali”.

Il tema dei rifiuti

Bonaccini ha poi parlato della questione rifiuti: “Vorrei essere chiaro su un punto che alcuni purtroppo non riescono a capire: dove ci sono i termovalorizzatori il ciclo dei rifiuti funziona meglio, la raccolta differenziata è più alta e l'economia circolare avanza. Non è perché avere gli impianti sia di per sé un merito. Ma perché solo così c'è un governo del ciclo dei rifiuti in linea con la gerarchia europea. Tra l'altro con i termovalorizzatori si produce anche energia elettrica. Al contrario, dove non sono presenti termovalorizzatori si utilizzano le discariche, che sono quanto di più arretrato si possa immaginare in tema ambientale”.

“In Emilia-Romagna abbiamo diversi impianti – peraltro realizzati dai miei predecessori, compresi Bersani ed Errani – e io non solo non ne ho inaugurato uno nei miei attuali otto anni di mandato, ma mi sono potuto permettere di spegnerne per sempre qualcuno. Perché la differenziata qui è al 73% con previsione nel nuovo piano regionale di arrivare addirittura all'80% nei prossimi anni! Segnalo ai distratti, o poco consapevoli, che qui si conferisce in discarica meno del 2% dei rifiuti. Oggi condivido la scelta del sindaco Gualtieri, anche per fare un importante passo in avanti rispetto alla disastrosa situazione ereditata. È antistorico e insostenibile avere tonnellate di rifiuti conferiti giornalmente in discarica o messi a Roma su camion, inquinanti, che viaggiando su gomma partono per i termovalorizzatori del Nord. Ciò detto – conclude il governatore – i termovalorizzatori sono solo una transizione: il nostro obiettivo deve essere il contenimento della produzione di rifiuti e l'economia circolare. E se verranno utilizzate al meglio le risorse del Pnrr anche in questo potremo migliorare di parecchio”.

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