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Alluvione, prorogati gli sportelli di assistenza a cittadini e Comuni. Ma il personale tecnico continua a mancare

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha annunciato l'apertura di un nuovo punto a Sasso Marconi. Da mesi Regione e sindaci chiedono chiarezza al commissario Figliuolo: "Su 162 esperti arrivata solo una quarantina"

L'attività degli sportelli di assistenza per cittadini, tecnici degli enti locali e periti alle prese con i danni lasciati dall'alluvione del maggio di un anno fa "sarà prorogata per altre tre settimane a partire dal 9 aprile". Così ha comunicato la Presidenza del Consiglio dei Ministri in una nota, spiegando che la disposizione è partita dal Commissario straordinario alla ricostruzione, Francesco Paolo Figliuolo, "in seguito ai riscontri positivi dell'iniziativa e in considerazione dell'elevato numero di prenotazioni da parte di tecnici e periti".

Gli sportelli attivi e il prossimo a Sasso Marconi

I Comuni che potranno continuare a usufruire del servizio sono quelli di Cesena, Faenza, Forlì, Imola, Lugo e Ravenna, e a breve, prosegue la nota, "sarà aperto un ulteriore sportello di assistenza nel Comune di Sasso Marconi". La funzione degli sportelli è quella di fornire assistenza e consulenza per la rendicontazione dei danni causati dalla calamità e la preparazione della documentazione necessaria alle famiglie e alle imprese per inoltrare le domande di ristori tramite la piattaforma "Sfinge". Gli sportelli sono composti da personale della Struttura commissariale e da tecnici di Invitalia, Agenzia del Ministero dell'Economia e delle Finanze. A gennaio la premier Giorgia Meloni era arrivata a Bologna per firmare il documento del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027, che prevede una serie di investimenti a favore delle comunità alluvionate.

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Ma i tecnici continuano a mancare

Proprio quello dei tecnici continua a essere però un nervo scoperto della gestione del post-alluvione. Più volte, infatti, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e i sindaci dei Comuni alluvionati hanno posto l'attenzione sulla mancanza di personale tecnico amministrativo, spiegando che dei 116 esperti previsti ne sono arrivati soltanto una quarantina: "La ricostruzione senza personale chi la fa? Chi progetta e rendiconta le opere?", ha sbottato il governatore ieri, 27 marzo, tornato sull'argomento durante l'Assemblea legislativa in viale Aldo Moro. Oltre a questo, persiste quella che per il governatore è una mancanza di chiarezza da parte del governo riguardo al credito d'imposta come aiuto economico ai privati alluvionati e la promessa del risarcimento del 100%. Argomenti più volte già presentati allo stesso Figliuolo, l'ultima volta in occasione del sopralluogo a Marzabotto e San Benedetto Val di Sambro settimana scorsa.

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"Per evitare che i cittadini si scoraggino"

Insomma a quasi un anno dal disastro rimane ancora molto da fare. Per questo il governatore ha lanciato un ultimatum al centrodestra seduto in Assemblea: entro due mesi "dobbiamo prenderci tutti l'impegno a risolvere i problemi aperti". Ha rincarato la dose Irene Priolo, vicepresidente regionale e delegata alla Protezione Civile: "Abbiamo bisogno che imprese e cittadini non si scoraggino e possano avere il giusto ristoro", ha dichiarato nella sua relazione presentata davanti all'emiciclo, soffermandosi sull'argomento dei beni mobili danneggiati dall'alluvione: ""Magari a breve i cittadini potranno ricevere l'assenso al contributo, ma se hanno fatto domanda per 25mila euro di cui 15mila per i beni mobili, il contributo sarà solo di 10mila". Di recente il viceministro ai Trasporti Galeazzo Bignami ha rassicurato che i rimborsi per la ricostruzione privata dovrebbero arrivare entro l'anniversario dell'alluvione.

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