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Com'è andata l'estate dell'alluvione per gli esercenti storici di Bologna

Nel momento clou delle prenotazioni per le vacanze estive, Bologna è stata travolta dalla spaventosa alluvione che ha colpito l'Emilia Romagna. Quanto ne ha risentito il turismo? A BolognaToday parlano i commercianti storici della città

Un agosto a Bologna, nell'estate dell'alluvione. Tra il 17 e il 18 maggio 2023 Bologna e l'Emilia Romagna sono stati travolti da un evento alluvionale senza precedenti. Il capoluogo emiliano ha subito danni ridotti rispetto ad altre parti della Regione, ma sicuramente - dato che maggio è tempo di prenotazioni di ferie e vacanze - il timore che molti turisti in quei terribili giorni abbiano disdetto le ferie per paura delle inondazioni non era da sottovalutare. Fortunatamente, come hanno dimostrato anche i dati, le conseguenze del disastro non sembrano aver influenzato troppo il turismo. E a confermarlo a BolognaToday sono hotel storici e locali considerati vere e proprie istituzioni dalla città.

Ecco com’è vivere Bologna da turisti

Turismo mordi e fuggi e boom di stranieri

Un turismo che c'è stato e che ha portato diversi cittadini di paesi stranieri a Bologna. Un primo aspetto che è infatti emerso da quanto dichiarato dai principali esercenti di Bologna è stata l'abbondanza di turisti stranieri in città. Se non fosse già di per se evidente semplicemente passeggiando tra le vie del centro storico in questi ultimi giorni, i mesi più caldi del 2023 hanno portato a Bologna parecchie persone dall'estero. Per lo più europei, i maggiori clienti di bar e ristoranti sono cittadini non italiani che si fermano in città per assaggiare i prodotti tipici.

Ce lo conferma Luca Poluzzi, vicedirettore responsabile dello storico bar Zanarini in piazza Galvani. "Quest'estate abbiamo lavorato, il turismo c'è stato, siamo soddisfatti" dice. La maggior parte dei visitatori sono spagnoli, francesi o americani. "Resta però un turismo mordi e fuggi: mi capita di vedere lo stesso turista per due giorni di fila, poi se ne va. Per cui sebbene ce ne siano, non si fermano troppo". Dello stesso parere si trovano anche i gestori degli hotel. "La stagione per il momento sta andando molto bene - ci spiega la receptionist dell'hotel I Portici - abbiamo molte camere occupate da turisti esteri e i pernottamenti sono per lo più di qualche notte".

Piazza Maggiore in questi giorni d'agosto è gremita di persone che parlano lingue diverse e che si fermano a scattare foto alla Basilica di San Petronio o alla statua del Nettuno. Nemmeno il grande caldo rimane un problema per i turisti, che per rinfrescarsi scelgono rimedi gustosi come un buon gelato in una delle gelaterie Da Gianni, storico marchio di Bologna. Una dipendente ha spiegato come ad agosto la città ha dato loro da lavorare e da guadagnare: "Tantissimi francesi e americani scelgono il gelato o delle granite. Di giro di turisti ce n'è, lavoriamo parecchio, anche di più rispetto gli anni precedenti".

Stagione salvata

Un parere diffuso tra i commercianti intervistati da BolognaToday è quello che alla fine l'alluvione di maggio non abbia portato via turisti dalla città. Il rischio maggiore (nonché la più grande preoccupazione) era quello che - durante gli allagamenti - piovessero disdette di prenotazioni e cancellazioni di alloggi anche per i mesi successivi. "Non ha influito granché" ha spiegato Massimo Montanari, proprietario dello storico ristorante La Cesarina in Piazza Santo Stefano, riferendosi all'allagamento di via Saffi dello scorso maggio. "Almeno, ha influito soltanto nell'immediato, intorno alla fine di maggio o a inizio giugno. Il lavoro c'è stato, anzi è anche aumentato" spiega. Della stessa idea anche Poluzzi del Caffé Zanarini: "Negli anni ho visto la città cambiare dal punto di vista del turismo. Sono stati fatti moltissimi passi avanti e Bologna è tornata ad essere una meta che attrae visitatori, seppur come detto per periodi brevi". 

Un turismo dunque breve ma diversificato nel tempo e in costante aumento. Per una dipendente dell'hotel Cavour in centro, che nella struttura lavora da 11 anni, i numeri sono sempre aumentati: "Ho visto i numeri crescere man mano, anche rispetto alla scorsa estate i pernottamenti sono aumentati. Più in generale durante tutti gli anni passati qui a lavorare in hotel, man mano i turisti sono sempre aumentati di anno in anno". Sull'alluvione spiegano come siano state tante le chiamate e le preoccupazioni: "I turisti ci contattavano per sapere della situazione, ma alla fine le disdette sono state poche e soprattutto nel periodo immediatamente vicino all'evento, quindi all'inizio della stagione vera e propria". 

Dunque un'estate in cui l'alluvione non ha influito e che anzi ha visto un considerevole aumento dei turisti in città, superando i livelli del 2019, quelli prima della pandemia da Covid. Sintomo questo - secondo anche una dipendente del bar Impero di via Indipendenza - di un maggiore sforzo nel cercare di attrarre sempre più persone. La Pinacoteca di Bologna, alla reception, ha confermato come fin'ora il numero di accessi sia stato molto positivo: agosto, hanno riferito, ha visto circa 700 persone visitare il museo d'arte, con picchi raggiunti nelle domeniche di apertura gratuita. Un segnale positivo, anche considerando che la Pinacoteca si trova leggermente fuori dal centro storico più "classico". Per arrivarci infatti occorre passare per la zona universitaria, che ora è naturalmente deserta dal momento che l'Università è chiusa. 

Manca però il personale

"Il problema di quest'estate più che per l'alluvione in sé - che Bologna l'ha colpita poco - è la mancanza di personale". Lo ha affermato Montanari de La Cesarina, spiegando: "Non riusciamo a trovare chi voglia svolgere il lavoro di cameriere o addetto alla sala. Con la pandemia molti lavoratori Horeca (quelli degli ambiti dell'hotellerie e della ristorazione, ndr) si sono licenziati o sono stati licenziati. Uno dei tanti effetti del Covid è stato anche quello di aver tolto dal mercato molti lavoratori di questo settore che poi non hanno più cercato un altro posto ma hanno deciso di cambiare impiego. Dall'altra parte, inoltre, condizioni come il Reddito di cittadinanza e la riforma sull'indennità della disoccupazione sfavoriscono il disoccupato dal cercare impiego"

"Oggi è molto più difficile trovare personale - spiega Poluzzi di Zanarini. Da gennaio stiamo facendo fatica nonostante comunque il nostro bar resti in organico". A differenza invece di quanto è il personale de La Cesarina: "Noi siamo sotto organico, con altri dipendenti avremmo potuto incassare anche il 10 o 15 per cento in più. La disoccupazione in Italia resta comunque bassa, siamo al 7 per cento, non lontano da quella così detta 'naturale' del 3 per cento. A quanto pare i giovani o i disoccupati preferiscono cercare altro che sia in linea con livelli di retribuzione allineati ai nuovi aumenti del costo della vita dati prima dal Covid e pi dall'aumento dell'inflazione". 

Dunque un'estate che - per il momento - non ha deluso le aspettative dei commercianti e che conferma un trend di crescita del turismo notevole per una città che è senza mare o montagna e nella quale il caldo si fa sentire parecchio. E mentre ora Bologna si prepara ad accogliere tantissimi studenti con l'arrivo di settembre, per ora il centro storico rimane popolato da tantissime voci e lingue diverse intente ad ammirarne la bellezza senza tempo. 

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